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Manuale Vsa - Croce Blu

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CORSO V. S. A. MODENA - APPUNTI• lo straniero: con una gestualità marcata ed una comunicazione non verbale benusata, possiamo riuscire a costruire una relazione efficiente, anche con personedi cui non conosciamo la lingua;• la persona con deficit sensoriale: facilmente riconoscibile se non vedente omuta, un po' meno se sorda; con questa persona bisogna dirigere la propriaattenzione sui canali comunicativi funzionanti e utilizzare questi per instaurare unrapporto supportivo che sottolinei il meno possibile la condizione dimenomazione presente;• il paziente cronico: l'unica cosa da poter fare è cercare di infondergli un po' disperanza, servendosi della propria esperienza personale per raccontare magarisituazioni simili che abbiano avuto dei risultati finali positivi. A volte questipazienti preferiscono il silenzio;• il paziente terminale: può vivere questa sua condizione in diversi modi(rifiutandola, provando collera e rabbia, deprimendosi, accettandola); noi nonpossiamo fare altro che cercare di non giudicarlo per come si sta comportando,dimostrandogli invece comprensione e rispetto, senza cercare di ingannarlo conespressioni come "Vedrà che guarirà", "Sicuramente sono i medici ad aversbagliato diagnosi"….• Il paziente con disagio psichico o psichiatrico: è necessario tenere semprepresente che per lui il disagio che a noi pare "assurdo", è concreto, tantoconcreto e vero come la sua sofferenza, quindi non sottovalutare mai i sintomi,cercare il più possibile di tranquillizzarlo (ma non dicendogli che non è veroniente e che se ne renderà conto presto…). Affronteremo ampiamente questeproblematiche nel capitolo 14.Le Capacità RelazionaliIo faccio le mie cose e tu fai le tue.Non sto a questo mondo per vivere secondo le tue aspettative.E tu non stai a questo mondo per vivere secondo le mie aspettative.Tu sei tu ed io sono io.E se per caso ci troviamo è bello.Se non ci troviamo, allora niente.44Supporto psicologico al soggetto nel soccorsoPerls FritzDopo aver appreso alcuni suggerimenti sulla comunicazione, soffermiamoci orasull'ascolto e sulla gestione della relazione.Saper fare delle buone domande dando inizio ad un processo comunicativo èperfettamente inutile se poi non si sa come cogliere ed utilizzare il rimando del nostrointerlocutore. Il soccorritore dovrebbe saper gestire la relazione ponendosi in unatteggiamento attivo di ascolto e di osservazione, che gli permetta di raggiungere loscopo del suo rapporto supportivo: "far raggiungere alla persona soccorsa ilmiglior benessere possibile in quel momento".Cominciamo il percorso identificando i principali bisogni che la persona puòpresentare durante il soccorso:• fisiologici: essere scaldato, ossigenato...• di rassicurazione: si trova infatti in una situazione critica di cui non conosce l'esitoed in cui si sente impaurito, circa il suo presente e futuro;

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