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DI GIOVANNI SALZANO<br />
Quella di Damiana Natali, uno<br />
dei pochi direttori d’orchestra<br />
donna, è una storia di talento,<br />
passione e determinazione. L’esempio<br />
di una donna che sfida i pregiudizi<br />
in un mondo, quello della musica<br />
classica e dei teatri, ancora troppo<br />
maschile dove le donne “direttrici”<br />
d’orchestra sono rarissime.<br />
© Ph. Sandon<br />
#3DSONODONNAE<br />
«Le donne che svolgono questo<br />
mestiere sono davvero poche in<br />
Italia e nel mondo, e alcune di noi<br />
sono state delle vere pioniere, e<br />
tutte hanno avuto più o meno le<br />
stesse difficoltà. La direzione di<br />
un’orchestra nei grandi teatri è da<br />
sempre appannaggio del potere<br />
maschile: le compositrici per<br />
esempio, già nell’ottocento erano<br />
state tenute lontane da questo lavoro.<br />
La sorella del celebre musicista<br />
Felix Mendelssohn, Fanny, era<br />
compositrice e pianista di grande<br />
talento, ma la sua produzione fu<br />
limitata dai pregiudizi del tempo,<br />
sostenuti fra l’altro anche dal padre<br />
e dal fratello, non favorevoli alla<br />
pubblicazione delle opere da Lei<br />
composte. Per anni è stata ignorata<br />
dalla storia della musica. Il suo<br />
riscatto è avvenuto dopo la morte<br />
con “appena” un secolo e mezzo<br />
di ritardo. Da allora qualcosa è<br />
migliorato ma ancora oggi siamo<br />
molto lontani dalla parità in questo<br />
campo».<br />
Queste le parole di Damiana<br />
che è diventata il simbolo di un<br />
cambiamento che molto lentamente<br />
sta avvenendo nei teatri e nella<br />
direzione d’orchestra anche se ci<br />
tiene a precisare «Ancora nel 2018,<br />
le donne devono dimostrare il doppio<br />
anzi il triplo rispetto agli uomini per<br />
farsi prendere in considerazione».<br />
Una vita, quella del giovane<br />
Damiana Natali, una delle poche donne<br />
direttrici d’orchestra in Italia e nel mondo<br />
“direttore” d’orchestra, da<br />
sempre dedita alla musica che le<br />
fanno guadagnare l’appellativo di<br />
“Beethova” fin da piccola, nel paesino<br />
tra i laghi piemontesi dove è cresciuta.<br />
Molte delusioni, fin dai tempi del<br />
conservatorio, e una gavetta continua<br />
nei teatri, Damiana studia tanto, si<br />
prepara e non si lascia abbattere mai<br />
dai pregiudizi nemmeno quando<br />
durante i suoi concerti nei teatri, i<br />
tecnici e il personale, la scambiavano<br />
per l’assistente del direttore. Grazie<br />
al talento e alla determinazione è<br />
riuscita a diventare un esempio per<br />
tutte le donne che in Italia si battono<br />
per una causa comune.<br />
Impossibile sintetizzare la carriera di<br />
Damiana: il suo brillante curriculum<br />
vanta numerosi premi (Damiana è<br />
stato l’unico direttore d’Orchestra<br />
ad aver conseguito il Premio Venere<br />
Internazionale d’Argento a Erice in<br />
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#3D MAGAZINE