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LA CORTE BENEDETTINA DI LEGNARO Vicende ... - Giuliocesaro.it

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L’INTERVENTO <strong>DI</strong> RESTAURO DA PARTE DEL<strong>LA</strong> REGIONE DEL VENETO – GENIO CIVILE <strong>DI</strong> PADOVAd’uso dei locali, frutto in parte delle continue trattativetra il futuro utilizzatore del complesso edilizio, VenetoAgricoltura, struttura regionale che ha inglobatol’ESAV e che la Giunta regionale ha designato comegestore del bene, ed il Comune di Legnaro, nonchédalle innovative tecniche messe a punto dall’industriadel restauro negli ultimi anni ed applicate perché menoinvasive, da variazioni arch<strong>it</strong>ettoniche sugger<strong>it</strong>e dallacompetente Soprintendenza e dalla sent<strong>it</strong>a esigenza direcupero di alcuni beni.Per quanto riguarda la destinazione d’uso dei locali, sipuò affermare che prenda spunto dalla nuova convenzionetra Veneto Agricoltura ed il Comune di Legnaro,concretizzatasi nelle sue linee essenziali durantel’esecuzione dei lavori. Con la stessa è stato fissatoche la parte di edificio assegnata in uso al Comuneper la biblioteca è quella del lotto 3a, vicino al portonecarrabile d’ingresso alla Corte (prima considerata salaconferenze), estremamente luminosa e particolarmenteadatta allo scopo; oltre a detta sala vengono riservati alComune l’atrio, da utilizzare come ludoteca, il bloccoscala, l’ascensore e i servizi al piano terra, la sala riunioni,il blocco servizi, tre stanze ed il relativo corridoio alprimo piano.A questo punto la sala conferenze, dove realizzare convegnied incontri di studio, viene spostata al primo pianodel lotto 4 (grande salone sopra i locali ristorazione),e la sala con le capriate puntellate diviene salone a supportologistico della sala conferenze, ed occasionalmentesalone espos<strong>it</strong>ivo. Realizzandosi al primo piano dellotto 5 il salone espos<strong>it</strong>ivo, viene mutata destinazioned’uso anche alle cantine, da utilizzare come sala mostrae degustazione di prodotti tipici, creando un continuumcon l’ambiente ristorazione del piano terra. Tutta lapalazzina Nord viene riconvert<strong>it</strong>a ad uffici, e lì vienetrasfer<strong>it</strong>o il settore di Veneto Agricoltura che si occupadegli studi e della convegnistica. Tutto facile? no, tuttoquesto provoca inev<strong>it</strong>abilmente variazioni della portatada dare ai solai, dell’impiantistica, del lay-out.Ma procediamo con ordine.Risolti i primi problemi legati alla realizzazione dimicropali diversi, valvolati, che garantiscono unamaggiore portanza e pertanto vengono realizzati innumero minore (ipotesi suffragata dalla prova su paloinfisso che è stata realizzata), sorgono sub<strong>it</strong>o problemilegati alle volte a botte dei locali della cantina, spessein chiave non più di 12 cm, che vengono rinforzatecon calcestruzzo armato cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un’alta percentualedi materiale fine (filler), detto anche gun<strong>it</strong>e, mache non consentono la realizzazione di un impiantodi riscaldamento dei locali uffici a pavimento: si optaallora per i fan-coils e cambia pertanto l’impiantisticadella zona.Si decide poi, sub<strong>it</strong>o, di non buttare il vecchio portoned’ingresso carrabile, incernierato al piede su ganciinghisati su struttura in trach<strong>it</strong>e, né tantomeno il portoncinod’ingresso su via Roma dal portico del lotto 5,che vengono integralmente restaurati, sino al punto direcuperare la vecchia ferramenta e realizzare ex novole antiche chiavi, della stessa foggia e dimensione(grande) delle originarie.I soff<strong>it</strong>ti di alcune sale del piano terra del lotto 5 sonodecorati, così come era stato fatto rilevare dal progettistastatico, ma per una superficie più estesa diquanto si potesse pensare (a causa dell’annerimentoda fumo di molte travi) e, soprattutto, non appaionoin grado di sopportare il previsto intervento di smontaggioed abbassamento del solaio: si decide allora,con la Soprintendenza, di procedere al restauro inloco, svolto con pazienza certosina (ci perdonino ibenedettini) correggendo preventivamente l’allineamento(si mette in bolla il solaio) con una serie dimicromovimentazioni.Il mancato abbassamento del solaio non permettedi utilizzare appieno la sala superiore, che però dicontro può sopportare, vista la mutata destinazioned’uso, la presenza dei puntoni, sollevando la Direzionelavori dall’ansia del risultato di un pesantissimorecupero strutturale delle capriate, oramai adattatesia lavorare a telaio; il pensiero è stato: «se ci sono ipuntoni, allora non conta granché che le catene sianosollevate» e, sempre in accordo con la Soprintendenza,si decide allora di restaurare detti puntoni,correggendo l’inclinazione delle catene delle capriate87

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