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Rivista Interdisciplinare di Studi Paesaggistici ... - Landsible.eu

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<strong>Rivista</strong> <strong>Inter<strong>di</strong>sciplinare</strong> <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>Paesaggistici</strong> / Inter<strong>di</strong>sciplinary Review of Landscape Stu<strong>di</strong>esQuesta deve riferirsi ai valori dei paesaggi, al loro ruolo ed alla loro trasformazione e riguardare, oltre che lepubbliche autorità responsabili, anche la cosiddetta società civile. Affinché le popolazioni possanoesprimersi adeguatamente rispetto ad un progetto <strong>di</strong> paesaggio, occorre che esse comprendano che oltre albenessere psico-fisico, la qualità paesaggistica dei loro luoghi <strong>di</strong> vita può contribuire a contrad<strong>di</strong>stinguere evalorizzare le loro attività, anche <strong>di</strong> natura economica, rendendo più equilibrata ed armoniosa la loroevoluzione nel contesto socio-ambientale. Perché ciò avvenga, le popolazioni devono poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong>rappresentazioni originali e qualificanti dei propri spazi vitali; in questo modo potrà essere stimolatol’esercizio <strong>di</strong> capacità percettive e rappresentative capaci <strong>di</strong> cogliere i tratti <strong>di</strong>stintivi del territorio; su questebasi, saranno possibili decisioni pubbliche che, prendendosi cura <strong>di</strong> questi stessi tratti, riusciranno a tutelare ipaesaggi che ne sono il frutto. Come risultato della comprensione <strong>di</strong> questo nuovo approccio all’ambiente edall’abitare, non è escluso che le popolazioni accettino <strong>di</strong> fondare (in alcuni casi <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re) il propriorapporto con il territorio sull’esperienza paesaggistica. Rendendosi conto che un progetto <strong>di</strong> paesaggio èun’occasione <strong>di</strong> identità, benessere e sviluppo, le stesse popolazioni potrebbero esigere dai propri governanti<strong>di</strong> attivare i processi decisionali necessari per la realizzazione <strong>di</strong> un progetto del genere. Quel che più conta èstabilire un rapporto, stimolare una coscienza, avviare un circolo virtuoso.Le attività <strong>di</strong> identificazione e caratterizzazione dei paesaggi (cfr. Articolo 6.C) 13 devono esserecondotte da esperti opportunamente formati, sotto la responsabilità delle autorità pubbliche competenti. Taliattività devono consentire l’elaborazione <strong>di</strong> un quadro conoscitivo della <strong>di</strong>mensione paesaggistica delle parti<strong>di</strong> territorio prese in considerazione ai fini dell’intervento. A questo scopo, sarebbe rischioso affidarsiunicamente ad analisi fondate solo sulla sovrapposizione – in funzione <strong>di</strong> perimetrazioni territoriali più omeno coincidenti – delle conclusioni <strong>di</strong> saperi scientifici <strong>di</strong>versi. Come lascia chiaramente intendere ladefinizione fornita dalla CEP, il paesaggio non è infatti un accatastamento <strong>di</strong> cose, un semplice contenitore.Gli oggetti compongono un tutto e si valorizzano a vicenda per le relazioni che instaurano tra loro e non pervicendevole sovrapposizione. Per questa ragione, è importante che i contributi analitici dei <strong>di</strong>versi specialistichiamati a collaborare possano essere confrontati ed integrarsi nel corso dell’intero processo. D’altra parte,un approccio fondato unicamente su dati scientifici, anche se congruenti e coor<strong>di</strong>nati, tentando <strong>di</strong> arrivare aduna oggettivazione sintetica del paesaggio rischierebbe <strong>di</strong> trascurare o stravolgerne la portata soggettiva.Sotto questo profilo, è fondamentale che il quadro conoscitivo venga elaborato in consultazione con lepopolazioni interessate 14 : occorre in questo senso riflettere sulle conseguenze che derivano dal ruolo dellepopolazioni nel processo <strong>di</strong> identificazione dei paesaggi e nella conseguente attribuzione <strong>di</strong> valori; evitareche gli esperti esprimano dei giu<strong>di</strong>zi atti a determinare una gerarchia <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> tipo personale legata alleproprie conoscenze <strong>di</strong>sciplinari; promuovere l’espressione <strong>di</strong> un senso comune da parte dei <strong>di</strong>versi soggettiche contribuiscono alla formazione dei paesaggi.La via più adeguata per rispondere a queste esigenze sembra quella <strong>di</strong> collegare in ogni momento illavoro specialistico finalizzato alla pre<strong>di</strong>sposizione del quadro conoscitivo alla percezione sociale ed al sensocomune che essa è in grado <strong>di</strong> “produrre”. Questa via deve permettere <strong>di</strong> svelare o promuovere dellerappresentazioni in<strong>di</strong>viduali e sociali dei territori percepiti, mettendo al contempo in evidenza le possibilitàprogettuali e <strong>di</strong> intervento. In questo modo, il quadro conoscitivo potrà rivelare la tematizzazione progettuale(Caravaggi, 2004) che ogni paesaggio, opportunamente identificato e caratterizzato, è suscettibile <strong>di</strong>esprimere. In proposito, si fa giustamente riferimento alla formula dell’analisi inventiva, attraverso la quale èpossibile rivelare l’esistente, abbozzando, allo stesso tempo, un progetto (Venturi Ferriolo, 2006).La <strong>di</strong>mensione soggettiva del concetto <strong>di</strong> paesaggio espresso dalla CEP acquista tutto il suosignificato nel passaggio dalla fase dell’identificazione e caratterizzazione a quella della formulazione degliobiettivi <strong>di</strong> qualità paesaggistica (cfr. Articoli 6.D e 1.c) 15 . Dopo aver identificato e caratterizzato i paesaggi,13 Si tratta delle attività tese ad identificare i paesaggi, analizzandone i tratti salienti, gli elementi qualificanti, le <strong>di</strong>namiche e lepressioni che li mo<strong>di</strong>ficano, e <strong>di</strong> caratterizzarli.14 Si ritiene che questa espressione possa essere riferita anche a soggetti che, pur non essendo considerati citta<strong>di</strong>ni dello Stato opropriamente residenti nei territori presi in considerazione, possono comunque, a vario titolo, avere un interesse a non essere esclusidal processo pubblico relativo alla caratterizzazione dei paesaggi ed alla formulazione degli obiettivi <strong>di</strong> qualità paesaggistica che liriguardano.15 All’Articolo 6.D, la CEP impegna gli Stati a formulare degli obiettivi <strong>di</strong> qualità paesaggistica per i paesaggi identificati ecaratterizzati, previa consultazione pubblica, conformemente all’Articolo 5.c. Gli obiettivi <strong>di</strong> qualità paesaggistica sono definiti18

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