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#3DMAGAZINE_n17

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CHIESA DEL GESÙ NUOVO<br />

Mi sembra di sentirli quei piccoli passi che scappano<br />

in corridoio. Il rumore della porta d’ingresso che<br />

si chiude a chiave, a più mandate. È notte. E la notte e<br />

il buio, qualche volta, fanno paura. Specie se si ha nove<br />

anni e si dorme in casa da soli. Siamo a Barra, provincia<br />

di Napoli, fine anni ‘70. Da queste notti e da queste<br />

paure comincia la storia di Massimiliano. Lui fa di<br />

cognome Campanile e oggi è uno stimatissimo hairstylist<br />

italiano, proprietario degli unici saloni in Campania a<br />

vantare il marchio Aldo Coppola. Ha portato la sua arte<br />

e la sua professionalità nelle più importanti città della<br />

moda e prestato il suo talento a centinaia di donne,<br />

attrici, imprenditrici, principesse. Prima di diventare<br />

l’uomo forte, determinato e vibrante di passione che è<br />

oggi, ha percorso una strada lunga, qualche volta con<br />

poca luce, una strada che gli ha insegnato che «dopo<br />

tanto dolore, arrivano sempre la gioia e la felicità.<br />

Arriva il momento in cui sarai premiato. Con i sacrifici e<br />

l’umiltà i momenti belli non possono non sorprenderti.<br />

La mia storia è un esempio per tutti quelli che a volte<br />

pensano di non farcela».<br />

Massimiliano perde la madre a nove anni e con un<br />

padre operaio, trascorre spesso la notte a casa da solo<br />

con la sorella Susanna. È in questi momenti che capisce<br />

che sta diventando adulto in fretta e che non vuole<br />

rappresentare un peso per nessuno. «La morte di mia<br />

madre mi ha insegnato che si deve rischiare. Il dolore<br />

può diventare anche la forza per inseguire il proprio<br />

destino e la propria vocazione».<br />

Come spesso si sente raccontare ai grandi artisti<br />

o maestri, anche nel caso di Massimiliano il suo<br />

talento e il suo mestiere, non nascono in un momento<br />

preciso, sono come un pezzo del suo corpo. «Ho<br />

cominciato tagliando i capelli alle bambole di mia<br />

sorella. L’ho sempre fatto. Pettinavo spesso anche<br />

mia cugina e fu proprio lei a suggerirmi di cominciare<br />

a frequentare una scuola di parrucchiere. Fu dura<br />

chiederlo a mio padre, ma alla fine accettò e mi diede<br />

questa opportunità. Cominciai alla scuola di Portici<br />

“Maristella”, il mio professore si chiamava Vincenzo<br />

Celentano. Papà veniva sempre a chiedere di me e tutti<br />

8<br />

#3D MAGAZINE

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