Terzo - Quarto Rapporto Governativo - Minori.it
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VI. Salute e servizi di base<br />
115<br />
povertà dei bambini e l’esclusione sociale a livello nazionale e sub-nazionale. In mer<strong>it</strong>o alla<br />
prima parte va detto che l’intens<strong>it</strong>à della povertà, ovvero la distanza dalla soglia di povertà<br />
per chi è povero, coincide per i bambini e per gli adulti a livello di EU, sebbene vada<br />
segnalato che essa varia fortissimamente da Paese a Paese. In Italia l’intens<strong>it</strong>à della povertà<br />
risulta severamente più alta per i bambini che per il complesso della popolazione. Quanto<br />
alle pol<strong>it</strong>iche di intervento sul fenomeno, risulta che il nostro Paese spenda poco, ciò<br />
comportando alti tassi di rischio di povertà.<br />
È anche a partire da questo documento che il Governo <strong>it</strong>aliano ha incentivato le misure<br />
di sostegno al redd<strong>it</strong>o e di conciliazione, di cui si è già detto in dettaglio nella Sezione<br />
V-5.1.<br />
Interventi di contrasto alla povertà<br />
In linea generale, in Italia le strategie per combattere la povertà minorile e l’esclusione<br />
sociale sono contenute nel Piano nazionale d’azione a favore dell’infanzia e dell’adolescenza<br />
e nel Piano nazionale d’azione contro la povertà e l’esclusione sociale (NAP) 10 .<br />
A livello europeo, nel quadro della revisione della Strategia di Lisbona si è deciso di<br />
migliorare e semplificare il processo di coordinamento delle pol<strong>it</strong>iche di protezione sociale<br />
degli Stati membri – pensioni, inclusione sociale e lotta contro la povertà, assistenza san<strong>it</strong>aria<br />
con particolare riferimento alle cure a lungo termine per gli anziani – in modo tale<br />
da assicurare una maggiore integrazione sia del coordinamento nei settori indicati della<br />
protezione sociale, sia della coerenza e dell’integrazione con i settori macro, microeconomici<br />
e dell’occupazione. I Piani di azione nazionale contro la povertà e l’esclusione sociale<br />
sono lo strumento fondamentale per definire le strategie e le azioni a livello nazionale,<br />
per mettere a punto nuove modal<strong>it</strong>à di coordinamento dei vari livelli di responsabil<strong>it</strong>à<br />
ist<strong>it</strong>uzionale e per promuovere la partecipazione attiva delle formazioni sociali alla definizione<br />
e attuazione delle pol<strong>it</strong>iche di inclusione sociale.<br />
I Piani d’azione nazionali vengono presentati alla Commissione europea, che sulla loro<br />
base elabora una «Relazione congiunta» con informazioni sulle tendenze complessive<br />
nell’Unione europea nell’amb<strong>it</strong>o della povertà ed esclusione sociale e sul quadro complessivo<br />
delle prior<strong>it</strong>à individuate dagli Stati, ma anche delle cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à sulle quali occorre rafforzare<br />
le azioni.<br />
Il Piano d’azione contro la povertà stilato dall’Italia per gli anni 2006-2008 11 indica<br />
perciò una lista di prior<strong>it</strong>à identificate sulla base dei risultati del <strong>Rapporto</strong> 2005 di valutazione<br />
della Commissione nazionale d’indagine sull’esclusione sociale 12 e delle indicazioni<br />
forn<strong>it</strong>e dalla Commissione europea.<br />
La Commissione nazionale d’indagine ha identificato in particolare alcuni punti cr<strong>it</strong>ici,<br />
tra i quali l’assenza di un sistema di dir<strong>it</strong>ti sociali defin<strong>it</strong>i attraverso livelli minimi<br />
d’assistenza e la necess<strong>it</strong>à di una maggiore uniform<strong>it</strong>à nei servizi forn<strong>it</strong>i su tutto il terr<strong>it</strong>orio<br />
nazionale.<br />
Per quanto riguarda le indicazioni della Commissione europea, queste si riferiscono al<br />
rafforzamento della presenza di donne, giovani e persone disagiate nel mercato del lavo-<br />
10<br />
Si vedano le Sezioni I, V e IX.<br />
11<br />
Ministero del lavoro e della previdenza sociale, Ministero della solidarietà sociale, Ministero della salute, <strong>Rapporto</strong><br />
nazionale sulle strategie per la protezione sociale e l’inclusione sociale, novembre 2006.<br />
12<br />
<strong>Rapporto</strong> della Commissione di indagine contro l’esclusione sociale 2005, presentato nel settembre 2006.