07.05.2014 Views

INTRODUZIONE - OpenstarTs

INTRODUZIONE - OpenstarTs

INTRODUZIONE - OpenstarTs

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Risulta evidente come questa visione non possa che portare a una svalutazione<br />

della produzione successiva al 1898. Il “vero” Salgari è considerato solo quello prima<br />

maniera, anzi, sembrerebbe arrivare solo fino alla Tigre di della “Nuova Arena” –<br />

questa autenticità di Salgari sarebbe durata, quindi, solo tra il 1883 e il 1884! -<br />

mentre le opere successive risulterebbero edulcorate, censurate e moralizzate.<br />

(..) il vertice di quello che potremmo chiamare “salgarismo<br />

salgariano” è La Tigre di Verona, con i suoi due significativi<br />

antecedenti I selvaggi della Papuasia e Tay-See (…). Subito dopo si<br />

procede in discesa verso canoni narrativi e ideologici più borghesi e<br />

perbenisti” 98<br />

Al di là delle considerazioni di gusto personale che si possono fare sulla<br />

superiorità di questo o quel periodo dell’attività salgariana, sono giunto alla<br />

conclusione che queste affermazioni siano totalmente infondate e da respingere nel<br />

loro complesso.<br />

Sostenere che il “vero” Salgari sia da identificarsi con una porzione infima del<br />

lavoro dell’autore veronese, svalutando, di conseguenza, la quasi totalità delle sue<br />

opere più celebri e più amate, è semplicemente ridicolo.<br />

Nei capitoli precedenti abbiamo già esaminato la questione nei vari romanzi<br />

singolarmente presi, dimostrando come una lettura obiettiva dei testi mostri che la<br />

presenza degli elementi indicati da Fioraso si ritrova ampiamente anche nei volumi<br />

dove, in alcuni casi essa assume un’intensità maggiore di quella delle appendici.<br />

Senza voler fare un inutile e noioso riepilogo di quanto ampiamente detto in<br />

precedenza, ricordo solo che i capitoli aggiunti ai Pirati della Malesia nel 1902, con la<br />

scena della rivolta dei forzati e della loro fine per mano degli antropofagi, possiedono<br />

una truculenza ben maggiore di qualsiasi scena delle appendici.<br />

Ma sostenere che Salgari abbia attuato, ad un certo punto della sua carriera di<br />

narratore, una consapevole modifica della propria scrittura, volta ad eliminare o<br />

moderare la presenza delle scene “forti”, è in evidente contrasto con il semplice fatto<br />

che scene di quel tipo si ritrovano abbondantemente anche nei romanzi successivi,<br />

lungo tutta la vita di Salgari. Si ricorderà che i fautori dell’attenuazione affermano, a<br />

sostegno della loro tesi, che, nelle edizioni in volume, verrebbero eliminate le scene<br />

sanguinarie, i riferimenti all’antropofagia, e le teste spaccate.<br />

98 Fioraso, Sandokan cit., p. 55.<br />

142

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!