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BILANCIO - Cassa di Risparmio di San Miniato

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76Relazione del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione sulla GestioneBilancio 2008- sistema <strong>di</strong> gestione dei rischi e dei controlli interni <strong>di</strong> cui la stessa <strong>di</strong>spone;- livello <strong>di</strong> propensione al rischio e degli obiettivi strategici della banca;- tecniche degli strumenti <strong>di</strong> attenuazione del rischio utilizzati.L’ICAAP costituisce pertanto lo strumento per orientare in modo sempre più efficiente il governo el’operatività della Banca all’effettiva creazione <strong>di</strong> valore. Per conseguire tale obiettivo, è necessario pre<strong>di</strong>sporreun solido sistema <strong>di</strong> governo societario, dotarsi <strong>di</strong> un’idonea e chiaramente definita struttura organizzativa,definire e implementare processi per un’efficace identificazione, gestione, monitoraggio e segnalazione deirischi e <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> adeguati meccanismi <strong>di</strong> controllo interno.Ciò premesso, l’Istituto ha pre<strong>di</strong>sposto e inoltrato alla Banca d’Italia – entro i termini fissati dalla Vigilanzanel mese <strong>di</strong> ottobre – il primo resoconto ICAAP “semplificato” con i dati patrimoniali/contabili al 30 giugno2008. Il processo ICAAP è stato frutto <strong>di</strong> un complesso e strutturato lavoro (che ha coinvolto oltre che lafunzione Risk Management le altre UO aziendali competenti per materia avvalendosi anche del contributo <strong>di</strong>una primaria società <strong>di</strong> consulenza).Il processo <strong>di</strong> determinazione dell’adeguatezza patrimoniale complessiva (ICAAP) è stato sud<strong>di</strong>viso in piùfasi, la prima fase <strong>di</strong> “Set-up dell’impianto ICAAP” ha preso avvio con la “in<strong>di</strong>viduazione dei rischi da sottoporrea valutazione”. Tale fase è finalizzata all’identificazione <strong>di</strong> tutti i rischi che potrebbero ostacolare o limitare ilGruppo CARISMI nel pieno raggiungimento dei propri obiettivi strategici e, pertanto, da sottoporre amisurazione o valutazione ed è stata articolata in due principali attività: l’identificazione dei rischi ai quali labanca risulta esposta rispetto al contesto normativo <strong>di</strong> riferimento, all’operatività in termini <strong>di</strong> prodotti emercati e agli obiettivi strategici (per i rischi prospettici) e l’in<strong>di</strong>viduazione, per ciascuna tipologia <strong>di</strong> rischioidentificata, delle relative fonti <strong>di</strong> generazione, delle funzioni aziendali <strong>di</strong> allocazione del rischio, dellemetodologie <strong>di</strong> misurazione e valutazione implementate e degli strumenti e procedure <strong>di</strong> monitoraggio ereporting a presi<strong>di</strong>o della loro gestione. L’output <strong>di</strong> queste attività è sintetizzato nel documento Mappa deirischi rilevanti, che rappresenta lo strumento per identificare tutti i rischi da sottoporre a misurazione evalutazione nell’ambito dell’ICAAP e per i quali si devono porre in essere adeguati presi<strong>di</strong> <strong>di</strong> monitoraggio,controllo e mitigazione. La Mappa dei rischi rilevanti è stata pre<strong>di</strong>sposta a seguito <strong>di</strong> interviste effettuate dalRisk Management alle funzioni aziendali identificate quali owner dei principali processi che costituiscono lacomplessiva operatività del Gruppo bancario CARISMI.Dall’analisi effettuata è emerso che i rischi da sottoporre a valutazione ai fini ICAAP sono oltre a quelli delprimo pilastro della circolare della Banca d’Italia nr. 263/2006 (cre<strong>di</strong>to e controparte, mercato e operativo), iseguenti rischi:• rischio <strong>di</strong> concentrazione: ovvero il rischio derivante da esposizioni verso controparti, gruppi <strong>di</strong>controparti connesse e controparti del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività oappartenenti alla medesima area geografica;• rischio <strong>di</strong> tasso <strong>di</strong> interesse: ovvero il rischio derivante da variazioni potenziali dei tassi <strong>di</strong> interesse suattività <strong>di</strong>verse dalla negoziazione;fi rischio <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà: il rischio che la banca non sia in grado <strong>di</strong> adempiere alle proprie obbligazioni alla loroscadenza;• rischio residuo: ovvero il rischio che le tecniche riconosciute per l’attenuazione del rischio <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>toutilizzate dalla banca risultino meno efficaci del previsto;• rischio strategico: ovvero il rischio attuale e prospettico <strong>di</strong> flessione degli utilizzi o del capitale derivanteda cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata <strong>di</strong> decisioni,scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo;• rischio reputazionale: il rischio attuale e prospettico <strong>di</strong> flessione degli utili o del capitale derivante da unapercezione negativa dell’immagine della banca da parte <strong>di</strong> clienti, controparti, azionisti della banca, investitorio autorità <strong>di</strong> vigilanza;

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