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Rivista Interdisciplinare di Studi Paesaggistici ... - Landsible.eu

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<strong>Rivista</strong> <strong>Inter<strong>di</strong>sciplinare</strong> <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>Paesaggistici</strong> / Inter<strong>di</strong>sciplinary Review of Landscape Stu<strong>di</strong>esparcheggio, ma la nuova variante gli permette <strong>di</strong> costruirci sopra un albergo. A lui un parcheggio pubblico adue passi dal pub, in un terreno non suo, farebbe comodo.La notizia delle nuove varianti questa volta si <strong>di</strong>ffonde lentamente. Appena possibile il vecchiocomitato si riattiva, composto questa volta da due citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Bevadoro e due <strong>di</strong> Campodoro. Viene scelto unnuovo nome, “Comitato territorio e citta<strong>di</strong>nanza”, e sui volantini viene inserita a mo’ <strong>di</strong> logo la liberatraduzione <strong>di</strong> un’affermazione <strong>di</strong> Albert Einstein: “Nessun problema può essere risolto dalla stessa mentalitàche ha contribuito a crearlo. Dobbiamo imparare a vedere il mondo con occhi nuovi”. In una settimana sistampano volantini e manifesti, si passa casa per casa, si celebra l’assemblea pubblica in cui vengono redattetre osservazioni alla Variante generale che vengono sottoscritte da quasi trecento citta<strong>di</strong>ni. L’attività delcomitato è favorita dal fatto che la parrocchia <strong>di</strong> Bevadoro non ha alcuna intenzione <strong>di</strong> restare senza il camposportivo, tanto più che è vincolato da lascito testamentario. Pochi, inoltre, <strong>di</strong>fendono la scelta <strong>di</strong> costruirecase sugli altri due impianti, anche se il vicesindaco (che era sindaco nel 2002) promette che sarannoricostruiti non lontano, su terreni che il Comune acquisterà in un secondo tempo. All’assemblea partecipaanche il proprietario della torre me<strong>di</strong>oevale, che <strong>di</strong>chiara pubblicamente <strong>di</strong> non aver mai richiesto alcunparcheggio e <strong>di</strong> aver informato la Sovrintendenza ai beni culturali. La nuova area artigianale, infine, nonviene considerata necessaria da molti citta<strong>di</strong>ni, sia perché rispetto agli anni ‘80-‘90 il clima culturale è un po’cambiato e si guarda con maggior sospetto all’industrializzazione massiccia e alle sue ricadute sul territorio,sia perché l’area in progetto è <strong>di</strong> 157.000 metri quadrati, cioè più del doppio delle due aree artigianaliesistenti messe insieme. Aree, queste ultime, che non sono neanche completate.Dal 2005 al momento in cui si scrive le osservazioni del comitato con le firme dei citta<strong>di</strong>ni hannofatto in parte il loro iter. Il Consiglio comunale ha accolto quella relativa al parcheggio sotto la torreme<strong>di</strong>oevale, stralciandolo così dalla Variante generale. Per quanto riguarda gli impianti sportivi datrasformare in area e<strong>di</strong>ficabile, è stata stralciata l’area del campo da calcio parrocchiale. La parte <strong>di</strong>osservazione che chiedeva lo stesso trattamento per gli impianti comunali è stata però respinta. Infine,l’osservazione che chiedeva lo stralcio della nuova area artigianale, prevedendo se necessario solol’ampliamento <strong>di</strong> una delle due esistenti è stata respinta.Ora tutto l’iter è fermo in attesa <strong>di</strong> conoscere le decisioni dei competenti uffici della Regione delVeneto. Nel frattempo il “Comitato territorio e citta<strong>di</strong>nanza” ha sospeso le sue attività, in attesa delladecisione finale.4. I luoghi comuni come domande reali dei citta<strong>di</strong>niQuesta lunga premessa è necessaria per inquadrare gli eventi che hanno portato alla costituzione del comitato,alle iniziative da esso intraprese, ai cambiamenti da esso causati e alle resistenze incontrate. L’analisi chesegue trae origine dalla presa in considerazione <strong>di</strong> alcune affermazioni ricorrenti tra i citta<strong>di</strong>ni coinvolti. Sipone qui l’ipotesi che tali affermazioni, che possono sembrare talvolta banali, tra<strong>di</strong>scano domande epreoccupazioni reali che possono spingere tanto alla lamentela sterile quanto alla partecipazione attiva. Lasperanza è che l’analisi <strong>di</strong> queste domande e dei conseguenti comportamenti collettivi possa risultare utileper la comprensione <strong>di</strong> fenomeni sociali più ampi.4.1. Questo paese sta <strong>di</strong>ventando un dormitorioIncontrando i citta<strong>di</strong>ni per sensibilizzarli alla raccolta delle firme, è capitato più volte <strong>di</strong> sentire ripeterequesta affermazione. È un ritornello che ricorre spesso <strong>di</strong> fronte ad avvenuti o progettati nuovi inse<strong>di</strong>amenti,siano essi residenziali o artigianali. Ogniqualvolta il paese si ingran<strong>di</strong>sce, molti citta<strong>di</strong>ni ripetono questa frasesul paese-dormitorio. Che cosa intendono comunicare? Esprimono contrarietà agli inse<strong>di</strong>amenti abitativi eproduttivi? Ma molti agricoltori in realtà sognano che il proprio appezzamento non più red<strong>di</strong>tizio possa<strong>di</strong>ventare e<strong>di</strong>ficabile. Sono contrari alle novità in generale? Ma in questo territorio si è cercato e ottenuto uninnegabile rinnovamento e ammodernamento, tradotto anche nel sogno <strong>di</strong> una casetta in<strong>di</strong>pendente perciascuno dei propri figli. Forse l’affermazione sul dormitorio in<strong>di</strong>ca la <strong>di</strong>ffidenza verso le persone chevengono da fuori? Eppure non mancano i casi <strong>di</strong> integrazione accettabile anche <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni stranieri, a patto47

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