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Terzo - Quarto Rapporto Governativo - Minori.it

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134 <strong>Terzo</strong>-quarto rapporto alle Nazioni un<strong>it</strong>e sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia<br />

Sono state inoltre introdotte delle modifiche nel sistema di impugnazione dei provvedimenti<br />

disciplinari al fine di garantire, da un lato, il “dir<strong>it</strong>to di difesa” degli studenti e,<br />

dall’altro, la necessaria snellezza e rapid<strong>it</strong>à del procedimento.<br />

Un’altra nov<strong>it</strong>à è l’introduzione del «Patto educativo di corresponsabil<strong>it</strong>à» tra scuola,<br />

famiglie e studenti al fine di rendere effettiva la piena partecipazione dei gen<strong>it</strong>ori. Con questo<br />

strumento le famiglie, nell’amb<strong>it</strong>o di una definizione più dettagliata e condivisa dei dir<strong>it</strong>ti<br />

e dei doveri dei gen<strong>it</strong>ori verso la scuola, si assumono l’impegno di rispondere direttamente<br />

dell’operato dei propri figli quando violino i doveri sanc<strong>it</strong>i dal regolamento di ist<strong>it</strong>uto<br />

e dallo Statuto degli studenti.<br />

Si prevede infine l’obbligo per le scuole di porre in essere, entro le prime due settimane<br />

di inizio delle attiv<strong>it</strong>à didattiche, iniziative idonee ad assicurare l’accoglienza dei nuovi<br />

studenti, nonché la presentazione e la condivisione del piano dell’offerta formativa, del regolamento<br />

di ist<strong>it</strong>uto e dello stesso Patto educativo di corresponsabil<strong>it</strong>à.<br />

Il bullismo e le diverse forme di violenza e di sopraffazione sono affrontati anche attraverso<br />

la promozione dell’educazione alla legal<strong>it</strong>à.<br />

Dall’ottobre 2006 è stato avviato dal Ministero dell’istruzione, dell’univers<strong>it</strong>à e della ricerca<br />

il primo Piano nazionale sull’educazione alla legal<strong>it</strong>à e alla lotta alla mafia. Il primo<br />

passo è stato l’insediamento, nella sede del Ministero, del Com<strong>it</strong>ato nazionale scuola e legal<strong>it</strong>à<br />

– presieduto dal Ministro –, del quale fanno parte personal<strong>it</strong>à che a vario t<strong>it</strong>olo affrontano<br />

questi temi (dal capo della Polizia, al procuratore nazionale antimafia, ai vertici di Carabinieri<br />

e Guardia di finanza, ai rappresentanti dell’associazionismo, del corpo docente e<br />

dei ragazzi). Il Piano prevede di raggiungere gli obiettivi di educazione mediante azioni didattiche<br />

e testimonianze e la creazione di reti di contatto e collaborazione tra esperienze terr<strong>it</strong>oriali<br />

pos<strong>it</strong>ive e ist<strong>it</strong>uzioni nei terr<strong>it</strong>ori più colp<strong>it</strong>i da fenomeni mafiosi e criminali.<br />

Sempre in tema di legal<strong>it</strong>à sono attivi sul terr<strong>it</strong>orio nazionale diversi centri studi che si<br />

propongono attraverso un lavoro di analisi e documentazione di sostenere l’azione delle<br />

scuole e delle comun<strong>it</strong>à locali nell’opera di intervento educativo e preventivo 12 .<br />

Alla legal<strong>it</strong>à è correlata la questione dell’educazione alla convivenza, che guarda alla<br />

presa in carico da parte della scuola della formazione dell’alunno come c<strong>it</strong>tadino di una<br />

società globalizzata, dove la divers<strong>it</strong>à diventa terreno di ricchezza e confronto anche cr<strong>it</strong>ico<br />

ma non ostile. Questi due percorsi sono centrati sul rispetto delle regole sociali, della<br />

12<br />

A questo riguardo si segnalano, a t<strong>it</strong>olo esemplificativo, le seguenti esperienze:<br />

– Centro studi per l’educazione alla legal<strong>it</strong>à dell’Univers<strong>it</strong>à cattolica del Sacro Cuore di Brescia, ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o nel<br />

2002. Nel 2005 il Centro studi ha avviato all’interno delle scuole primarie e secondarie di I e II grado (statali<br />

e par<strong>it</strong>arie) della c<strong>it</strong>tà di Brescia un’indagine finalizzata al censimento delle iniziative e dei progetti educativodidattici<br />

svolti sul tema nel periodo 2000-2005.<br />

– Centro di documentazione Cultura della legal<strong>it</strong>à democratica, attivato nell’ottobre 1994 e che attualmente opera<br />

in attuazione della LR Toscana n. 11 del 10 marzo 1999, Provvedimenti a favore delle scuole, delle univers<strong>it</strong>à<br />

toscane e della società civile per contribuire, mediante l’educazione alla legal<strong>it</strong>à e lo sviluppo della coscienza<br />

civile democratica, alla lotta contro la criminal<strong>it</strong>à organizzata e diffusa e contro i diversi poteri occulti. Il<br />

Centro è una struttura pubblica di raccolta, produzione e divulgazione di materiali informativi e documenti a<br />

disposizione di insegnanti, studenti, associazioni culturali e del volontariato, ricercatori, ist<strong>it</strong>uzioni, singoli c<strong>it</strong>tadini.<br />

La documentazione include l’archivio R.ED.LE. - Rete e banca dati di educazione alla legal<strong>it</strong>à, che censisce<br />

esperienze di educazione alla legal<strong>it</strong>à realizzate in tutta Italia. Il progetto è curato in collaborazione con Libera.<br />

Associazioni nomi e numeri contro le mafie, nata il 25 marzo 1995 con l’intento di sollec<strong>it</strong>are la società<br />

civile nella lotta alle mafie e promuovere legal<strong>it</strong>à e giustizia, e che attualmente è un coordinamento di oltre<br />

1.300 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, terr<strong>it</strong>orialmente impegnate per costruire sinergie pol<strong>it</strong>ico-culturali<br />

e organizzative capaci di diffondere la cultura della legal<strong>it</strong>à.

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