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LA CORTE BENEDETTINA DI LEGNARO Vicende ... - Giuliocesaro.it

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L’INTERVENTO <strong>DI</strong> RESTAURO AL<strong>LA</strong> <strong>CORTE</strong> <strong>BENEDETTINA</strong> <strong>DI</strong> <strong>LEGNARO</strong>re tubolari di acciaio, recanti nella parte più profondadelle valvole per la iniezione di boiacca di cementoad alta pressione, al fine di creare un bulbo di elevatacapac<strong>it</strong>à portante.Esecuzione di cordoli di fondazione e nuovi plinti incemento armato per il trasferimento dei carichi gravantisull’edificio ai micropali.Creazione di una platea e muri in cemento armato avasca impermeabile per l’utilizzo della parte seminterrata,posta perennemente sotto il livello della faldaacquifera.Interventi di consolidamento della massa muraria,particolarmente slegata e con vuoti consistenti, con latecnica delle iniezioni con silici attive.Interventi di consolidamento con aumento della capac<strong>it</strong>àportante dei solai lignei, con la tecnica dei traliccimetallici e connettori alle cappe di calcestruzzo oai tavolati strutturali, con rinforzi e connessioni allemurature.Creazione di una nuova struttura metallica, con passoidentico a quello del porticato esistente, per toglierecarichi alle esili e inadeguate colonnine in pietratufacea.Rinforzo della struttura di copertura con inserimentinelle capriate di barre di vetroresina e collegamenti dicontroventamento in acciaio inox.Consolidamento delle pareti murarie e delle arcate delporticato con fasce di fibra di carbonio, poste all’internoe all’esterno e connesse con nastri anch’essi in carbonioe fissati con resine. Tale intervento ha permessola creazione di pseudocordoli e pseudopilastri senzaledere l’integr<strong>it</strong>à delle murature esistenti, utilizzandolo strato sottilissimo posto tra la muratura e l’intonaco.L’applicazione delle fibre di carbonio è risultata estesa(pari a circa 1800 m 2 di materiale messo in opera) nell’amb<strong>it</strong>odi una progettazione globale del restauro dell’edificio,in cui sono state impiegate diverse modernetecnologie di recupero, tutte in sinergia tra loro.I cr<strong>it</strong>eri progettuali di impiego delle fibre di carbonioadottati nell’amb<strong>it</strong>o dell’opera complessiva di restauropossono essere così riassunti:Inserimento di barre metalliche o protesi, solidarizzandoin modo continuo il rinforzo in carbonio allemurature originali, con l’applicazione di resine appropriate,che eserc<strong>it</strong>ano contemporaneamente un effettodi impregnazione e di attacco.Creazione di cordolature orizzontali e verticali che sirendevano necessarie per conferire una solidarietà diinsieme, probabilmente carente fino dal primo impiantoed ulteriormente compromessa dalla vetustà dellastruttura e dalla mancata manutenzione. In particolare,la semplice apposizione di strisce di rinforzo con resinee l’inserimento di collegamenti trasversali, sempre infibra di carbonio, ha consent<strong>it</strong>o la realizzazione di cordolaturecontinue, prive di incertezze sulla continu<strong>it</strong>àdel rinforzo, di efficienza paragonabile a quella deicordoli di cemento armato, senza il preliminare ricorsoall’apertura di brecce, tagliole ed analoghi interventi inqualche modo lesivi della solid<strong>it</strong>à residua della strutturaoriginale.Creazione di rinforzi delle arcate del porticato noninvasivi, leggeri e garanti nei confronti di distacch<strong>it</strong>emibili nelle superfici curve intradossali.Sono stati utilizzati rinforzi unidirezionali in fibra dicarbonio, ad alta tenac<strong>it</strong>à ed alto modulo, e rinforziunidirezionali di fibra di vetro, caratterizzati da unsistema di termosaldatura di una leggerissima tramache ne consente una grande maneggevolezza e facil<strong>it</strong>àdi impiego in cantiere.La larghezza dei nastri utilizzati era compresa tra 10 e20 cm.La laminazione nei tratti continui è stata fatta con trestrati di cui due di carbonio ed uno di vetro dispostotra il carbonio, realizzando in tale modo una strutturaa sandwich di maggior spessore in modo di dare maggiorecorpo al rinforzo, con risparmio di uno strato difibra di carbonio.Le staffature delle arcate sono state fatte impiegandouno o due strati di rinforzo in carbonio.I passanti ed i collegamenti attraverso la muratura sonostati realizzati inserendo in appos<strong>it</strong>i fori il rinforzo, giàimpregnato, ed iniettando successivamente una maltaepossidica; le estrem<strong>it</strong>à del rinforzo passante sono stateco-laminate con il rinforzo continuo disposto lungo99

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