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LA CORTE BENEDETTINA DI LEGNARO Vicende ... - Giuliocesaro.it

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L’INTERVENTO <strong>DI</strong> RESTAURO AL<strong>LA</strong> <strong>CORTE</strong> <strong>BENEDETTINA</strong> <strong>DI</strong> <strong>LEGNARO</strong>competenza delle autor<strong>it</strong>à preposte, dall’esperienza deicostruttori, è risultata un’opera che ha ottenuto moltaammirazione.I lavori furono consegnati all’Impresa Schiavina Enricocon sede a Casalecchio di Reno (Bologna), nell’ottobredel 1997 e ultimati nel luglio 1999. Il fabbricato, compostoda 4 corpi distinti sia come tipologia che comedimensioni per una superficie coperta di circa 2000mq e una superficie utile di circa 3800, si presentava,prima dei lavori, in condizioni alquanto precarie, connotevoli opere di puntellamento per pericoli gravi dicedimenti nelle parti strutturali più deboli quali learcate del portico interno del piano terra, le volte delpiano interrato, le capriate del salone del primo piano.È stato messo sub<strong>it</strong>o grande impegno, sia da parte de<strong>it</strong>ecnici delle amministrazioni appaltanti, Soprintendenzaper i beni monumentali del Veneto Orientalee Genio civile regionale di Padova, sia da parte delladirezione e dei consulenti dell’Impresa appaltatrice,per risolvere al meglio i problemi riscontrati e offrireuna valida soluzione per il recupero integrale di unpatrimonio monumentale importante e molto caro allapopolazione locale.Dal punto di vista delle fin<strong>it</strong>ure, si è voluto ricrearel’ambiente della antica costruzione rurale, utilizzandopavimenti di cotto fatto a mano della stessa pezzaturae irregolar<strong>it</strong>à dell’esistente, ma recuperando, laddovepossibile, i pavimenti antichi che erano visibili o nascostisotto altri più recenti. Così anche gli intonaci, realizzaticon una miscela di calci e terre di colore similea quelli antichi r<strong>it</strong>rovati in alcune parti delle facciate,sono stati applicati a mano per ottenere un effettosimile a quelli delle epoche passate. Le grandi vetrate,gli infissi sobri, gli impianti il più possibile nascostio evidenziati talvolta come corpi tecnologici estraneiall’antico fabbricato, i particolari delle ringhiere, sonoelementi tutti volti a dare un aspetto omogeneo e il piùpossibile rispettoso del monumento.Degno di nota infine è il recupero dell’antica cappelladedicata a santa Giustina, con il restauro degli intonaci,dei soff<strong>it</strong>ti a volta, dei marmorini e della pavimentazionein terrazzo alla veneziana, utilizzata perlungo tempo come officina per auto. Sono inoltre statirecuperati e restaurati i soff<strong>it</strong>ti lignei decorati esistential piano terra nel corpo d’angolo del fabbricato, conun lungo e paziente lavoro di pulizia e fissaggio delledipinture.La ristrutturazione statica ed arch<strong>it</strong>ettonica è stataeffettuata in gran parte con impiego di fibre al carboniocon la progettazione e direzione dell’ing. prof.Raffaele Poluzzi.L’applicazione di materiali compos<strong>it</strong>i in edilizia hasusc<strong>it</strong>ato negli ultimi anni un notevole interesse pressoi progettisti e gli operatori del settore, con incrementodelle opere esegu<strong>it</strong>e e delle problematiche affrontate.Questi materiali, nati negli anni ’60, sull’onda dellaricerca spaziale, hanno trovato un largo impiego innumerosi settori, dall’aerospazio alle applicazioni tecnichee sportive, grazie alle loro elevatissime proprietàmeccaniche, resistenza alla fatica, leggerezza e resistenzaalla corrosione.Solo più recentemente, a partire dal 1985, il carbonioha trovato interesse in edilizia con applicazioni e tecnologieche si sono sviluppate in Giappone, Stati Un<strong>it</strong>ie Canada, principalmente rivolte al recupero di strutturein cemento armato.In Italia, l’applicazione dei materiali compos<strong>it</strong>i è stataintrodotta nel settore edile unicamente a partire daglianni ’90, rivelandosi particolarmente interessante nelrecupero, nella riqualificazione e nel restauro di strutturesia in cemento armato, sia in laterizio, circostanzaquesta di grande rilievo per la presenza nel nostro paesedi un vastissimo patrimonio artistico, che necess<strong>it</strong>adi notevoli interventi di restauro.Si deve notare che, mentre nel caso delle strutture incemento armato si è potuto tenere conto delle esperienzegià sviluppate negli altri paesi e di una vastasperimentazione di laboratorio condotta da Univers<strong>it</strong>àe società private, nel restauro e nel recuperodi strutture in muratura, lo stato dell’arte presentaesperienze più lim<strong>it</strong>ate, pertanto nel caso presentesono stati affrontati cr<strong>it</strong>eri e metodologie, per taluniaspetti, nuovi.Nell’amb<strong>it</strong>o di quest’opera di ristrutturazione, la tecno-97

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