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LA CORTE BENEDETTINA DI LEGNARO Vicende ... - Giuliocesaro.it

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<strong>LA</strong> PRESENZA DEI MONACI <strong>DI</strong> SANTA GIUSTINA A <strong>LEGNARO</strong> E NEL<strong>LA</strong> <strong>CORTE</strong>146ASP, S. Giustina, 20, f. 14v.147ASP, S. Giustina, 383, perg. 840, alla data: tra gli altri era testimoneanche il professore univers<strong>it</strong>ario Cristoforo Barzizza, docente nello Studiodi Padova, il quale era intervenuto in Santa Giustina anche ad unaltro atto del 19 gennaio 1437, sempre per Caterina Ordelaffi, Ibid., perg.839. Sui contatti tra il Barzizza e l’abbazia si veda P. SAMBIN, Barzizza,Cristofaro, in Dizionario biografico degli Italiani, 7, Roma 1965, p. 32-34.148PADOVA, BIBLIOTECA DEL SEMINARIO VESCOVILE, cod. 504, f. 34v-35v.149ASP, Archivio Notarile, 1349, f. 144r, 146r.150ASP, S. Giustina, 140, f. 220r e v: il sacerdote veneziano è attestato nell’ufficioanche nei giorni 19-23 marzo 1461, Ibid., f. 211.151ASP, S. Giustina, 140, f. 260r.152GIOS, L’attiv<strong>it</strong>à pastorale, p. 390.153ASP, Corona, part. 2217, f. 34v.154ASP, Corona, part. 2215, f. 62r e v. Il vescovo Barozzi durante la vis<strong>it</strong>apastorale a Legnaro del 1489 raccolse, con piacere, lusinghieri giudizi sull’integr<strong>it</strong>àdi v<strong>it</strong>a del sacerdote: GIOS, L’attiv<strong>it</strong>à pastorale, p. 162 nota 121.155MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 48.156ASP, S. Giustina, 554, inserto a stampa 1762, p. 3-5.157MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 93, 68.158MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 72, 132.159MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 147.160MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 54.161MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 77; i due vicarierano già a Legnaro il 31 ottobre 1632: ASP, S. Giustina, 554, inserto astampa 1762, p. 24. Il Gaio era stato eletto nel 1625, come afferma unasentenza del Pien Collegio veneziano che gli riconobbe il 5 dicembre1635 il dir<strong>it</strong>to di percepire 60 ducati annui di pensione: ASP, S. Giustina,554, inserto a stampa 1762, p. 25.162MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 24-25, 147-148;il Fasolo il 28 ottobre 1694 era ancora in esercizio: Ibidem, p. 122; perun approfondimento sulla figura del santo vescovo e sul suo impegno diriforma della diocesi si veda il volume Gregorio Barbarigo patrizio veneto,vescovo e cardinale nella tarda controriforma (1625-1697). Atti del Convegnodi studi, Padova 7-10 novembre 1996, a cura di L. BIL<strong>LA</strong>NOVICH e P. GIOS,Padova 1999 (San Gregorio Barbarigo. Fonti e ricerche, III/2).163MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 44, 73: ilBologna in occasione della vis<strong>it</strong>a dell’abate Massimo Gervasi, 28 ottobre1694, era il secondo dei vicari: Ibidem, p. 122.164Cfr. MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 56-60.165MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 73.166MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 149.167F.G.B. TROLESE, L’abbazia di S. Giustina durante il secolo XVIII, in Settecentomonastico, p. 175 nota 50.168MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 66. Il DalZotto da Cogollo della diocesi di Padova era stato immesso nel ruolodi vicario il 3 giugno 1791 dall’abate Attilio Calini a causa della mortedi Matteo dal Zotto avvenuta il precedente 23 maggio. Il nuovo vicarioera stato da ben 16 anni cappellano a Legnaro: PASASG, Libro degli attiabbaziali delle chiese dall’anno 1705 sino al 1757, 24, f. 79r.169MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 85.170C. BELLINATI, A. BAL<strong>DI</strong>N, Vis<strong>it</strong>e pastorali nella diocesi di Padova (1422-1931). Studio introduttivo e indice delle parrocchie, Padova 1973 = Supplementon. 2 al «Bollettino diocesano di Padova», LVIII(1973), p. 70.171GIOS, L’attiv<strong>it</strong>à pastorale, p. 199 nota 2.172MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 17-34.173TROLESE, L’abbazia di S. Giustina, p. 198-199.174MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 77, 86, 92, 94,103-104, 105, 132, 135, 195.175MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 24-25, 117, 258:il paese era popolato da 1.900 residenti.176MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 122, 258:Legnaro era ab<strong>it</strong>ato da 2.300 persone.177MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 258: la parrocchiaannoverava 1.800 anime da comunione.178MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 149, 258: gliab<strong>it</strong>anti di Legnaro il 27 ottobre erano 1.700.179MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 56, 95, 121,130, 149.180TROLESE, L’abbazia di S. Giustina, p. 196-197.181MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 121.182MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 64 nota 93.183TROLESE, Il vescovo Barbarigo e gli ordini religiosi, p. 890 nota 127.184La norma era stata imposta dall’abate Pietro Vecchia in occasionedella vis<strong>it</strong>a esegu<strong>it</strong>a il 16 agosto 1671: MASCHIETTO, «Ut grex dominicussalubr<strong>it</strong>er regatur», p. 117.185PASASG, Atti abbaziali, 24, f. 1.186PASASG, Atti abbaziali, 25, f. 51.187PASASG, Atti abbaziali, 25, f. 65.188PASASG, Atti abbaziali, 25, f. 197.189ASP, S. Giustina, 554, f. 1r-10v. La «Vacchetta della fabbrica di S. Biasio,che mostra la prattica tenuta da massari nel riparare la chiesa, e provvederede supellettili la sagrestia col solo prezzo del frumento, o entrate delbenefizio, che per tale sono costretti in oggi confessare li odierni massari,e che mostra ad evidenza essere stato sostanzialmente il monastero cheattese a così fatti ristauri e provvedimenti, ed anco maggiori colle propriesue entrate, come in questi anni che corrono» (f. 1r).190ASP, S. Giustina, 554, f. 11r-12r.191ASP, S. Giustina, 554, nº 3, f. 25r.192Cfr. G. RONCI, Messale, in Enciclopedia cattolica, VIII, C<strong>it</strong>tà del Vaticano1952, col. 836-838.193MASCHIETTO, «Ut grex dominicus salubr<strong>it</strong>er regatur», p. 119.194ASP, S. Giustina, 554, inserto a stampa 1762, p. 58-60, 72.195ASP, S. Giustina, 554, inserto a stampa datato 1796, p. 44-49.196TREVISAN, Proprietà e impresa, p. 89.197TREVISAN, Proprietà e impresa, p. 101.198«MCCCCLVII, indictione V, die XI mensis iunii, in villa Lignarii DominiAbbatis, Paduani districtus, in contracta Plathearum, in domo magnadomini abbatis Sancte Iustine». La menzione della residenza abbazialein Legnaro avviene all’interno di un atto di riconoscimento delleproprietà del monastero da parte di Antonio de Zuane detto Boscarinida Legnaro de messer l’Abà. Il Boscarini aveva seminato sui campi delmonastero 4 campi di frumento, due campi de grana, due campi di segala:ASP, S. Giustina, 98, P. I, f. 231r.199ASP, S. Giustina, 140, f. 222v.200ASP, S. Giustina, 140, f. 216r e v.69

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