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INTRODUZIONE - OpenstarTs

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E che? Lasciaremo noi adunque, i forti figli del Dong-Giang e<br />

del Tan-Binh-Giang, spadroneggiare i loro compatriotti a rovesciar le<br />

religioni dei nostri antenati? Chi di noi va a insegnar nei loro paesi la<br />

religione di Buddha, di Ba-chua-ngog, di Bahao-ling o di Co-hahn?<br />

(…)<br />

- E sarebbe forse la causa di questa invasione, la morte di<br />

qualche missionario? Non lo aveva sempre detto io, che quelle<br />

tonache nere ci porterebbero sfortuna? Chi li chiamò nelle nostre<br />

terre a insegnar le loro frottole?<br />

(Tay-See, p.110)<br />

Ma perché Tu-Duc ha decapitato quei poveri missionarii, che<br />

infine recano a noi la civiltà dell'estremo occidente e mai nulla ci<br />

fecero di male?<br />

- È una mania che ha il nostro re, il quale teme la civiltà degli<br />

europei.<br />

(La Rosa del Dong-Giang, p. 113)<br />

Va notato che le frasi contro i missionari occupano uno spazio molto limitato, e<br />

soprattutto sono messe in bocca ad un personaggio negativo come Tay-Shung, per<br />

sottolinearne la ferocia. Tuttavia, esse costituiscono un evidente di più non necessario<br />

alla narrazione, aggiunto probabilmente per allungare il testo apparso sul giornale.<br />

Nella Rosa è naturale che queste frasi cadano ad effetto, in parte, della<br />

regolarizzazione e, in parte, per il processo di umanizzazione che subisce il<br />

personaggio di Tay-Shung nel volume, e di cui si è detto prima.<br />

Può darsi, poi, che il fatto di scrivere, in quello stesso periodo, per degli editori<br />

cattolici, come gli Speirani, possa aver determinato l’eliminazione di alcune frasi al<br />

limite della blasfemia presenti in Tay-See: “Satana, Dio, Buddha, venite quà a<br />

strapparmela di mano la Rosa del Dong-Giang!(…) Io vo’ sfidarvi tutti e tre!…”<br />

(p.230); “Non tremare, non aver paura fanciulla diletta che io vo’ sfidare la stessa ira<br />

del tuo Buddha e quella del mio Dio!…” (p. 232), mentre a p. 240 José “bestemmiava<br />

Dio” 38 .<br />

38 È tuttavia difficile in questi casi distinguere nettamente l’operato dell’autore da quello di editori e correttori di<br />

bozze.<br />

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