Terzo - Quarto Rapporto Governativo - Minori.it
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96 <strong>Terzo</strong>-quarto rapporto alle Nazioni un<strong>it</strong>e sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia<br />
Alcune linee guida contribuiscono ad esplic<strong>it</strong>are i parametri valoriali e i cr<strong>it</strong>eri con cui<br />
valutare gli interventi e in alcune Regioni (es. Veneto) sono individuati alcuni parametri<br />
oggettivi per calibrare la quant<strong>it</strong>à di risorse da mettere in campo 33 .<br />
A livello regionale e locale si è assist<strong>it</strong>o ad uno sviluppo ampio di iniziative contro la<br />
violenza all’infanzia, che si fondano su logiche di prevenzione primaria, secondaria e terziaria,<br />
promuovendo quattro importanti aree di intervento:<br />
• l’informazione e la sensibilizzazione di gen<strong>it</strong>ori, bambini e adolescenti, e la formazione<br />
di base e specialistica degli operatori;<br />
• la cost<strong>it</strong>uzione di servizi di consulenza per la rilevazione dei casi, la diagnosi, la valutazione<br />
e il trattamento;<br />
• lo sviluppo di risorse di accoglienza (comun<strong>it</strong>à per minori, case famiglia, case rifugio<br />
per donne maltrattate con figli, reti di famiglie affidatarie, ecc.);<br />
• la creazione di reti e coordinamenti tra autor<strong>it</strong>à giudiziarie, servizi sociali e san<strong>it</strong>ari,<br />
scuola, associazionismo, nonché la cost<strong>it</strong>uzione di équipe specializzate nella diagnosi<br />
e valutazione dei casi di maltrattamento e abuso sessuale.<br />
Gli obiettivi persegu<strong>it</strong>i dagli interventi sono:<br />
1. promuovere la cultura dell’ascolto e della non violenza nelle relazioni tra adulti e<br />
minori e nel rispetto delle differenze di genere;<br />
2. contrastare i fattori di rischio familiare e sociale;<br />
3. aumentare le risorse di protezione a favore di minori e nuclei familiari esposti alla<br />
violenza;<br />
4. accrescere le competenze degli operatori per la prevenzione e la rilevazione precoce;<br />
5. sviluppare competenze specifiche nel settore diagnostico e terapeutico;<br />
6. sostenere la relazione tra il bambino e il gen<strong>it</strong>ore non maltrattante/abusante;<br />
7. costruire una metodologia di lavoro integrata, in particolare tra enti pubblici e terzo<br />
settore;<br />
8. creare una rete articolata e flessibile di servizi sociali e di assistenza alla/al bambina/o<br />
e alla famiglia.<br />
L’analisi degli interventi messi in campo consente di affermare che, in generale, l’azione<br />
delle Regioni e degli enti locali è connotata da una programmazione a lungo termine e<br />
quindi da un approccio ordinario (non emergenziale) e multisettoriale, coinvolgente<br />
un’ampia gamma di professioni e di attori ist<strong>it</strong>uzionali e non.<br />
I servizi tendono ad operare secondo logiche trasversali di prevenzione che aiutano a integrare<br />
e sviluppare conoscenze ed expertise acquis<strong>it</strong>e nel corso del tempo. La stessa pro-<br />
33<br />
A t<strong>it</strong>olo esemplificativo può essere c<strong>it</strong>ata l’esperienza di valutazione del progetto Proteggere i minori – aiutare<br />
la famiglia del consorzio dei servizi sociali di Biella, nel quali sono stati individuati alcune dimensioni di<br />
qual<strong>it</strong>à tipo: la circolazione delle informazioni all’interno dell’équipe, l’integrazione tra le diverse figure professionali,<br />
l’integrazione tra gli enti, la personalizzazione dei programmi per gli utenti, la definizione dei tempi, la<br />
responsabilizzazione degli operatori. Sono stati defin<strong>it</strong>i gli indicatori delle varie dimensioni e sono state realizzate<br />
auto interviste e interviste a stakeholders esterni (giudici del tribunale e amministratori).<br />
Nel corso di un’esperienza di valutazione delle comun<strong>it</strong>à di accoglienza in provincia di Brescia, è stato utilizzato<br />
il metodo della valutazione tra pari. Un gruppo di operatori di diverse comun<strong>it</strong>à ha individuato le dimensioni significative<br />
di un buon servizio di comun<strong>it</strong>à e alcuni strumenti per la rilevazione dei dati; una parte della valutazione<br />
è stata affidata a gruppi di educatori in vis<strong>it</strong>a reciproca presso le altre comun<strong>it</strong>à coinvolte nel progetto, completando<br />
la rilevazione degli indicatori di qual<strong>it</strong>à. Tali indicatori sono stati posti alla base del sistema di accred<strong>it</strong>amento<br />
predisposto dalla provincia e dal Comune di Brescia nell’amb<strong>it</strong>o delle riorganizzazione delle risorse per<br />
l’accoglienza dei minori.