<strong>Rivista</strong> <strong>Inter<strong>di</strong>sciplinare</strong> <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>Paesaggistici</strong> / Inter<strong>di</strong>sciplinary Review of Landscape Stu<strong>di</strong>esPAESAGGIO NON CONDIVISO E CAMBIAMENTO SOCIALE.ANALISI SULL’AZIONE DEL “COMITATO TERRITORIO ECITTADINANZA” DI CAMPODORODavide Lago 11. IntroduzioneQueste righe raccontano il percorso <strong>di</strong> una comunità. Una comunità, o meglio, una parte <strong>di</strong> essa, che decide<strong>di</strong> agire <strong>di</strong> fronte al tentativo <strong>di</strong> cambiamento del proprio paesaggio vitale giu<strong>di</strong>cato non necessario, nonvoluto, non arricchente. L’analisi che segue è frutto <strong>di</strong> ciò che è stato raccolto sul campo in termini <strong>di</strong> dati,proposte, lamentele, preoccupazioni, decisioni. Chi scrive è stato componente dei due comitati citati nel testo.L’obiettivo è quello <strong>di</strong> rendere conto <strong>di</strong> un preciso metodo <strong>di</strong> lavoro, delle scoperte <strong>di</strong> alcuni citta<strong>di</strong>ni, dellaloro voglia <strong>di</strong> intervenire riguardo al paesaggio considerato vitale, della necessità <strong>di</strong> alcune regole con<strong>di</strong>visee della fatica <strong>di</strong> accoglierle e promuoverle.2. Un significativo antefattoIl 30 <strong>di</strong>cembre 2002, in pieni preparativi per il veglione <strong>di</strong> capodanno, il Consiglio comunale <strong>di</strong> Campodoroapprova una variante al Piano regolatore. La variante prevede l’urbanizzazione e la costruzione <strong>di</strong> capannoniartigianali in un’area agricola solcata da un canale irriguo e a pochi metri dal fiume Ceresone. Sul perimetrodell’area sorgono inoltre un palazzo in stile liberty, un complesso <strong>di</strong> archeologia industriale, una torre<strong>di</strong>fensiva risalente al XIII secolo, un mulino ad acqua abbandonato, alcune case coloniche <strong>di</strong> inizio secolo.Sullo stesso ideale perimetro <strong>di</strong> questa nuova area artigianale c’è però anche un moderno complessoagroindustriale, con silos alti oltre venti metri, un’industria casearia avviata e l’allevamento <strong>di</strong> alcunemigliaia <strong>di</strong> maiali da prosciutto. Quest’azienda, apprezzata in paese per aver portato lavoro quando ancoranon c’erano fabbriche, è altrettanto detestata per i ricorrenti miasmi <strong>di</strong> origine suina che provoca. Il terrenocoltivabile su cui dovrebbero sorgere i capannoni è <strong>di</strong> sua proprietà. L’approvazione della variante passafacilmente il voto del Consiglio comunale perché viene vincolata all’impegno dell’azienda appena citata <strong>di</strong>chiudere l’allevamento suinicolo in tempi brevi e <strong>di</strong> donare al comune un’ingente somma per la realizzazione<strong>di</strong> una palestra.Passate le feste, alcuni consiglieri comunali <strong>di</strong> minoranza come <strong>di</strong> maggioranza cominciano a nutriredei dubbi. E se poi l’allevamento non chiudesse? E se poi saltasse l’accordo per la donazione? E se gliabitanti della zona non fossero così felici <strong>di</strong> veder sorgere dei capannoni? E se in questi capannoni venisseroospitate aziende rumorose o inquinanti? E se queste innalzassero eccessivamente il già impattante traffico <strong>di</strong>mezzi pesanti? E se, preso atto che nel comune c’è il pieno impiego, arrivassero molti immigrati comemanodopera? Soprattutto quest’ultima obiezione sembra muovere le acque, oltre alle pance.Ma è un’altra domanda, per lo più inespressa, a impensierire molti abitanti. Una domanda che<strong>di</strong>venta esplicita solo quando dalle affermazioni riven<strong>di</strong>cative o <strong>di</strong> protesta si passa a un’analisi più pacata erealistica. La domanda può venire sintetizzata più o meno nel modo seguente. E se, dopo averci tenuto inscacco per anni, se dopo averci fatto respirare odori sgradevoli, se dopo aver respinto le nostre proteste con1 Dottorando <strong>di</strong> ricerca presso l’Université “Claude Bernard” (Lyon 1).45
<strong>Rivista</strong> <strong>Inter<strong>di</strong>sciplinare</strong> <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>Paesaggistici</strong> / Inter<strong>di</strong>sciplinary Review of Landscape Stu<strong>di</strong>essufficienza ricordandoci che i posti <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendevano anche da quell’odore, se dopo tutto questo e altroancora i vertici <strong>di</strong> quell’azienda si stessero prendendo gioco <strong>di</strong> noi? Perché infatti, se davvero l’azienda vuolchiudere i battenti dopo che tante volte abbiamo segretamente sperato che chiudesse, dovremmo concederlequesta ricca buonuscita?Campodoro è uno dei 104 comuni della Provincia <strong>di</strong> Padova. Uno dei più piccoli, sia in termini <strong>di</strong>estensione che in termini <strong>di</strong> abitanti, che superano <strong>di</strong> poco i duemila. Anticamente rurale, è da alcuni anniinvestito in pieno dal rapido sviluppo industriale del cosiddetto Nordest, venendosi a trovare in una delle areepiù ricche del Veneto e, stando alle cifre, dell’intero pianeta. Il comune è composto da varie contrade che siriconoscono in due <strong>di</strong>stinti centri abitati, riuniti attorno alle due chiese parrocchiali <strong>di</strong> Bevadoro eCampodoro. Una contrada <strong>di</strong> confine, Torrerossa, appare eccentrica rispetto al tessuto sociale del comune eguarda a un popoloso paese confinante, Camisano Vicentino. L’area interessata dalla variante è a nord,esattamente a metà strada tra la chiesa <strong>di</strong> Bevadoro e la contrada <strong>di</strong> Torrerossa. Dal lato opposto, verso sud,tra il centro <strong>di</strong> Bevadoro e le prime case <strong>di</strong> Campodoro ci sono le due aree artigianali del comune. I piccolicapannoni sparsi in mezzo alla campagna sono ovviamente fuori conteggio.All’inizio del mese <strong>di</strong> febbraio del 2003, a Bevadoro sorge un piccolo comitato contrario alla nuovaarea artigianale e alle modalità della sua messa in progetto. Il comitato è formato da quattro persone: due <strong>di</strong>Bevadoro, una <strong>di</strong> Campodoro e una <strong>di</strong> Torrerossa. Il nome scelto è “Comitato per la salvaguar<strong>di</strong>a delterritorio e della salute”. In breve tempo i membri del comitato in<strong>di</strong>cono un’assemblea pubblica nei localidella parrocchia, stampano centinaia <strong>di</strong> volantini informativi, passano casa per casa e raccolgono 304 firmein quattro giorni per chiedere al Consiglio comunale <strong>di</strong> non procedere con l’adozione della variante.L’assemblea pubblica, tesa ma in fondo or<strong>di</strong>nata, vede anche la presenza dei consiglieri comunali <strong>di</strong>maggioranza che vivono a Bevadoro, i quali <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong>spiaciuti <strong>di</strong> aver votato la delibera senza aver lettola relativa documentazione. L’operazione nel complesso riesce, complice anche una contro-assembleaorganizzata dal sindaco per presentare la sua versione dei fatti, a cui però i membri del comitato riescono aparlare e, senza averlo preventivato, fanno sperimentare ai citta<strong>di</strong>ni lo spettacolo <strong>di</strong> un possibile vero<strong>di</strong>battito, con il primo citta<strong>di</strong>no in palese <strong>di</strong>fficoltà.La variante non verrà più adottata, anche per il ritiro delle generose offerte da parte dell’aziendaagro-alimentare. Il comitato si scioglierà spontaneamente a risultato raggiunto.3. Quel che resta dei campiLa scena si ripete nel 2005, con il Consiglio comunale rinnovato. Rinnovo che ha introdotto una novità. Lamaggioranza è sempre del medesimo orientamento politico ma, per la prima volta in epoca repubblicana, nonci sono consiglieri provenienti da Bevadoro, perché nessuno dei can<strong>di</strong>dati ha ottenuto dai suoi compaesani lepreferenze necessarie. Gli eventi <strong>di</strong> due anni prima sembrano aver influito non poco, e alcuni vecchiconsiglieri pronti a rican<strong>di</strong>darsi non hanno incontrato un clima favorevole nella loro campagna elettoralecondotta casa per casa. L’unico proveniente da Bevadoro è il giovane sindaco, in virtù dell’elezione <strong>di</strong>rettadei capolista. Anche un membro del comitato, dopo aver informato gli altri, si can<strong>di</strong>da nel tentativo <strong>di</strong><strong>di</strong>ventare voce critica della maggioranza, ma lui pure non risulta eletto.Il 28 febbraio del 2005, dunque, il Consiglio comunale approva una Variante generale al Pianoregolatore. Tra le mo<strong>di</strong>fiche approvate, tre sono <strong>di</strong> particolare impatto. Una <strong>di</strong> queste in<strong>di</strong>vidua una nuovaarea artigianale vicina a una delle due esistenti, situate tra Bevadoro e Campodoro. La nuova area artigianale,che comprenderebbe la fascia <strong>di</strong> rispetto del fiume Ceresone e alcune antiche case coloniche, verrebbe aconfinare con il se<strong>di</strong>me <strong>di</strong> una linea ferroviaria <strong>di</strong>smessa, la Treviso-Ostiglia, che la Regione del Veneto e laProvincia <strong>di</strong> Padova hanno già inserito nell’elenco delle piste ciclabili <strong>di</strong> valenza regionale da realizzare. Unaseconda variante prevede invece <strong>di</strong> rendere e<strong>di</strong>ficabile l’area degli impianti sportivi <strong>di</strong> Bevadoro, compostada un campo da calcio, un campo da tennis e una pista polivalente. Il campo da calcio è però parrocchiale ela parrocchia non è stata informata. Una terza variante prevede la costruzione <strong>di</strong> un grande parcheggio ad usopubblico in contrada Torrerossa, sotto la torre <strong>di</strong>fensiva del XIII secolo che in alcuni locali attigui ospita unristorante. Ma il proprietario del ristorante non ne sa niente e ha già il suo parcheggio privato, realizzato inghiaia sotto gli alberi del terreno circostante. Anche il proprietario del pub pizzeria <strong>di</strong> fronte ha un grande46