Terzo - Quarto Rapporto Governativo - Minori.it
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x. Protocollo opzionale sulla vend<strong>it</strong>a di bambini, la prost<strong>it</strong>uzione dei bambini e la pornografia<br />
rappresentante bambini<br />
201<br />
ONG e associazioni <strong>it</strong>aliane a bandi di finanziamento europeo, ha consent<strong>it</strong>o di qualificare<br />
le prassi <strong>it</strong>aliane di lavoro sul campo come buone pratiche segnalate anche a livello europeo,<br />
definendone cr<strong>it</strong>eri di qual<strong>it</strong>à e prestazioni essenziali:<br />
1. servizi di prossim<strong>it</strong>à nei luoghi della marginal<strong>it</strong>à (per esempio un<strong>it</strong>à mobili di strada);<br />
2. numero verde sulla tratta (informazione, consulenza e assistenza telefonica sulle 24<br />
ore);<br />
3. drop-in centers: sportelli a bassa soglia di informazione, orientamento, consulenza<br />
(sul piano san<strong>it</strong>ario, legale, sociale, relazionale e psicologico) e invio agli altri servizi<br />
dell’Associazione oppure a quelli del terr<strong>it</strong>orio;<br />
4. programmi di assistenza e integrazione sociale ai sensi dell’art. 18 DLGS 286/1998<br />
(per minori, donne e uomini immigrate/i v<strong>it</strong>time di violenza e sfruttamento del traffico<br />
di esseri umani);<br />
5. percorsi di alfabetizzazione, scolastici, di orientamento, di formazione pratica in impresa<br />
e accompagnamento all’inserimento lavorativo.<br />
Nel corso dell’ultimo quadriennio, quasi tutte le Regioni hanno adottato nel periodo<br />
di riferimento qualche tipo di provvedimento normativo, nella forma di atti legislativi o<br />
deliberativi, di spesa, indirizzo o di regolamentazione, specifici per la promozione, tutela<br />
e attuazione dei dir<strong>it</strong>ti di bambini e adolescenti esposti a s<strong>it</strong>uazioni di rischio o v<strong>it</strong>time di<br />
violenze e sfruttamento, che hanno prodotto modelli operativi, linee guida operative, protocolli<br />
d’intesa, iniziative formative e di sensibilizzazione.<br />
Numerosi sono i progetti realizzati da amministrazioni locali o associazioni no prof<strong>it</strong> con<br />
la collaborazione degli organi terr<strong>it</strong>oriali delle forze di polizia. Essi evidenziano un diffuso<br />
impegno finalizzato ad affrontare la tematica dello sfruttamento sotto tutti i molteplici profili<br />
che la contraddistinguono, attraverso il concorso di tutte le possibili risorse esistenti. Le<br />
Regioni hanno redatto e approvato leggi che riguardano molteplici aree di interesse:<br />
• nel settore dell’assistenza sociale, per l’organizzazione dei servizi di supporto alla famiglia<br />
e ai bambini, per interventi a sostegno delle giovani coppie e dell’esercizio della<br />
gen<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à, aiuti alla matern<strong>it</strong>à e prestazioni di tipo economico a sostegno del<br />
redd<strong>it</strong>o e contro il rischio di povertà ed esclusione sociale;<br />
• nell’area della salute, per la determinazione e la qualificazione delle prestazioni nel<br />
settore materno-infantile e l’organizzazione dei servizi;<br />
• per la protezione dei soggetti più vulnerabili, approvando norme a tutela dei bambini<br />
migranti, rom, portatori di handicap e dei bambini ospedalizzati.<br />
È utile sottolineare la presenza in Italia di una f<strong>it</strong>ta rete di associazioni, ONG e cooperative,<br />
spesso riun<strong>it</strong>e in strutture nazionali di coordinamento aventi un ruolo riconosciuto di<br />
interlocutori delle amministrazioni centrali e decentrate (si pensi al Coordinamento nazionale<br />
delle comun<strong>it</strong>à di accoglienza, al Coordinamento nazionale delle comun<strong>it</strong>à di accoglienza<br />
minori, al forum del terzo settore, al Coordinamento nazionale dei centri e servizi contro il<br />
maltrattamento all’infanzia, al Forum delle associazioni familiari, ecc.). Il privato sociale collabora<br />
e coadiuva il settore pubblico nell’erogazione delle prestazioni di base e in attiv<strong>it</strong>à<br />
qualificate di secondo livello. Allo stesso tempo, le organizzazioni sono capaci di autonoma<br />
progettual<strong>it</strong>à nella creazione di strutture di accoglienza e nell’attuazione di progetti specifici.<br />
Ciò ha permesso di alimentare dal basso, in stretto collegamento con servizi pubblici ed<br />
enti locali, non raramente associati a tali network nazionali di coordinamento, un processo<br />
di individuazione e condivisione di standard di qual<strong>it</strong>à e di modelli di intervento qualificati<br />
che ha permesso di far maturare esperienze di eccellenza anche nelle Regioni del Sud. È comunque<br />
indispensabile riconoscere che una lunga strada è stata percorsa e che si tratta di<br />
dare sistematizzazione e organic<strong>it</strong>à a saperi ed esperienze già maturi e condivisi.