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Rivista Interdisciplinare di Studi Paesaggistici ... - Landsible.eu

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<strong>Rivista</strong> <strong>Inter<strong>di</strong>sciplinare</strong> <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>Paesaggistici</strong> / Inter<strong>di</strong>sciplinary Review of Landscape Stu<strong>di</strong>esDa un punto <strong>di</strong> vista culturale si ritiene che i luoghi siano il risultato <strong>di</strong> un’attività secolare <strong>di</strong>trasformazione e manutenzione da parte degli uomini, con cui si sono intrecciati gli eventi naturali e l’operaincessante della natura. In tal senso, i luoghi, in costante ed inevitabile trasformazione, qualunque sia lavolontà operativa (salvaguar<strong>di</strong>a, riprogettazione, ecc.), possono essere interpretati e progettati come “operain fieri”, che pone il binomio <strong>di</strong> conoscenza e sensibilizzazione come punto fondamentale per unatrasformazione pienamente consapevole <strong>di</strong> quanto ere<strong>di</strong>tato e <strong>di</strong> quanto si vuole trasmettere. Pertanto iprincipi <strong>di</strong> conservazione, riqualificazione, gestione e le concrete scelte <strong>di</strong> politica paesaggistica devonoapplicarsi a sistemi, ambiti ed elementi, come del resto viene affrontato l’argomento nel presente rapporto <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o; è evidente un’impostazione scientifico-culturale che propone come criterio <strong>di</strong> definizione degliscenari <strong>di</strong> previsione e delle attività <strong>di</strong> attuazione, l’integrazione delle politiche territoriali e urbane settoriali,rifacendosi all’elaborazione metodologica e all’esperienza scientifica ed operativa della pianificazioneintegrata. Chiaramente, non senza il coinvolgimento e la sensibilizzazione delle popolazioni e deglistakeholder locali in tutte le loro articolazioni. In ogni caso, il coinvolgimento <strong>di</strong>retto ed ex-ante dellapopolazione e degli stakeholder locali va nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una riappropriazione da parte loro del benepaesaggistico locale, che richiede <strong>di</strong> essere da loro amministrato e valorizzato in quanto bene pubblico (edunque è necessario che essi ne siano prioritariamente consapevoli in quanto tale) e richiede la loro<strong>di</strong>sponibilità a lasciarsi coinvolgere in un’opera <strong>di</strong> responsabilizzazione collettiva e in concrete ed efficaciazioni <strong>di</strong> conoscenza, riqualificazione e gestione del bene paesaggistico pubblico.Tutto ciò declinato localmente pone la centralità della lettura del paesaggio come momento fondantelo stu<strong>di</strong>o qui presentato: uno stu<strong>di</strong>o che nel valutare il valore storico identitario dell’ambito paesaggistico, ilprodotto della pianificazione urbana, la sua attuazione e il recente stato dei luoghi e quello in <strong>di</strong>venire,sembra porsi le seguenti domande, rispetto al concetto <strong>di</strong> paesaggio/identità e alle conseguenti scelte <strong>di</strong>politiche conservative/trasformative: quale paesaggio abbiamo? Verso quale paesaggio an<strong>di</strong>amo? Qualepaesaggio vogliamo? Stante però quanto sopra affermato in merito al coinvolgimento – già a partire daquesta prima fase – degli stakeholder locali e della popolazione, si comprende come azioni <strong>di</strong> conoscenzasiffatte potranno realizzarsi con la loro propositiva cooperazione e attiva partecipazione. Quest’operazione,prima ancora del risultato conseguito me<strong>di</strong>ante la cooperazione e/o il lavoro <strong>di</strong> gruppo, consentirebbe <strong>di</strong>raggiungere un risultato indubbiamente sostanziale e prioritario: avviare e coinvolgere un gruppo <strong>di</strong>stakeholder in un processo pratico ed effettivo <strong>di</strong> riscoperta delle proprie motivazioni culturali e <strong>di</strong>ampliamento delle proprie conoscenze relative ad altri stakeholder locali, oltreché del territorio in esame. Atal fine, la seguente metodologia – che costituisce la struttura <strong>di</strong> fondo <strong>di</strong> ogni intervento collocato nelprogetto LANDSIBLE, ivi compresi quelli coinvolgenti stakeholder locali – potrà essere adattata e plasmata(pur nel rispetto delle sue linee <strong>di</strong> fondo) alle eventuali esigenze e specificità locali evidenziate dai partner.2. L’approccio metodologico – le fasi del percorso: contenuti e finalitàSi in<strong>di</strong>cano, <strong>di</strong> seguito, le fasi del percorso metodologico proposto, frutto sostanzialmente <strong>di</strong> unasistematizzazione <strong>di</strong> percorsi conosciuti e consolidati:1. una prima fase con contenuto descrittivo, <strong>di</strong> lettura dei caratteri strutturali del territorio, delle<strong>di</strong>namiche e delle pressioni che li mo<strong>di</strong>ficano;2. una seconda <strong>di</strong> tipo interpretativo/valutativo prevede la lettura incrociata e comparata degli elaboraticon lo scopo <strong>di</strong> portare ad una lettura sintetica orientata alla comprensione del funzionamentoambientale, dei valori, dei rischi e della vulnerabilità del paesaggio, raccontando in maniera sintetica,ma precisa, i caratteri del paesaggio oggetto <strong>di</strong> indagine; la fase della valutazione riguarda lo stato ele qualità del paesaggio, attraverso il riconoscimento dei gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> integrità e rilevanza, dei suoicaratteri <strong>di</strong> criticità e fragilità da un lato e <strong>di</strong> potenzialità dall’altro;3. una terza fase è volta alla ricomposizione, in<strong>di</strong>viduando i valori del territorio, sia per sistemi che perelementi puntuali, mettendo a confronto le questioni emerse, i conflitti e le potenzialità, attivandoefficaci e con<strong>di</strong>visi processi <strong>di</strong> partecipazione al fine <strong>di</strong> costruire sistemi identitari;4. porta al riconoscimento dei cosiddetti ambiti omogenei, a partire dai quali definire in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong>rettivee prescrizioni nei confronti della pianificazione territoriale e urbanistica subor<strong>di</strong>nata e <strong>di</strong>sporreparticolari norme e interventi propositivi anche in relazione alla <strong>di</strong>versificazione dei vincoli vigenti.71

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