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Rivista Interdisciplinare di Studi Paesaggistici ... - Landsible.eu

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<strong>Rivista</strong> <strong>Inter<strong>di</strong>sciplinare</strong> <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>Paesaggistici</strong> / Inter<strong>di</strong>sciplinary Review of Landscape Stu<strong>di</strong>escambia e che però rimane sempre se stesso 7 . Mettere a tema questioni paesaggistiche non puòche significare dunque coinvolgere i suoi abitanti, i quali <strong>di</strong> fatto già partecipano alla costruzionein<strong>di</strong>viduale e sociale del paesaggio e alla sua fruizione me<strong>di</strong>ante la loro esistenza quoti<strong>di</strong>ana econcreta;d) il paesaggio come patrimonio e come <strong>di</strong>mensione e valore pubblico e politico. In questo senso,l’accento va posto sul paesaggio in quanto espressione <strong>di</strong> un “ethos” dell’abitare, che puòrealizzare una sintesi efficace e <strong>di</strong>namica tra la singolarità dei paesaggi locali in quanto valori ela totalità delle sue articolate e “complesse” relazioni;e) il paesaggio in quanto iscrizione della traccia <strong>di</strong> esistenze in<strong>di</strong>viduali e sociali nella memoria deiluoghi e in quanto espressione del bisogno umano <strong>di</strong> conservare la propria memoria (collettiva ein<strong>di</strong>viduale);f) il paesaggio come espressione della relazione ambivalente che tiene legati l’uomo e la natura, edella relazione testimoniata da ogni luogo, in quanto caratterizzato da una tensione dal locale alglobale. In questo senso, il paesaggio è quella <strong>di</strong>mensione che è in grado <strong>di</strong> tenere insieme lepolarità, nonché le molteplici e costitutive tensioni dell’esistenza umana (economia, mobilitàumana, cultura, ecc.);g) il paesaggio in quanto valore aggiunto per la comunità dei propri abitanti e dunque anche peraltri stakeholder, quali ad esempio i turisti. Un siffatto “valore” presenta un significato articolatoe “complesso”, che investe <strong>di</strong>versi ambiti: economico, politico, sociale, culturale, naturalistico,ecc.;h) il paesaggio come espressione del bisogno <strong>di</strong> trovare nuove strategie e linee metodologiche(logiche <strong>di</strong> network, caratterizzate da struttura multicentrica e multiscalare) per la suaconservazione e gestione creativa. Elemento chiave <strong>di</strong> questo metodo <strong>di</strong> pianificazione è ilcoinvolgimento sistematico degli stakeholder, i quali sono i veri protagonisti, in quanto abitantidel paesaggio (e, a questo proposito, assume indubbiamente un ruolo <strong>di</strong> primo piano ogni azioneche miri a coinvolgerli me<strong>di</strong>ante lo stimolo <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong> partecipazione paesaggistica e/o <strong>di</strong>formazione paesaggistica finalizzati al rafforzamento e/o alla creazione <strong>di</strong> un comune sentirepaesaggistico o <strong>di</strong> una consapevolezza cultural-paesaggistica). In questo senso, il nuovo stile <strong>di</strong>pianificazione che ne potrebbe derivare nel lungo periodo, laddove i processi partecipativifossero inseriti a pieno titolo nell’iter <strong>di</strong> pianificazione e nella relativa metodologia,coinciderebbe con il bisogno <strong>di</strong> scoprire nuove forme <strong>di</strong> azione politica e nuovi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> leggereil paesaggio.4. Orizzonte teorico e pratico del sotto-progetto LANDSIBLEA partire dalle questioni <strong>di</strong> cui sopra e da tale orizzonte problematico, la partnership internazionale <strong>di</strong>LANDSIBLE ha affrontato il tema del paesaggio e della sua riqualificazione me<strong>di</strong>ante un tentativo <strong>di</strong>chiarificazione della sua essenza concettuale. In tal senso, il “paesaggio” effettivamente corrisponde econsiste (senza però esaurirvisi) nella rappresentazione <strong>di</strong> un oggetto o <strong>di</strong> una porzione <strong>di</strong> realtà ad opera <strong>di</strong>un soggetto. Ci si potrebbe certamente domandare a questo punto se e in che senso la modalità tramite cui isoggetti percepiscono visivamente le cose e la realtà corrispondano effettivamente a qualche cosa <strong>di</strong> reale.Un tentativo <strong>di</strong> rispondere a tale questione viene offerto negli anni Cinquanta del secolo scorso da parte delgeografo Herbert Lehmann 8 . Partendo dalla riflessione del pensatore Georg Simmel 9 , Lehmann riba<strong>di</strong>scecome sia possibile in<strong>di</strong>viduare oggettivamente nel mondo reale un insieme <strong>di</strong> caratteri per ciascun paesaggio(tonalità, atmosfera, ecc.), vale a <strong>di</strong>re un set <strong>di</strong> caratteri formali 10 , su cui specifiche culture lavorano eincidono <strong>di</strong>versamente, costruendo significati simbolici e immateriali. Il paesaggio si compone <strong>di</strong> un insieme7 Cfr. il già citato “genius loci” <strong>di</strong> Ch. Norberg-Schulz.8 Cfr. Herbert Lehmann (et al.), L’anima del paesaggio tra estetica e geografia, a cura <strong>di</strong> L. Bonesio e M. Schmidt <strong>di</strong> Friedberg,Mimesis, Milano, 1999.9 Cfr. G. Simmel, Saggi sul paesaggio, a cura <strong>di</strong> M. Sassatelli, Armando, Roma, 2006.10 Il paesaggio è, in effetti, un “oggetto” che presenta una logica <strong>di</strong> forme.64

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