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Manuale Vsa - Croce Blu

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CORSO V. S. A. MODENA - APPUNTIATTENZIONE: non riscaldare troppo velocemente il paziente per il rischio di insorgenzadi Fibrillazione Ventricolare! Il riscaldamento dove interessare il tronco, le ascelle el'inguine. Per ultimi vanno riscaldati gli arti.NON CERCATE DI RISCALDARE UN PAZIENTE AFFETTO DA IPOTERMIA GRAVE.Anche riscaldando il paziente lentamente, potreste causare una: fibrillazione ventricolareletale. In caso di pazienti affetti da ipotermia grave, dovreste: Trattare i pazienti con la maggior cura possibile, altrimenti potreste provocare unafibrillazione ventricolare. Posizionare il paziente con la testa in basso. Assicuratevi che le vie aeree sianopervie. Erogare ossigeno ad alta concentrazione dopo averlo fatto passare attraverso unumidificatore ad acqua calda. Potete eventualmente utilizzare l'ossigeno tenuto alcaldo all'interno dello scomparto per il passeggero. Se non avete altra scelta,usate pure ossigeno da una bombola fredda Avvolgere il paziente con coperte. Se possibile, utilizzate coperte isolanti. Trasportare il paziente IMMEDIATAMENTE.Nei casi di ipotermia in fase molto avanzata, il paziente sarà privo di conoscenza, e nonriuscirete ad individuare segni vitali (si può impiegare anche un minuto per cercare il polsocarotideo). Alla palpazione il paziente apparirà molto freddo (la temperatura interna delcorpo può essere inferiore ai 26,5'C), ma è ancora possibile che il paziente sia in vita!Cominciate subito una rianimazione cardiopolmonare! Il paziente potrebbe impiegare30 minuti e oltre prima di raggiungere la morte biologica. Il personale del prontosoccorso non dichiarerà un paziente biologicamente morto senza prima averloriscaldato e aver tentato una rianimazione. Ciò significa che non potete presupporreche un paziente colpito da ipotermia grave sia morto solo in base alla temperaturacorporea e all'assenza di segni vitali.Bibliografia:Aa. Vv. (2004) Scenari di Soccorso, <strong>Manuale</strong> formativo per il Volontario Soccorritore118, Torino, Anpas Piemonte.82Lesioni da agenti chimici e fisici, lesioni da colpo di calore e da freddo

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