You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
DI MATIS<br />
Non faccio in tempo a chiederle perché la definiscano<br />
da sempre l’Intellettuale della moda italiana, che<br />
trovo la mia risposta nelle anticipazioni che mi dà sulle<br />
sue prossime collezioni.<br />
Raffella Curiel, ambasciatrice della moda italiana nel<br />
mondo, che ha sfilato ovunque – Palazzo Farnese,<br />
Washington, Caracas, Jugoslavia, Nuova Delhi, Oslo,<br />
Argentina, Budapest, Polonia – è una donna che parla più<br />
del futuro che del passato.<br />
Dall’alto dei suoi 75 anni più che cose da ricordare, ha<br />
nuove cose da inventare. Un motore di idee, racconti,<br />
sperimentazioni e sogni di bellezza e ricercatezza.<br />
Mentre sta mettendo via delle ciliegie (così mi dice<br />
sorridendo al telefono) mi parla della sua ultima ricerca<br />
che sarà la fonte di ispirazione delle sue prossime<br />
collezioni. «Mi sto dedicando ad uno studio sul<br />
secessionismo, da Klimt a William Morris. – mi spiega<br />
con la sua voce inconfondibile – Sarà il mio prossimo<br />
omaggio alla cultura e all’arte attraverso le mie creazioni».<br />
La Curiel, maestra d’eleganza, terza generazione di<br />
creatrici d’alta moda, dalla nonna Ortensia che a Trieste<br />
vestiva il mondo austriaco, alla celebre mamma Gigliola,<br />
punto di riferimento negli anni Cinquanta e Sessanta<br />
dell’aristocrazia e della borghesia milanese, è stata la<br />
prima, nel lontano 1982, a fare moda e cultura insieme.<br />
Ha nel tempo tributato pittori, scrittori, filosofi<br />
disegnando abiti ispirandosi alle opere di Balla, Schiele,<br />
Beardsley, Velasquez, Vermeer, Hugo, all’India, alla<br />
Russia, al Messico di Frida Kahlo.<br />
Sa bene che la differenza è tutta lì: nella ricerca,<br />
nell’amore per la bellezza e la cultura, nei ricami<br />
fatti a mano, in quei plissé che tutti hanno provato a<br />
copiarle, nella sua artigianalità che non è tradizione ma<br />
avanguardia. Sulle orme della madre, che è stata la prima<br />
a vestire le donne aristocratiche che assistevano alla<br />
#3D MAGAZINE<br />
45