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Rivista Interdisciplinare di Studi Paesaggistici ... - Landsible.eu

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<strong>Rivista</strong> <strong>Inter<strong>di</strong>sciplinare</strong> <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>Paesaggistici</strong> / Inter<strong>di</strong>sciplinary Review of Landscape Stu<strong>di</strong>essvolta dal comitato con i citta<strong>di</strong>ni. Alla fine, cioè, le firme sono state apposte perché trecento persone hannogiu<strong>di</strong>cato non convenienti gli interventi progettati dalla variante. Questo apre nuovi possibili scenari nellagestione <strong>di</strong> un paesaggio con<strong>di</strong>viso. Può, il concetto <strong>di</strong> convenienza, condurre un “piccolo popolo” 7 a trovar<strong>eu</strong>n accordo crescente sul proprio habitat?Ma il concetto <strong>di</strong> convenienza è anche quello che ha reso il Veneto quello che è ora, cioè una landa<strong>di</strong> fabbriche sparse in modo in<strong>di</strong>stinto e <strong>di</strong>sarmonico, cresciute senza programmazione bensì in rispondenzaalla convenienza delle centinaia <strong>di</strong> piccoli comuni che a loro volta interpretavano le convenienze dellemigliaia <strong>di</strong> piccole famiglie proprietarie. Il concetto <strong>di</strong> convenienza, allora, assume una connotazioneassolutamente n<strong>eu</strong>trale, <strong>di</strong> per sé. Ciò che lo rende potente e agente sono i bisogni primari e i riferimenticulturali forti del momento. Forse, corroborato dai progressi culturali più recenti in ambito <strong>di</strong> tutela delterritorio, <strong>di</strong> riscoperta del biologico, <strong>di</strong> spinta verso una possibile decrescita, il concetto <strong>di</strong> convenienzapotrà contribuire a una nuova stagione <strong>di</strong> paesaggio con<strong>di</strong>viso.I citta<strong>di</strong>ni che chiedono <strong>di</strong> essere consultati, <strong>di</strong> poter con<strong>di</strong>videre le decisioni importanti, devonopoterlo fare in un contesto onesto. La modalità delle due assemblee pubbliche ha messo in luce come nonfosse possibile alcuna decisione senza la spiegazione chiara del problema. Così facendo sembra possibileripetere l’esperienza in via preventiva, senza attendere una nuova variante che costringa a mobilitarsi. Ma lamodalità deve essere la stessa. Spiegazione chiara della questione, possibilità <strong>di</strong> parola per tutti, rispetto delleopinioni <strong>di</strong>verse o non con<strong>di</strong>vise, decisione finale su una proposta operativa che unisca e crei un primotassello <strong>di</strong> paesaggio con<strong>di</strong>viso. In questo senso gli elementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione non mancano. Nuove sfidepossono essere colte senza aspettare che siano i progetti calati dall’alto a farle emergere.Le città venete hanno ormai espulso artigiani, rumori, odori e li hanno via via obbligati a trasferirsi incampagna. Il produrre merci per il loro trasporto e non per una comunità locale rende inutile concentrare laproduzione nei luoghi più abitati, e rende possibile, se non ad<strong>di</strong>rittura auspicabile, il loro trasferimento incampagna vicino alle principali vie <strong>di</strong> comunicazione.Così anche il traffico sta seguendo un percorso simile. Man mano che la città lo espelle, con rigi<strong>di</strong>programmi <strong>di</strong> contenimento, nascono nelle periferie o nei centri urbani minori (cioè in campagna) nuoviattrattori <strong>di</strong> traffico in zone precedentemente libere (città-paesi, zone artigianali, zone commerciali) 8 . I pianiregolatori ne tengono conto ma con un processo <strong>di</strong> zonizzazione che ha senso solo se si guarda unaplanimetria. Ma quando una persona passeggia nei prati il suo sguardo non si limita all’area definita ruraledal piano regolatore. Spazia oltre. Ed è quello che vede e percepisce in termini <strong>di</strong> armonia o <strong>di</strong>sarmonia chegli rende più o meno piacevole vivere in un determinato contesto 9 .7 Espressione usata dallo scrittore Luigi Meneghello nella poesia Congedo (incentrata sulle trasformazioni profonde intervenute inpochi anni a Malo, nel Vicentino, suo paese natale): “Il piano inferiore del mondo / ha un orlo <strong>di</strong> monti celesti / ed è colmo <strong>di</strong> paesi. /Nei broli annerisce l’uva / che nessuno vuole raccogliere, / ne prendono qualche graspo / gli operai dell’officina, / uno ne piluccanouno ne gettano, / giacciono i gioielli neri / sotto le viti tra l’erbacce. / Smurata è la mura dell’orto, / <strong>di</strong>laniato il core, / mucchi <strong>di</strong>strame ingombrano / la corte, coppi caduti, / rotti rametti, pali fra<strong>di</strong>ci. / Intorno si vede sorgere / un mondo <strong>di</strong> cose nuove, / questaroba si spazza via, / trionfa un rigoglio / banale e potente. / Non è più una paro<strong>di</strong>a, / è vero uso moderno, / i geometri se ne intendono/ delle cose e dei loro nomi, / mio piccolo popolo / forzato da un ramo villano / <strong>di</strong> storia italiana, / è una foto ricordo - sorri<strong>di</strong>. / Va’libretto mio, va’ a roccolare” (L. Meneghello, Pomo pero, Mondadori, Milano, 1987).8 Così, rispetto a trent’anni fa, è più facile vedere dei ragazzi in bicicletta a Padova che a Campodoro. Se a Padova il traffico in centrostorico è stato quasi del tutto vietato, e nell’imme<strong>di</strong>ata periferia è in corso da anni la realizzazione <strong>di</strong> un’articolata rete ciclabile, aCampodoro molti genitori temono <strong>di</strong> lasciare andare i figli in centro da soli, perché il traffico pesante è aumentato in modo elevato elo standard <strong>di</strong> sicurezza delle strade a loro non ricorda neanche lontanamente quello della propria infanzia.9 Ci sono paesaggi che riconciliano, che rasserenano, altri invece che opprimono, o che stimolano vivacemente il pensiero o urtano lasensibilità. E questo al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> una possibile imme<strong>di</strong>ata verbalizzazione <strong>di</strong> tali sentimenti. Sarebbe interessante che i recenti stu<strong>di</strong> sui“n<strong>eu</strong>roni specchio” e la “via bassa” come vettori e via <strong>di</strong> empatia e immedesimazione tra le persone ponessero a tema anchel’empatia possibile tra persona e ambiente circostante. Gli stu<strong>di</strong> riguardanti la “via bassa” sono sistematicamente censiti in D.Goleman, Intelligenza sociale, Rizzoli, Milano, 2006.52

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