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Terzo - Quarto Rapporto Governativo - Minori.it

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V. Ambiente familiare e assistenza alternativa<br />

97<br />

grammazione dei servizi sociali, grazie allo strumento del Piano di zona e a una maggiore sensibil<strong>it</strong>à<br />

verso un approccio multisettoriale, promuove il concorso di aziende san<strong>it</strong>arie, Comuni,<br />

amministrazioni provinciali, autor<strong>it</strong>à giudiziarie, uffici scolastici regionali, associazioni e<br />

cooperative. Le diverse Regioni <strong>it</strong>aliane dal 1999 ad oggi hanno cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o gruppi di lavoro<br />

interist<strong>it</strong>uzionali per l’elaborazione di linee guida per il coordinamento degli interventi in materia<br />

di violenza sull’infanzia. Nell’arco di quasi un decennio, le Regioni Veneto (1999, 2005,<br />

2008), Emilia-Romagna (1999), Lazio (1999), Piemonte (2000), Toscana (2002), Liguria<br />

(2004), Lombardia (2005), Campania (2005), Molise (2006), Abruzzo (2007), hanno disciplinato<br />

modelli organizzativi delle équipe terr<strong>it</strong>oriali e dei centri specialistici, procedure operative<br />

integrate, reti di intervento locale, con il coinvolgimento attivo dei tribunali, dei servizi<br />

san<strong>it</strong>ari e ospedalieri, servizi residenziali, servizi specialistici. Anche le organizzazioni professionali<br />

e i coordinamenti pubblico-privati hanno dato un forte impulso alla codificazione<br />

dei processi di intervento per la protezione dei bambini abusati attraverso l’adozione di protocolli<br />

operativi e di linee guida adottati poi sia dalle Regioni che dai servizi 34 .<br />

Sempre rispetto al tema della valutazione e del mon<strong>it</strong>oraggio, si segnala che l’Italia è<br />

stata tra i primi Stati ad aderire al programma triennale promosso dal Consiglio d’Europa<br />

«L’Europa per e con i bambini», in particolare alla sperimentazione delle linee di attiv<strong>it</strong>à<br />

previste dall’azione «Bambini e violenza». Gli Stati che vi hanno ader<strong>it</strong>o, sono stati chiamati<br />

ad avviare un processo di mon<strong>it</strong>oring basato sulla ricognizione puntuale delle dimensioni<br />

normativa, sociale, educativa, san<strong>it</strong>aria e della società civile per individuare esperienze<br />

e buone prassi da proporre a livello europeo. L’Italia ha prodotto un report finale che<br />

è stato il frutto della ricognizione e del confronto diretto con un ampio focus group di<br />

esperti inv<strong>it</strong>ati a partecipare a un seminario nazionale (Firenze, ottobre 2007). I report degli<br />

Stati serviranno da base per la redazione di Linee guida europee per costruire strategie<br />

integrate contro la violenza. L’Italia fa parte dell’Ed<strong>it</strong>orial Group che ha il comp<strong>it</strong>o di redigere<br />

tali Linee guida.<br />

Il seminario ha dato la possibil<strong>it</strong>à di delineare un quadro aggiornato e realistico degli<br />

sviluppi e delle cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à del lavoro svolto fino ad oggi attraverso il confronto diretto tra<br />

amministratori, operatori dei servizi ed esperti del mondo accademico, che si sono confrontati<br />

sui diversi modelli e le diverse pratiche nei quali prende forma la strategia <strong>it</strong>aliana<br />

di prevenzione contrasto della violenza all’infanzia.<br />

La formazione del personale<br />

Per quanto riguarda la formazione, i target principali di riferimento sono gli operatori<br />

del settore sociale, san<strong>it</strong>ario, giudiziario ed educativo. Regioni ed enti locali promuovono<br />

in modo più o meno regolare iniziative di formazione e di aggiornamento degli operatori<br />

cui si affiancano ormai da tempo offerte formative private da parte di associazioni e<br />

centri specialistici.<br />

34<br />

Si ricordano, ad esempio, i documenti del CISMAI, un coordinamento composto da 60 centri specialistici <strong>it</strong>aliani<br />

appartenenti a Comuni, aziende ASL, enti del privato sociale, e rappresentante in Italia dell’ISPCAN (International Society<br />

for Prevention of Child Abuse and Neglect), quali la Dichiarazione di consenso in tema di abuso sessuale<br />

all’infanzia (2001), i Requis<strong>it</strong>i minimi dei servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia (2001) e i Requis<strong>it</strong>i<br />

minimi nei casi di violenza assist<strong>it</strong>a da maltrattamento sulle madri (2005). Recentemente anche la Società<br />

<strong>it</strong>aliana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (SINPIA) ha approvato le Linee guida in tema di abuso<br />

sui minori (2007).

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