CORSO V. S. A. MODENA - APPUNTIi luoghi anche simili al luogo dove ho sofferto l’attacco di panico), provocando unallargamento dell’area temuta.Purtroppo però la continua paura di quell'evento mi rende estremamente sensibile aqualsiasi situazione che sempre più si allarga a macchia d'olio, se prima evitavo peresempio solo le discoteche perché è là che ho avuto il mio primo attacco di panico,dopo comincio ad evitare i luoghi affollati, poi qualsiasi posto che mi dà un senso dicostrizione… fino a quando eviterò di andare al super mercato, a far la spesa, inautostrada - perché potrei incappare in una coda e da lì non saprei come fare auscire - in banca… questo evitamento "esponenziale" tiene vivo il sintomo e loamplifica. Sempre più vincola le mie scelte e condiziona la mia vita. Ecco perché idisturbi d'ansia sono di semplice risoluzione se affrontati all'esordio, ma sempre piùcomplicati e "stratificati" - quindi maggiormente difficili da risolvere - se affrontatidopo mesi o addirittura anni di evitamento e di "paura della paura".Va inoltre tenuto in considerazione il rischio di sviluppare oltre all'attacco di panico,l’agorafobia. Questo estremo evitamento e isolamento spesso porta la persona arinchiudersi in casa senza riuscire a mettere un piede fuori dall'uscio! Non è difficileche a questo punto si sviluppi una depressione per il progressivo isolamento el'incapacità di affrontare qualsiasi compito.Per avere una idea di quanto sopra ho descritto, consiglio la visione di due film: perl'attacco di panico "Terapia e pallottole" con Robert De Niro e Billy Cristal 1998.Mentre per l'agorafobia "Copycat Omicidi in serie" con Sigourney Weaver (1996).Per una comprensione del disturbo ossessivo compulsivo – che vedremo più avanti -consiglio invece la visione di "Qualcosa è cambiato" con Jack Nicholson 1997.Chiaramente come psicoterapeuta sconsiglio l'utilizzo di psicofarmaci per affrontarein un primo momento i disturbi d'ansia, anche se ne riconosco l'efficacia nel caso incui il disturbo sia così grave e/o cronico che può essere senza dubbio opportunoaffiancare alla psicoterapia una terapia farmacologica. La prima cosa da fare èrendersi conto del disturbo - che peraltro è in forte crescita - e chiedere aiuto.Cercando il più possibile di non modificare per nulla le abitudini di vita, cioè, il primosuggerimento è proprio: non evitare!!Può essere invece utile una esposizione graduale all'evento fobico, magari incompagnia di una persona fidata (un amico, un fratello, il marito o la moglie) per leprime volte e poi da soli. Questo dovrebbe funzionare esattamente al contrario diquanto esposto prima: ho la dimostrazione che anche se mi espongo non sto male,oppure sto male, ma sempre meno. Sono infatti avvantaggiata dalla conoscenza deldisturbo e da una importante “buona notizia”: l’attacco di panico dura poco, al max 15minuti, ma termina! Non è infinito e irreversibile come mi è apparso la prima volta!Inoltre non posso morire, non ho un infarto… ho solo paura! Lo so che ciò che hodetto, ancora una volta, non è assolutamente sufficiente: ma è chiaro che in questasede non ho la presunzione di fare terapia ma solo di dare alcune informazioni.Anche in questo caso ho cercato di descrivere alcuni sintomi e di dare qualchesuggerimento, rimandando il resto alla terapia che normalmente da ottimi risultati.Più sopra ho elencato altri disturbi d'ansia. Mi sono volutamente soffermatasull'attacco di panico perché sembra in forte crescita e perché spesso anche presso ipronti soccorsi dove arrivano i pazienti con le prime crisi, non viene presa inconsiderazione questa diagnosi differenziale, con la terribile conseguenza di mesi diindagini cliniche per verificare eventuali disturbi cardiaci o altre ipotesi diagnostiche.Ciò comporta oltre che una spesa per il paziente e per il Servizio SanitarioNazionale, la cronicizzazione del disturbo, che come abbiamo visto rende poi difficilela risoluzione in psicoterapia.142Psicopatologia
CORSO V. S. A. MODENA - APPUNTIL'Agorafobia è descritta come ansia o evitamento verso luoghi o situazioni dai qualisarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi, o nei quali potrebbe non esseredisponibile aiuto in caso di un Attacco di Panico o di sintomi tipo il panico.La Fobia Specifica è caratterizzata da un'ansia clinicamente significativa provocatadall'esposizione a un oggetto o a una situazione temuti, che spesso determinacondotte di esitamento, parliamo quindi di fobia dei ragni per esempio, nota comearacnofobia.La Fobia Sociale è caratterizzata da un'ansia clinicamente significativa provocatadall'esposizione a certi tipi di situazioni o di prestazioni sociali, che spesso determinacondotte di evitamento.Il Disturbo Ossessivo-CompulsivoAnnullare i rischi e ridurre al minimo gliimprevisti è in fondo ciò che molti vorrebbero.Ma se per ottenere questo scopo ciimpegniamo in eccessivi comportamentiripetitivi di controllo, eccessivi atteggiamentiscaramantici, rigore nella programmazionefino agli ultimi dettagli, tentativi di mantenereun ordine ed una pulizia irrealisticamentepossibile, cerimoniali assurdi e ripetitivi, èprobabile che soffriamo di un DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo).In tal caso i nostri comportamenti diventano una vera e propria ‘gabbia’ che puògiungere a legare la nostra spontaneità e a compromettere le normali relazionisociali, la nostra vita scolastica, lavorativa e affettiva.Caratteristiche essenziali del DOC sono perciò le ossessioni e le compulsioni.dal film “Qualcosa è cambiato”OssessioniLe ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi che si presentano più e più volte esono al di fuori del controllo di chi li sperimenta. Si tratta di presenze mentali chesono avvertite come disturbanti ed intrusive e, almeno quando le persone non sonoassalite dall'ansia, sono giudicate come infondate ed insensate.Possono essere ossessioni, ad esempio, la paura eccessiva dello sporco e deigermi, la paura di aver fatto male a qualcuno, di poter perdere il controllo, di essereomosessuali…Le ossessioni si distinguono dalle comuni preoccupazioni per il fatto che questeultime sono riconosciute come realistiche e, come abbiamo detto, sono cosìeccessive e invalidanti da rendere impossibile la vita della persona che soffre diquesto disturbo e dei famigliari costretti al controllo dei rituali per attenuarequell’ansia che paradossalmente è invece destinata ad aumentare.CompulsioniLe compulsioni vengono anche definite rituali o cerimoniali, e sono comportamentiripetitivi (lavarsi le mani, riordinare, controllare), o azioni mentali (contare, pregare,ripetere formule mentalmente).Lo scopo dei rituali è di ridurre il senso di disagio e l'ansia provocati dai pensieriintrusivi tipici delle ossessioni.Ad esempio, chi ha l'ossessione della contaminazione può lavarsi costantemente lemani (anche utilizzando acidi e detersivi o disinfettanti in grandi quantità), fino aprocurarsi delle escoriazioni, rimanendo nel dubbio di avere le mani sporche.143Psicopatologia