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Terzo - Quarto Rapporto Governativo - Minori.it

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I. Misure generali di applicazione<br />

7<br />

• l’Osservatorio nazionale per la famiglia, regolamentato con il DM 30 ottobre 2007,<br />

n. 242;<br />

• il Tavolo di coordinamento interministeriale per le azioni di Governo in materia di<br />

traffico degli esseri umani per affrontare i vari aspetti del fenomeno (sfruttamento<br />

sessuale, sfruttamento lavorativo, cooperazione con i Paesi di provenienza delle v<strong>it</strong>time,<br />

tratta dei minori), coordinato dal Dipartimento per i dir<strong>it</strong>ti e le pari opportun<strong>it</strong>à<br />

della Presidenza del consiglio dei ministri;<br />

• il Com<strong>it</strong>ato interministeriale di coordinamento per la lotta alla pedofilia – CICLOPE;<br />

• l’Osservatorio sulla prost<strong>it</strong>uzione e sui fenomeni del<strong>it</strong>tuosi a essa connessi, del Ministero<br />

dell’interno, ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o con DM il 18 gennaio 2007;<br />

• l’Osservatorio per il disagio giovanile legato alle dipendenze, ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o presso il Ministero<br />

della solidarietà sociale, con la Legge finanziaria per il 2007 del 27 dicembre<br />

2006, n. 296;<br />

• l’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri, ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o con DM il<br />

6 dicembre 2006;<br />

• l’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile (L. n. 38<br />

del 6 febbraio 2006, DM n. 240 del 30 ottobre 2007), con il comp<strong>it</strong>o di acquisire e<br />

mon<strong>it</strong>orare i dati e le informazioni relativi alle attiv<strong>it</strong>à, svolte da tutte le pubbliche<br />

amministrazioni, per la prevenzione e la repressione dell’abuso e dello sfruttamento<br />

sessuale dei minori.<br />

• il Tavolo di coordinamento tra Governo e parti sociali per il contrasto allo sfruttamento<br />

del lavoro minorile;<br />

• Osservatori regionali e provinciali sul bullismo, su iniziativa degli Uffici scolastici<br />

competenti ai diversi livelli terr<strong>it</strong>oriali.<br />

Per l’analisi dettagliata delle attiv<strong>it</strong>à di tali organismi si rinvia agli specifici amb<strong>it</strong>i tematici<br />

di trattazione.<br />

Un livello di raccordo ispirato ai principi metodologici del metodo di coordinamento aperto<br />

è stato avviato nel corso del 2007 con le 15 C<strong>it</strong>tà riservatarie 7 del Fondo nazionale per<br />

l’infanzia della L. 285/1997. È stato cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o presso il Ministero del lavoro, della salute e<br />

delle pol<strong>it</strong>iche sociali, anche su richiesta delle stesse C<strong>it</strong>tà riservatarie, un Tavolo di coordinamento,<br />

con l’obiettivo di confrontarsi su ipotesi di rilancio e attualizzazione della legge.<br />

L’adozione del metodo di coordinamento aperto fornisce in modo assolutamente rispettoso<br />

delle nuove prescrizioni cost<strong>it</strong>uzionali di ripartizione delle competenze, un nuovo<br />

quadro di cooperazione tra le C<strong>it</strong>tà riservatarie stesse per far convergere le pol<strong>it</strong>iche per<br />

l’infanzia di ciascuna amministrazione comunale al fine di realizzare obiettivi comuni,<br />

consentendo un sistema di confronto costante in amb<strong>it</strong>i che rientrano nella competenza<br />

esclusiva degli enti terr<strong>it</strong>oriali.<br />

Un ulteriore contesto di scambio, integrazione e coordinamento tra ist<strong>it</strong>uzioni di livello<br />

nazionale e regionale è stato rappresentato dalla L. 149/2001 (avente ad oggetto la modifica<br />

della L. 184/1983 per la parte dell’affidamento familiare e dell’adozione nazionale),<br />

laddove all’art. 39 ha previsto che il Governo relazioni periodicamente al Parlamento circa<br />

l’attuazione della normativa, attraverso un’azione di mon<strong>it</strong>oraggio da realizzarsi con<br />

modal<strong>it</strong>à di concertazione e collaborazione tra Ministero della solidarietà sociale, Ministero<br />

della giustizia e Regioni.<br />

7<br />

Milano, Torino, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria,<br />

Catania, Palermo, Cagliari.

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