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DI CARMINE BONANNI<br />
2<br />
dicembre 1991. Fiera Campionaria<br />
di Cagliari. Un bacio, uno scatto<br />
fotografico e la una storia che fa il giro<br />
del mondo. Rosaria Iardino ha 26 anni<br />
e combatte la sua battaglia contro il<br />
virus dell’Hiv. Lo fa in silenzio ma con<br />
grande determinazione. L’immagine<br />
è quella clamorosa di un bacio al<br />
professor Ferdinando Aiuti, illustre<br />
immunologo, uno dei simboli della<br />
lotta all’Aids. Non c’è Facebook, non<br />
esiste Instagram, il grande potere<br />
mediatico dei social è ancora lontano.<br />
Ma quella foto riesce a scuotere un<br />
intero Paese, convinto, grazie ad una<br />
imperdonabile disinformazione, che<br />
l’Hiv possa trasmettersi attraverso<br />
un semplice bacio. Adesso Rosaria<br />
ha da poco superato la soglia dei<br />
50 anni e spende la sua vita nella<br />
Fondazione The Bridge, che si occupa<br />
di salute pubblica e che oggi presiede<br />
con successo. «Ci occupiamo degli<br />
“invisibili”. Quelli, per intenderci,<br />
che il sistema sanitario nazionale non<br />
considera nemmeno. Mi riferisco<br />
ad esempio ai transgender, persone<br />
che in base alla legge possono fare<br />
la transizione da maschio a femmina<br />
o da femmina a maschio, ma poi,<br />
una volta finito questo passaggio,<br />
non riescono ad accedere ai servizi<br />
sanitari, né nazionali né regionali. E in<br />
più devono pagarsi le cure, compresa<br />
l'assunzione di ormoni e di estrogeni,<br />
per tutta la loro vita».<br />
Quanti sono gli “ultimi” in Italia?<br />
«Almeno dodici milioni di persone,<br />
che non si curano perché non hanno i<br />
soldi per farlo o perché il servizio non<br />
glielo permette».<br />
E gli altri, quelli che stanno bene, se<br />
ne rendono conto? C’è una coscienza<br />
collettiva che è presente su questa<br />
problematica?<br />
«Secondo me non è assolutamente<br />
nota, da una parte perché le persone<br />
transgender, sempre per fare lo stesso<br />
esempio, hanno una sofferenza che<br />
portano dalla loro adolescenza e<br />
preferiscono rimanere invisibili nel<br />
loro percorso di transizione, dall'altra<br />
perché il servizio non si è mai posto il<br />
problema di queste persone. Quindi<br />
preferiscono pagare di tasca loro, ma<br />
non tutti ce la fanno. Ci sono persone<br />
che, magari per periodi lunghi,<br />
devono rinunciare ai farmaci. Ti<br />
racconto una storia paradossale. Una<br />
persona, nata femmina e diventata<br />
maschio ma che non ha voluto finire<br />
il percorso con la chirurgia, quindi<br />
con nome e cognome di maschio,<br />
è andata al pronto soccorso per<br />
un problema vaginale e le è stata<br />
negata una visita ginecologica. È<br />
una banalità, che non nasce da<br />
un pregiudizio dell'operatore, è il<br />
Sistema sanitario che non contempla<br />
la transizione».<br />
14<br />
#3D MAGAZINE<br />
#3DSONODONNAE<br />
Lei ha vissuto un’esperienza politica<br />
da consigliere comunale. Crede che<br />
in qualche modo la politica possa<br />
creare le condizioni affinché questa<br />
situazione migliori?<br />
«Sono stata consigliere comunale,<br />
ma ora non lo sono più e non sono<br />
iscritta a nessun partito. Di sicuro<br />
il mio è un lavoro politico. Io credo<br />
che la politica possa fare tanto, se<br />
vuole. Il tema è la volontà di poterlo<br />
fare. Io non voglio giudicare il nuovo<br />
ministro della salute, Grillo, ma<br />
voglio provare a collaborare con lei.<br />
Sicuramente questo sarà uno dei<br />
problemi che le porterò in evidenza,<br />
sperando che lo metta nella sua<br />
agenda politica».<br />
C’è un’altra questione che le sta<br />
molto a cuore, la presunta possibilità<br />
di trasmissione del virus Hiv<br />
attraverso la placenta...<br />
«Su questo argomento siamo ritornati<br />
indietro agli anni ‘90. La differenza<br />
tra quell’epoca e i giorni nostri è<br />
che per fortuna oggi ci sono le cure<br />
che fanno sopravvivere, anche bene,<br />
le persone con Hiv. Ma di fatto il<br />
grande assente è il governo. In questi<br />
anni non c’è stata una campagna,<br />
non c’è stata un'azione mirata, è<br />
stato fatto un piano nazionale Aids<br />
come tantissimi altri provvedimenti<br />
a costo zero. Tu non puoi pensare<br />
di fare politica pubblica sempre a<br />
costo zero. Lo puoi fare ma alla fine,<br />
se non hai i soldi per realizzarlo è<br />
un solo un desiderato. Noi abbiamo<br />
4mila nuovi casi di infezione l’anno,<br />
il bacio