Terzo - Quarto Rapporto Governativo - Minori.it
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120 <strong>Terzo</strong>-quarto rapporto alle Nazioni un<strong>it</strong>e sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia<br />
l<strong>it</strong>ica regionale di sviluppo 2007-2013 considera l’istruzione una prior<strong>it</strong>à della pol<strong>it</strong>ica regionale<br />
un<strong>it</strong>aria e, per le regioni dell’obiettivo convergenza (Calabria, Campania, Puglia,<br />
Sicilia), individua come obiettivo misurabile «l’innalzamento delle competenze degli studenti<br />
e la capac<strong>it</strong>à di apprendimento della popolazione».<br />
La dimensione del fenomeno di abbandono, secondo la chiave di lettura nazionale è,<br />
invece, valutata in base al numero degli studenti che non hanno formalizzato in alcun<br />
modo alla scuola l’interruzione di frequenza. A ciò si aggiunga che la Legge finanziaria<br />
2007 ha introdotto l’«obbligo d’istruzione» fino a 16 anni, assolvibile sia nel sistema<br />
d’istruzione sia nei percorsi triennali integrati attivati, a livello sperimentale, dalle Regioni<br />
in base ad accordi con lo Stato, che si concludono con qualifiche professionali di primo<br />
livello. Poiché esiste oggi una plural<strong>it</strong>à di percorsi, integrati tra istruzione e formazione,<br />
un’analisi esauriente della dispersione è possibile solo attraverso l’integrazione di<br />
tutte le fonti informative, cioè Ministero dell’istruzione e Regioni, come previsto dal DLGS<br />
n. 76/2005.<br />
Gli ultimi dati, resi disponibili dall’Indagine effettuata dal Ministero presso tutte le<br />
scuole statali e non statali, rifer<strong>it</strong>i all’a.s. 2006/2007, fanno rilevare un numero di dispersi<br />
pari a 2.791 (pari allo 0,1%) nella scuola secondaria di I grado e di 44.664 ( pari<br />
all’1,6%) nella secondaria di II grado. Come per il passato, nella secondaria di secondo<br />
grado l’abbandono interessa prevalentemente il primo anno di corso. La dispersione, specie<br />
nelle scuole secondarie di secondo grado, è diffusa non solo nelle regioni del Mezzogiorno,<br />
già c<strong>it</strong>ate, caratterizzate da s<strong>it</strong>uazioni di disagio economico e sociale, ma anche<br />
nelle aree del Paese connotate da sistemi economico-produttivi più forti, il cui mercato del<br />
lavoro eserc<strong>it</strong>a una forte attrattiva. La Campania e la Sicilia sono le regioni dove il fenomeno<br />
dell’abbandono è più evidente, segu<strong>it</strong>e da Puglia e Lombardia 4 .<br />
Per superare la tradizionale frammentarietà che ha sempre contraddistinto le azioni<br />
mirate ad affrontare il fenomeno della dispersione scolastica, in data 11 marzo 2008 con<br />
il decreto dipartimentale n. 19 è stato ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o il Gruppo di lavoro interdirezionale per la<br />
prevenzione e il contrasto della dispersione scolastica (GLID).<br />
Tale Gruppo, che ha comp<strong>it</strong>i di indirizzo, coordinamento, mon<strong>it</strong>oraggio e valutazione<br />
degli interventi relativi alla dispersione scolastica, ha iniziato i lavori nell’ottica di superare<br />
le logiche frammentarie e aggiuntive e di porre in essere un «sistema integrato» di coordinamento<br />
a livello nazionale tra le Direzioni generali competenti in materia, al fine di<br />
realizzare una strategia di formazione che integri le divers<strong>it</strong>à in una visione un<strong>it</strong>aria e integrata<br />
degli interventi a beneficio dello studente e della sua cresc<strong>it</strong>a personale e sociale 5 .<br />
Vanno poi segnalate alcune delle misure specifiche contro la dispersione scolastica.<br />
4<br />
Fonte: Ministero della pubblica istruzione - Servizio Statistico: La dispersione scolastica – i dati, maggio 2008.<br />
5<br />
In particolare il GLID sta curando la realizzazione delle seguenti azioni:<br />
– ricost<strong>it</strong>uzione dell’Osservatorio nazionale per la dispersione scolastica finalizzato a definire una strategia organica<br />
e un<strong>it</strong>aria per la prevenzione e il contrasto dell’insuccesso scolastico e formativo;<br />
– mon<strong>it</strong>oraggio di tutte le azioni in atto attraverso specifiche azioni di conoscenza, lettura e verifica dei risultati<br />
delle stesse;<br />
– percorsi di formazione mirata e specifica del personale docente sulle caratteristiche di una metodologia didattica<br />
efficace e attraente per gli studenti, in particolare sulla didattica laboratoriale;<br />
– verifica della possibil<strong>it</strong>à, sulla base di alcune esperienze terr<strong>it</strong>oriali in atto, di sperimentare un modello di anagrafe<br />
degli abbandoni, che tenga conto di quanti, pur essendo nella fascia dell’obbligo, sono fuori da ogni circu<strong>it</strong>o<br />
di formazione. Tale sperimentazione dovrebbe vedere agire insieme l’USR del terr<strong>it</strong>orio, e gli enti locali<br />
nelle varie articolazioni: Regione, Provincia, Comuni.