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LA CORTE BENEDETTINA DI LEGNARO Vicende ... - Giuliocesaro.it

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LUIGI DESTRO – MAURO RONCADAP<strong>LA</strong>CCAGGI IN FIBRA <strong>DI</strong> CARBONIOL’impiego delle fibre di carbonio nella ristrutturazionestatica ed arch<strong>it</strong>ettonica della Corte benedettinadi Legnaro ha rappresentato una vera e propriasfida, cost<strong>it</strong>uendo uno dei primi importanti esempidi impiego della particolare tecnologia, sia per ledimensioni del lavoro che per le diverse tipologie esoluzioni applicative.Si trattava, come già più volte ricordato, di perveniread un rinforzo di diversi elementi strutturali (fondazioni,murature portanti, solai, capriate ed ord<strong>it</strong>ure dicopertura) con adeguamento alle vigenti normative, nelpieno rispetto dei principi del restauro conservativo esecondo i cr<strong>it</strong>eri, per questo, dettati dalla Soprintendenzaai beni ambientali ed arch<strong>it</strong>ettonici per il VenetoOrientale.Gli interventi di carattere strutturale che si sono evidenziatisono quelli già riportati nelle pagine precedenti,ed in sintesi risultano:– consolidamento delle fondazioni dei muri portanticon la tecnica dei micropali di tipo valvolato;– esecuzione di cordoli di fondazione e nuovi plinti dic.a. per il trasferimento dei carichi gravanti sull’edificioai micropali;– creazione di una platea e muri in c.a. per l’utilizzodel seminterrato;– interventi di consolidamento della massa murariacon la tecnica delle iniezioni di calce add<strong>it</strong>ivata consilici attive (esteri etilici dell’acido silicico);– interventi di consolidamento con aumento dellacapac<strong>it</strong>à portante dei solai lignei, con la tecnica de<strong>it</strong>ralicci metallici (Peter Cox), con rinforzi e connessionialle murature;– creazione di una struttura metallica con passo identicoa quello del porticato esistente per togliere caricoalle esili ed inadeguate colonnine in pietra;– rinforzo della struttura di copertura con inserimentinelle capriate di barre in vetroresina e collegamentidi controventamento in acciaio;– consolidamento delle pareti murarie e delle arcatedel porticato con rinforzi in fibra di carbonio fissateed impregnate con specifiche resine epossidiche.L’applicazione delle fibre di carbonio è risultata estesa,nell’amb<strong>it</strong>o della progettazione globale del restaurodell’edificio, in cui sono state impiegate molte diversemoderne tecnologie di recupero, come sopra ricordato,tutte in sinergia tra di loro.CRITERI <strong>DI</strong> IMPIEGOI cr<strong>it</strong>eri progettuali di impiego delle fibre di carbonioadottati nell’amb<strong>it</strong>o dell’opera complessiva di restauropossono essere così riassunti:– sost<strong>it</strong>uire vantaggiosamente ipotesi di collegamentopiù tradizionali, quali ad esempio l’inserimentodi barre o protesi metalliche, solidarizzandoin modo continuo il rinforzo in carbonio allemurature originali, con l’applicazione di resineappropriate, del tipo epossidico, che eserc<strong>it</strong>anocontemporaneamente un effetto di impregnazionee di attacco;– creare cordolature orizzontali e verticali che sirendevano necessarie per conferire una solidarietàdi insieme, probabilmente carente fino dal primoimpianto ed ulteriormente compromessa dallavetustà della struttura e dalla non manutenzionenegli anni; in particolare, la semplice apposizionedi strisce di rinforzo con resine e l’inserimento dicollegamenti trasversali, sempre in fibra di carbonio,ha consent<strong>it</strong>o la realizzazione di cordolaturecontinue, prive di incertezze sulla continu<strong>it</strong>à delrinforzo, di efficienza paragonabile a quella deicordoli di cemento armato, senza il preliminarericorso all’apertura di brecce, tagli ed analoghiinterventi in qualche modo lesivi della solid<strong>it</strong>àresidua della struttura originale;– creare rinforzi delle arcate del porticato non invasivi,leggeri e garanti nei confronti di distacchi temibilinelle superfici curve di intradosso.90

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