L’INTERVENTO <strong>DI</strong> RESTAURO DA PARTE DEL<strong>LA</strong> REGIONE DEL VENETO – GENIO CIVILE <strong>DI</strong> PADOVAincendio che deve avere parzialmente interessato ilcorpo di fabbrica.Proseguendo invece dal blocco Nord verso Ovest,adiacente al blocco stesso è stato realizzato, sempre nelXVIII secolo, un edificio di grandi dimensioni, al finedi contenere e conservare granaglie e, al piano terra– completamente aperto – di ricoverare attrezzi e, piùrecentemente, anche accatastare balle di fieno.Adiacenti ai nuclei storici, nel XIX secolo sono stati realizzatidue nuovi corpi di fabbrica: le filande, di direzioneNord-Sud, a separare la vecchia corte dall’antico brolo, ele stalle, aventi accesso diretto dal brolo stesso. Il brolo,altro elemento caratterizzante la corte benedettina, fucompletamente recintato con un muro in mattoni dell’altezzadi circa 3 m, ancora nel XVII secolo, come dimostrauna lapide posta in prossim<strong>it</strong>à delle vecchie stalle.IL FINANZIAMENTOPer quanto probabilmente sapere da dove arrivanoi soldi per il restauro del bene non sia poi di grandeinteresse, appare corretto porre l’accento su chi abbiacreduto nell’impresa, destinando alla stessa le risorsenecessarie, con un pizzico di coraggio.Per il riuso del bene fu elaborato a cura della Regioneun progetto generale, datato novembre 1989, che prevedevaun importo complessivo di spesa pari a lordeL. 16.198.188.600.= e che comprendeva altresì duestralci esecutivi – 1° e 2° lotto – per l’importo di L.7.068.368.440.= riguardanti la ristrutturazione delleparti di più recente costruzione, ovvero la filanda e lestalle.Successivamente, in data 10.04.1992 la Giunta regionale,con provvedimento numero 595/INF, ha individuatogli interventi da segnalare al Ministero per i beniculturali ed ambientali per il finanziamento ai sensidella Legge 145/92, che prevedeva il finanziamento diinterventi di recupero, salvaguardia, conservazione evalorizzazione del patrimonio arch<strong>it</strong>ettonico, archeologico,artistico e storico, bibliografico e archivisticosecondo un programma triennale di indirizzo.In tale elenco è stata inclusa l’ex Corte benedettina diLegnaro, per la quale era stato richiesto un cofinanziamento(previsto dall’art. 1 – comma 5 – della Legge,previo stesura di un accordo di programma ai sensidell’art. 27 della L.142/90) per i lavori di 1°, 2° e 5°lotto, per l’importo complessivo di L. 9.363.662.750.=.In data 28.04.1992 è stato sottoscr<strong>it</strong>to lo schema di accordodi programma per il finanziamento dei lavori predetti,dai rappresentanti della Regione del Veneto e del Ministeroper i beni culturali ed ambientali (Soprintendenzaper il Veneto Orientale). Successivamente, con Decretoministeriale 21.05.1993 è stato approvato il piano dispesa relativo alla Legge 145 e stabil<strong>it</strong>o un contributo diL. 5.966.125.310.= a favore dei lavori di restauro staticoed arch<strong>it</strong>ettonico dell’ex Corte benedettina – 1°, 2° e 5°lotto – quale cofinanziamento sulla spesa prevista.Nel frattempo l’esecuzione dei lavori di ristrutturazionedel 1° e del 2° lotto era stata finanziata dall’Amministrazioneregionale, nell’amb<strong>it</strong>o del programmacomun<strong>it</strong>ario “obiettivo 5b”, sottoprogramma 2, misura5 “Polo tecnologico Agripolis”, ed i lavori stessi, riguardantila realizzazione del centro di formazione didatticae della attiv<strong>it</strong>à di supporto logistico ad Agripolis,sono stati realizzati nel corso del triennio 1994-96.Con provvedimento n. 13/INF dell’11.01.1994 laGiunta regionale ha poi r<strong>it</strong>enuto opportuno utilizzareil succ<strong>it</strong>ato contributo disponibile con la Legge 145/92sugli altri lotti (3°, 4° e 5°) dello stesso intervento, perpermettere la completa fruibil<strong>it</strong>à dell’opera.Nello stesso provvedimento si prevedeva di utilizzare ilfinanziamento concesso dal Ministero per i beni culturalied ambientali, di L. 5.966.125.310.=, per i lavori di3°, 4° e 5° lotto riguardanti il restauro della parte piùantica dell’immobile, ricavando una biblioteca, spaziespos<strong>it</strong>ivi, locali di servizio, un’area di ristorazione eduna sala per conferenze, nonché la realizzazione dellenecessarie sistemazioni esterne. Si dava inoltre atto cheparte degli spazi ottenuti sarebbe stata posta a disposizionedel Comune di Legnaro, mentre la rimanenteparte sarebbe rimasta di competenza dell’Ente di sviluppoagricolo del Veneto – ESAV (ora Veneto agricoltura)e quindi accorpata ad Agripolis.73
LUIGI DESTRO – MAURO RONCADASuccessivamente, con DGR n. 3471 del 14.06.1995, laGiunta regionale ha incaricato il Dipartimento LL.PP.della redazione del progetto di restauro statico edarch<strong>it</strong>ettonico del complesso edilizio ex Corte benedettina,lotti 3°a e 4°, acquisendo dal Comune di Legnaroil progetto aggiornato dei lotti 3°b e 5°, redatti daprofessionisti esterni all’Amministrazione, specificatamentedallo Studio Siena di Padova per la parte staticae dallo Studio Muratori e Zanon, pure di Padova, perla parte arch<strong>it</strong>ettonica.Il progetto globale, che assembla al suo interno anche iprogetti redatti a cura del Comune di Legnaro, è statoredatto in data 12.06.1996, quindi esaminato e r<strong>it</strong>enutomer<strong>it</strong>evole di approvazione dalla Commissione tecnicaregionale – Sezione Opere pubbliche – con voto n. 213del 05.12.1996.Il quadro economico del progetto di sistemazione deilotti 3°a, 3°b, 4° e 5°, di segu<strong>it</strong>o defin<strong>it</strong>o progetto originario,era il seguente:A) Importo dei lavori a base d’appalto L. 8.109.061.712B) Somme a disposizione dell’amministrazione- Onere I.V.A. (10% sui lavori esegu<strong>it</strong>i) L. 810.906.171- Spese tecniche L. 120.000.000- Imprevisti (I.V.A. compresa) L. 110.032.117Sommano L. 1.040.938.288 L. 1.040.938.288Torna l’importo complessivo del progetto originario L. 9.150.000.000La Commissione tecnica regionale raccomandavaquindi di operare opportune variazioni al fine di utilizzareappieno l’importo complessivo del finanziamento,ovvero anche la differenza con l’importo del progettooriginario, pari a L. (9.363.662.750 – 9.150.000.000) =L. 213.662.750.=.Il progetto veniva approvato dal dirigente regionaledell’allora Dipartimento per i Lavori pubblici cheinseriva d’ufficio la cifra sopraindicata tra le sommea disposizione dell’amministrazione, in attesa di progettazionidi dettaglio per il concreto utilizzo dellamedesima.In segu<strong>it</strong>o, con DGR n. 1334 del 15.04.1997 la Giuntaregionale ha delegato il dirigente regionale delDipartimento Lavori pubblici all’espletamento deiprovvedimenti necessari all’esecuzione dell’opera, inottemperanza all’accordo di programma sottoscr<strong>it</strong>tocon la Soprintendenza (ivi compreso l’impegno dellasomma disponibile sul cap. 5094 del bilancio regionale,E.F. 1997, di L. 2.000.000.000), assegnando nelcontempo all’Ufficio del Genio civile di Padova l’oneredella Direzione dei lavori e nominando il dirigente delmedesimo ufficio quale responsabile del procedimentoe Ingegnere capo dei lavori.La copertura finanziaria necessaria alla realizzazionedell’intervento, derivante dall’accordo di programmastipulato dalla Regione e dalla Soprintendenza, così suddividevala somma complessiva di L. 9.363.662.750.=:– L. 5.966.125.310.= a carico della già c<strong>it</strong>ata L. 145/92 (dal Ministero);– L. 2.000.000.000.= a carico del bilancio regionale,E.F. 1997, cap. 5094;– L. 1.397.537.440.= a carico dell’ESAV, giusto deliberan. 41 del 27.09.1995 del Com<strong>it</strong>ato esecutivodell’ente.74