Verbale CC 29 marzo 2011 - Comune di Treviglio

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interventi che consentono la manutenzione, la ristrutturazione degli edifici, senza modificare la destinazione d’uso. In questo caso, se vogliamo prendere il complesso Cascina Scarotti, noi applicando il Piano Regolatore avremmo che la Cascina storica può essere recuperata, era destinata a residenza e resta a residenza. L’edificio moderno attualmente utilizzato e che è stato utilizzato fino a poco tempo fa come residenza, può essere recuperato ancora come residenza e non cambia la sua destinazione d’uso, mentre il complesso ex rurale, stalla con fienile, stalletta ecc., in caso di intervento non possono subire mutamenti di destinazione d’uso se non attraverso il Piano di recupero. Il Piano dei servizi prevede il mantenimento dell’edificio storico e la possibilità di modificare l’assetto planimetrico e anche volumetrico degli edifici di epoca moderna, purché non siano silos, stalle di tipo industriale ecc. ecc. – E’ su queste due previsioni che si è mosso il Piano di recupero nella sua rivisitazione finale, cioè il mantenimento dell’edificio storico e la possibilità di demolire e ricostruire gli edifici esistenti moderni, ma non di carattere industriale, in diversa posizione e con diversa sagoma. Il risultato finale dovrà essere che il volume fisico, geometrico, acqueo preesistente corrisponda al progetto finale. Dai calcoli che ha fatto l’Ufficio, rispetto alla possibilità edificatoria, volume fisico fratto tre che mi dà la superficie residenziale complessiva in 2.587 mq., secondo i calcoli dell’Ufficio con la conformazione planimetrica che è stata presentata dal Sig. Valtulini, la possibilità all'interno del volume geometrico dovrebbe scendere all’incirca a 2.067 mq. – quindi con una perdita di superficie di calpestio di circa 500 mq., se la volete rapportare al volume è 1.500 mc., quindi direi che il rispetto del Piano di governo del territorio nella parte Piano dei servizi, art. 4 – comma 2.2, sembra verificato. Presidente Assessore Adobati, prego. Assessore Adobati Solo per una annotazione, cioè per tornare al deliberato di adozione, con il quale questo Consiglio Comunale ha stabilito che il Piano era adottato con la prescrizione di migliorare l’assetto planimetrico, planivolumetrico per quanto sta in un progetto urbanistico, nella configurazione mi sembra di aver interpretato essere decisamente più soddisfacente a partire dalla conferma dei manufatti storici e dall’eliminazione della stecca che il Consigliere Scarpellino prima 34
icordava. Rispetto all’adeguamento in ordine alla consistenza volumetrica, cambiando le modalità di calcolo dei volumi e dati alle superfici, si passa da una possibilità edificatoria di 2.586 mq. a una possibilità di circa 2.067 mq. – Pertanto quello che si va a sottoporre ad approvazione è quanto. Grazie. Presidente Altre domande, altri quesiti L’Arch. Morabito. Arch. Morabito Nell’osservazione n. 1 fatta dal Sig. Valtulini nella parte finale, qualora il Consiglio Comunale intenda accogliere parzialmente l’osservazione, andrà rivista sia la relazione, sia lo schema di convenzione, eliminando ogni riferimento alla SRC, in quanto non cogente. Nella documentazione che vi è stata fornita a colori sono segnate le modifiche che l’Ufficio ritiene che debbano essere effettuate dal proponente per adeguarsi all’accoglimento parziale dell’osservazione. Presidente Quesiti, chiarimenti Consigliera Carla Bonfichi. Consigliera Bonfichi Grazie. Un quesito all’Arch. Morabito. Io ho letto attentamente la lettera dell’Arch. Benevolo e visto che è una risposta mi sono permessa… cioè ho fatto quello che un Consigliere Comunale deve fare e sono andata a reperirmi la relativa domanda e me la sono letta altrettanto attentamente, anche perché ho partecipato alla riunione della Commissione e durante la Commissione si era eccepito nel merito della risposta dell’Arch. Benevolo con riferimento alla possibilità che si possa eventualmente intendere come un’interpretazione e del resto l’interpretazione invece è di competenza del Consiglio. Mi sono letta entrambi i documenti e personalmente ritengo che dall’analisi comparata di entrambi i documenti, ma chiedo conferma all’Architetto, il quesito posto dall’Ufficio non è una semplice domanda di interpretazione, ma è un’analisi dettagliata della situazione, quasi a dire chiedo conferma che quello che abbiamo ipotizzato è quello che c'è scritto, che noi come Ufficio interpretiamo in questo modo, sia effettivamente quello. Per cui di fatto a mio avviso si configura come una posizione istruttoria nel merito. 35
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