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dovevamo nascondere quei libri che poi erano oggetto di deliziose<br />
furtive letture. 93<br />
Elena riferisce anche che Croce parlava con le figlie di Salgari “richiamando la<br />
loro attenzione su certe pagine sulle quali si addensavano frane sintattiche; ma sul<br />
piano morale, non aveva alcuna riserva”<br />
Va da sé, che per poter far notare le frane sintattiche (che in effetti non<br />
mancano nella prosa salgariana), il grande filosofo doveva aver letto Salgari; e<br />
certo non lo lesse da adolescente, visto che il primo volume salgariano uscì nel<br />
1887, quando Croce aveva già 21 anni. Fu solo l’interesse di un padre preoccupato<br />
di sapere cosa leggessero le figlie? Forse, ma non mi sembra ci sia motivo di<br />
escludere che Croce, che pure si divertiva a leggere Dumas, possa aver apprezzato<br />
anche Salgari.<br />
Il problema del pubblico di Salgari interessa direttamente anche lo studio dei<br />
romanzi esaminati nel presente lavoro.<br />
Abbiamo visto, nei capitoli dedicati ai singoli romanzi, come questi testi<br />
subiscano delle trasformazioni, più o meno importanti a seconda dei casi, nella loro<br />
trasposizione in volume.<br />
Sulla metamorfosi che questi testi subiscono nel passaggio dalle colonne dei<br />
quotidiani ai volumi, ha parlato per primo Giuseppe Zaccaria 94 , ma è soprattutto<br />
grazie alla preziosa opera di Roberto Fioraso 95 che è stato possibile analizzarla in<br />
modo completo e approfondito.<br />
Come abbiamo visto nei capitoli precedenti, gli studiosi citati, pur con diverse<br />
sfumature, sono sostanzialmente convinti che ci sia una considerevole diminuzione<br />
degli elementi violenti, macabri o sensuali nel passaggio dalle appendici ai volumi.<br />
Tale attenuazione sarebbe stata indotta da condizionamenti esterni, dal<br />
pubblico giovanile cui erano destinati i volumi - secondo Zaccaria - o dalla volontà di<br />
adeguarsi a canoni “borghesi”, secondo Fioraso. In altre parole si afferma che l’autore<br />
abbia operato delle “censure” alla propria scrittura.<br />
Le conseguenze di queste affermazioni sono, chiaramente, di notevole portata.<br />
93 Cfr. Giuseppe Turcato, Aspetti sconosciuti della vita di Salgari, in Io sono la tigre, Omaggio a Salgari a cura<br />
di Silvino Gonzato, Atti del Convegno Nazionale del 26 gennaio 1991, Verona, Banca Popolare di Verona, 1991,<br />
p. 44.<br />
94 Giuseppe Zaccaria, Il romanzo d’appendice, Torino, Paravia, 1977, p. 41.<br />
95 I numerosi contributi scritti da Roberto Fioraso sull’argomento, sono stati compresi e ampliati nel suo recente<br />
libro Sandokan amore e sangue, Verona , Perosini, 2004.<br />
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