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Terzo - Quarto Rapporto Governativo - Minori.it

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118 <strong>Terzo</strong>-quarto rapporto alle Nazioni un<strong>it</strong>e sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia<br />

Vale la pena infine ricordare che in Italia la scuola dell’infanzia cost<strong>it</strong>uisce parte integrante<br />

del sistema educativo nazionale.<br />

Tale ordinamento di scuola è stato interessato da un processo di riforma nei suoi<br />

contenuti pedagogico-didattici con il DLGS 19 febbraio 2004, n. 59, Definizione delle<br />

norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione, a norma<br />

dell’articolo 1 della L. 28 marzo 2003, n. 53 1 . In virtù di questa norma vengono emanate<br />

dal Ministero le Indicazioni nazionali per i piani personalizzati delle attiv<strong>it</strong>à educative<br />

nelle scuole dell’infanzia, con cui vengono individuati «i livelli essenziali di prestazione<br />

a cui tutte le scuole dell’infanzia del Sistema nazionale di istruzione sono tenute<br />

per garantire il dir<strong>it</strong>to personale, sociale e civile all’istruzione e alla formazione di<br />

qual<strong>it</strong>à».<br />

In questo documento si insiste in particolare sull’importanza del ruolo dei gen<strong>it</strong>ori, affermando<br />

che «la Scuola dell’Infanzia si propone come luogo di incontro, di partecipazione<br />

e di cooperazione delle famiglie, come spazio di impegno educativo per la comun<strong>it</strong>à e<br />

come risorsa professionale specifica per assicurare a coloro che la frequentano la massima<br />

promozione possibile di tutte le capac<strong>it</strong>à personali, promozione che si configura come dir<strong>it</strong>to<br />

soggettivo di ogni bambino» 2 .<br />

Ancora più recentemente sono state approvate con DM n. 6 del 31 luglio 2007 le Indicazioni<br />

per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione,<br />

con cui si è inteso recuperare la prospettiva curriculare anche per la scuola dell’infanzia.<br />

In questo amb<strong>it</strong>o è stata ribad<strong>it</strong>a la valid<strong>it</strong>à educativa della scuola dell’infanzia con<br />

la promozione di un’attenzione specifica per il contesto ecologico complessivo in cui<br />

essa opera.<br />

Relativamente agli aspetti strutturali, occorre infine ricordare che nell’anno scolastico<br />

2007/2008 il numero delle sezioni di scuola dell’infanzia è stato di 42.116, aumentando<br />

di 122 un<strong>it</strong>à rispetto all’anno precedente.<br />

La richiesta è maggiore nelle grandi c<strong>it</strong>tà, dove possono esistere anche delle liste di attesa,<br />

quasi sempre però contenute dall’intervento dei Comuni e delle scuole private.<br />

L’obiettivo dei diversi governi che si sono succeduti è in ogni caso quello della generalizzazione,<br />

cui si è peraltro già pervenuti in parecchie aree delle regioni centrali e settentrio-<br />

1<br />

Pubblicato sulla GU n. 51 del 2 marzo 2004.<br />

2<br />

Le Indicazioni promuovono quindi l’introduzione del Portfolio individuale del bambino, che viene pensato come<br />

uno strumento importante per il riconoscimento della specific<strong>it</strong>à di ogni bambino e per la valorizzazione delle<br />

singole storie personali. La realizzazione di un tale strumento documentario ha avuto come risultato pos<strong>it</strong>ivo<br />

quello di valorizzare la competenza documentaria delle educatrici e di qualificare ulteriormente la professional<strong>it</strong>à<br />

di questa categoria di insegnanti.<br />

Il Portfolio ha assunto anche un significato particolare relativamente all’attenzione che è stata posta verso il<br />

momento del passaggio dei bambini dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, come viene giustamente<br />

sottolineato dalle medesime Indicazioni, le quali sostengono che «una particolare attenzione dovrà essere riservata<br />

dai docenti al passaggio dei bambini che sono stati loro affidati, sia dal nido o dall’ambiente familiare<br />

alla scuola dell’infanzia, sia dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria. Il principio della continu<strong>it</strong>à educativa<br />

esige che questo passaggio sia ben mon<strong>it</strong>orato e che i docenti, nell’anno precedente e in quello successivo,<br />

collaborino, in termini di scambio di informazioni, di progettazione e verifica di attiv<strong>it</strong>à educative e didattiche,<br />

con la famiglia, con il personale che ha segu<strong>it</strong>o i bambini negli asili nido e con i colleghi della scuola<br />

primaria, a partire dal coordinatore-tutor della classe prima».<br />

Nello specifico pare anche opportuno rilevare che le Indicazioni riconoscono con forza – ed è elemento piacevolmente<br />

originale – il ruolo dell’asilo nido, richiamato in più occasioni nel corso del testo, fino a prevedere la<br />

possibil<strong>it</strong>à di convenzioni tra enti locali e scuole per la gestione di sezioni di raccordo.

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