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LA CORTE BENEDETTINA DI LEGNARO Vicende ... - Giuliocesaro.it

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LUIGI DESTRO – MAURO RONCADApassato. Per quanto riguarda la Corte benedettina, centroproduttivo di origine agricola, da sempre al centrodella v<strong>it</strong>a economica di Legnaro, occorreva programmareun riuso degli spazi interni tale da non falsare mabensì evidenziare le componenti arch<strong>it</strong>ettoniche delsistema, in modo da lasciare alla storia il senso del suouso nel passato: chiunque avrebbe dovuto percepirel’util<strong>it</strong>à attuale ma contemporaneamente intravedere ildisegno originario.In data 29.11.1983 la Giunta regionale dispose per laredazione di un piano-progetto per il recupero dellaproprietà, che secondo la volontà di allora avrebbedovuto essere utilizzata come archivio regionale e nel1984 fu avviata l’elaborazione di un progetto di fattibil<strong>it</strong>àper il restauro storico arch<strong>it</strong>ettonico dell’immobile,con l’ipotesi di un suo riuso tale da essere di nuovo catalizzatoredella v<strong>it</strong>a sociale e culturale dei Legnaresi.Infatti nel 1986 fu approvato il progetto generale di fattibil<strong>it</strong>à,che prevedeva sempre l’ipotesi di realizzazionedi un archivio regionale, con una spesa di 10 miliardi dilire ma, fondamentale, la concessione in uso al Comunedi Legnaro della parte più antica del complesso immobiliare,con destinazione biblioteca pubblica, centro culturalee centro sociale diurno per anziani.In una fase successiva, tuttavia, in considerazione delleattiv<strong>it</strong>à che si sarebbero sviluppate a Legnaro con larealizzazione del nuovo polo tecnologico Agripolis,la Giunta regionale, con provvedimento n. 743/INFdel 30.05.1989, si pronunciò a favore di una nuovadestinazione d’uso dell’immobile, da collegarsi con leiniziative di Agripolis.Mantenendo allora l’impegno con il Comune di Legnaro,a livello funzionale si divise allora il complessoedile in quattro parti: una destinata all’animazionescientifica ed organizzativa, una destinata ad aree didimostrazione e diffusione delle informazioni, unaterza al soggiorno degli operatori, dei ricercatori e deiformatori e la quarta in uso al Comune di Legnaro perattiv<strong>it</strong>à sociali – biblioteca, centro culturale – al fine dimantenere un collegamento forte con la popolazionelocale e favorire l’integrazione nel terr<strong>it</strong>orio del nuovoinsediamento tecnico scientifico.<strong>LA</strong> SITUAZIONE <strong>DI</strong> PARTENZAL’edificio, ubicato nelle vicinanze di Agripolis, Parcoscientifico per le tecnologie agricole, si articola in unnucleo più antico, a forma di “L”, risalente al XV secolo,con le due ali disposte a Nord ed a Est, sulla primadelle quali si innestano due corpi costru<strong>it</strong>i successivamente,la filanda ad Ovest e la stalla-fienile a Sud.La Regione del Veneto, proprietaria dell’immobile,in considerazione di quanto sopra affermato, ovverodell’espressa volontà di contestualizzare il recuperodella corte mediante lo studio di un riuso tale da coinvolgerela c<strong>it</strong>tadinanza di Legnaro, ha concesso in usoal Comune di Legnaro la palazzina Nord ed il lato Est(sino alla zona porticata) del complesso edile, ovvero ilnucleo insediativo originario della Corte.La palazzina lato Nord, di circa 4900 m 3 , si componedi un piano terra di 8 vani più servizi, per circa 320 m 2 ,di un cantinato formato da due sale con volta a botte eda un primo piano cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un sottotetto a capriate,aventi imposta a soli 1.90 m; il corpo Est, di 260m 2 di superficie coperta, è invece cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o – sino alporticato – da due edifici a due piani, adib<strong>it</strong>i ad ufficied alloggio del custode: al piano terra è formato da 4vani con antistante portico ed al primo piano presumibilmenteosp<strong>it</strong>ava sin dal 1400 le celle dei monaciresidenti (n. 6 vani), collegate da un ampio corridoiocon soff<strong>it</strong>to a volta.L’altra porzione dell’edificio, in parte usata come stallaper i cavalli, si compone di un locale di circa 100 m 2 siaal piano terra che al primo piano, e di altri locali (4 +4) di servizio, più il vano scale, per un totale di 170 m 2circa. In tutto circa 3000 m 3 .I due blocchi Nord ed Est sono collegati tra di loroall’esterno, lato via Roma, attraverso un porticato cheprotegge l’accesso al complesso edile, a cui si accedeattraverso una gradinata od una rampa.Continuando il blocco Est, verso Sud, si apre unampio porticato, rivolto verso la Corte, utilizzato comericovero attrezzi agricoli, realizzato nel XVIII secolo, adun solo piano, presentante copertura in capriate fortementedegradate, probabilmente a causa di un vecchio72

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