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Louis Boussenard, pubblicati in italiano, presso Sonzogno, rispettivamente nel 1881 e<br />

nel 1884. Nel secondo romanzo, troviamo un episodio che potrebbe aver influito sulla<br />

scena dei forzati nei capitoli aggiunti ai Pirati nel 1902.<br />

Alcune affinità con i romanzi salgariani si possono trovare anche in I naufraghi<br />

dell’isola di Borneo (The Castaways) di Mayne-Reid, pubblicato in italiano da<br />

Guigoni nel 1875. Del rapporto fra il romanzo di Salgari e quello di Mayne-Reid parla<br />

anche Ann Lawson Lucas 132 ,anche se lo giudica di importanza limitata.<br />

Interessante può essere anche la carta geografica di von Stulpnagel, del 1873,<br />

dedicata alla zona del Borneo 133 , contenuta nell’atlante di Adolf Stieler, posseduta<br />

dalla Biblioteca Civica di Verona. Tale carta contiene alcune vistose imprecisioni<br />

geografiche, che ritroviamo anche nei romanzi salgariani come, ad esempio, la<br />

presenza di un inesistente grande lago nel Borneo nord-occidentale.<br />

D’altro canto, il nome stesso del protagonista, Sandokan, deriva evidentemente<br />

dal nome della baia di Sandakan che Salgari doveva aver letto su questa carta.<br />

Ma certamente, le fonti da cui Salgari ha attinto devono essere state molte di<br />

più, basti pensare al fatto che il personaggio di Sandokan è ispirato a un pirata<br />

bornese realmente esistito, che usava una bandiera con una tigre in campo rosso<br />

analoga a quella dell’eroe di Salgari, come dimostrato dalla ricercatrice tedesca<br />

Bianca Maria Gerlich. 134 Tuttavia, la prima fonte nota che parla di tale personaggio è<br />

un testo inglese del 1886, successivo, quindi, alla pubblicazione della Tigre.<br />

Evidentemente l’autore doveva aver appreso altrove della sua esistenza, forse dai<br />

missionari salesiani presenti a Verona, oppure da altre fonti ancora sconosciute.<br />

Del confronto tra il racconto salgariano e la realtà storico-geografica si è<br />

occupato anche Giulio Raiola in Sandokan mito e realtà. 135<br />

Tra le altre cose, Raiola identifica l’isola di Mompracem con l’odierna Keraman,<br />

cosa che non ha però convinto tutti gli studiosi di Salgari; di altro parere sono, infatti,<br />

Mario Spagnol, Giuseppe Fragale, 136 Roberto Fioraso 137 , e Felice Pozzo, che mi ha<br />

comunicato personalmente di essere alquanto scettico sull’identificazione proposta<br />

da Raiola di Mompracem con Keraman.<br />

132 Ann Lawson Lucas, introduzione a Emilio Salgari, Romanzi di giungla e di mare, Torino, Einaudi, 2001.<br />

133 F. von Stulpnagel, Die ostindischen inseln, in Adolf Stieler, Hand Atlas, Gotha, Justus Pethers, s.d..<br />

134 Cfr. Ann Lawson Lucas, Ibidem. Felice Pozzo, Emilio Salgari e dintorni, Napoli, Liguori, 2000, p. 109.<br />

135 Giulio Raiola, Sandokan mito e realtà, Roma, Edizioni Mediterranee, 1975.<br />

136 Giuseppe Fragale, Mompracem di Emilio Salgari, Messina, Tin. A. Giacobbe, 1972.<br />

137 Roberto Fioraso, Prefazione a La Tigre, cit., p. XXX.<br />

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