INTRODUZIONE - OpenstarTs
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l’eliminazione di molti passi macabri o grandguignoleschi. Questo sembrerebbe dar<br />
ragione ai sostenitori della teoria che vede Salgari adoperarsi per edulcorare il<br />
contenuto dei suoi romanzi per adattarlo a un pubblico infantile. Credo, anzi, che<br />
l’idea stessa dell’esistenza di queste supposte attenuazioni sia nata, probabilmente,<br />
proprio dal confronto fra gli Strangolatori e i Misteri, e che poi se ne sia voluto<br />
forzarne lo schema nell’analisi di altri testi. Tuttavia, a ben guardare, si possono<br />
notare alcuni fatti che mi fanno propendere, anche in questo caso, per il negare la<br />
reale presenza di un’attenuazione consapevole e volontaria da parte dell’autore.<br />
In primo luogo, balza subito agli occhi che le eliminazioni dei passi contenenti<br />
elementi macabri o violenti sono, nella gran maggioranza dei casi, dei puri e semplici<br />
tagli e non delle rielaborazioni del testo. In questi casi, è quindi difficile capire se tali<br />
tagli siano effettivamente espressione di una volontà dell’autore di intervenire sul<br />
romanzo oppure se essi siano stati operati dai redattori dell’edizione in volume e<br />
dettati dalla necessità di “sgonfiare” in parte i testi spesso ipertrofici e ridondanti<br />
delle appendici.<br />
In ogni caso, gli Strangolatori contengono una quantità di elementi orrifici<br />
decisamente non in linea con il resto della produzione salgariana precedente o<br />
successiva. Inoltre, dalla lettura del romanzo appare evidente che Salgari non si trova<br />
a suo agio con questo tipo di materia. L’horror dell’autore veronese appare sempre<br />
un’aggiunta posticcia, un di più che non si fonde mai con la trama della narrazione; i<br />
protagonisti navigano su fiumi coperti di cadaveri in decomposizione senza farci caso;<br />
l’insistenza sui particolari macabri diventa spesso grottesca e, in ogni caso, non riesce<br />
mai a essere convincente ed a incutere spavento o raccapriccio. Gli Strangolatori<br />
resta sempre un romanzo basato sull’avventura; se veramente Salgari ha voluto<br />
scrivere una storia dell’orrore, si deve essere ben presto accorto di non esserne<br />
veramente portato.<br />
Alla luce di quanto detto finora, la cosa che appare più probabile è, tuttavia, che<br />
il macabro barocco degli Strangolatori non sia altro che un espediente per aumentare<br />
la lunghezza del testo o per attirare l’attenzione dei lettori, e - in questo senso -<br />
possono aver giocato anche pressioni da parte del giornale che aveva certo interesse<br />
ad aumentare il numero delle puntate e a sfruttare il richiamo che esercitano certe<br />
tematiche “forti” e i passi grandguignoleschi.<br />
Come per gli altri romanzi, anche in questo caso il testo del volume appare<br />
complessivamente più riuscito di quello delle appendici, più coerente con lo stile<br />
tipico dell’autore e quindi più autenticamente salgariano.<br />
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