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Manuale Vsa - Croce Blu

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CORSO V. S. A. MODENA - APPUNTI• parlare per parlare: spesso frutto della paura di non saper reggere un eventualesilenzio. Crea solo confusione ed imbarazzo, non permettendo ai bisogni ed aipensieri più profondi di essere verbalizzati. Se è la persona soccorsa ad utilizzarequesta tecnica, dovremo cercare di farla sentire in un ambiente confortevole incui possa lasciarsi andare e stare anche in silenzio, se è questo ciò che desidera(non è in questo momento la nostra ansia il problema da affrontare);• formulare giudizi e fornire consigli non richiesti: per sentirsi tranquilli di certonon si ha bisogno di qualcuno che ci predichi cosa è giusto e cosa è sbagliato,ma bensì di qualcuno che ci accetti per come siamo, soprattutto in una situazionecritica come un'urgenza sanitaria;• mostrare disinteresse e fastidio: la persona che soccorriamo non si è fattamale appositamente per disturbarci, ma bensì si trova in una posizione molto piùfastidiosa e "poco interessante" di quella in cui ci troviamo noi;• banalizzare i sentimenti espressi: "Ma perché urla? E' matto?", "Questa suaangoscia è proprio inutile", "Smetta di piangere, sembra una fontana rotta"; questiinterventi non fanno che acutizzare il disagio della persona soccorsa;• verbalizzare le proprie paure e timori: "Anch'io ho paura che la situazionepeggiori", "Temo di non sapere proprio cosa fare per aiutarla"; anche queste frasiprovocano solo un maggior malessere nella persona soccorsa ed anche in noisoccorritori;• mostrare atteggiamenti di chiusura: non guardare mai l'interlocutore negliocchi, stargli lontano, rivolgere la parola solo ai colleghi, ecc...aumentano il sensodi solitudine e la paura;• interrompere e cambiare argomento: evidenzia scarso rispetto ed interesse,provocando disagio e ritrosia;• mandare messaggi incongruenti e confondere con ipotesi non verificate: diread una mamma che il suo bambino è molto bello e poi non volerlo nemmenotoccare può generare ostilità e soprattutto confusione; questo vale per qualsiasipersona con cui non ci si relazioni in modo chiaro e coerente.Il tipo di tecniche da utilizzare, nonché la scelta del canale comunicativopreferenziale vanno regolati in base al nostro interlocutore, soprattutto in alcuni casispecifici:• i bambini: solitamente vivono questa esperienza dolorosa con molti sensi dicolpa, data l'impossibilità di cogliere le cause reali dell'incidente accaduto ed inseguito ad eventuali rimproveri da parte dei genitori. E' bene quindi fornireinformazioni chiare al bambino su quanto successo e su quanto sta avvenendoora, utilizzando anche la comunicazione non verbale alla quale i bambini sonosempre molto attenti. Importante è anche tenere un atteggiamento comprensivoe collaborativo con i genitori o con le figure significative per il bambino;• gli adolescenti: evitare di trattarlo come un bambino, cercando invece di creareun rapporto di fiducia e di stima che lo faccia sentire rispettato e accettato comepersona già in grado di cavarsela da sola. L'adolescente ha molto bisogno diessere rassicurato sul suo aspetto fisico, ma anche di relazionarsi con personeadulte capaci di verbalizzare i suoi sentimenti ed i suoi dubbi, collaborando conlui al superamento di questa situazione critica;• l'anziano: la paura della morte è il sentimento che contraddistingue questapersona. A noi spetta quindi cercare di arginare questa ansia, verbalizzandola einfondendo della speranza e della positività nell'animo di questa personaimpaurita e spesso completamente priva di autonomia. Sentirsi dipendenti daqualcun altro provoca molto disagio, dissipabile solo tramite delle azionirassicuranti e rispettose dell'individualità altrui;43Supporto psicologico al soggetto nel soccorso

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