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#3DMAGAZINE_n17

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Lampada STRELITZIA -<br />

Pierre Cardin<br />

Concept Studio<br />

Pierre Cardin 2007<br />

Realizzazione<br />

Rodrigo Basilicati<br />

Legno di Betulla<br />

scolpito a mano e lacca<br />

Elementi in plexiglas<br />

multicolore satinati<br />

e meccanizzati su misura<br />

tramite motori magnetici<br />

comandati tramite unico<br />

telecomando assieme<br />

alle luci a LED<br />

Edizione Limitata<br />

numerazione a 8<br />

esemplari Pezzi Unici<br />

e 4 Prove d’Artista<br />

190x50x260cm<br />

residenza, sul mare. Ancora, le produzioni artistiche di<br />

Pierre Cardin: le più recenti sono “Il ritratto di Dorian<br />

Gray”, una pièce dedicata ai poeti maledetti Rimbaud e<br />

Verlaine e un progetto sulla grande Marlene Dietrich.<br />

Non solo arte però, il lavoro di Rodrigo Basilicati<br />

guarda a tutti i livelli. «Mi sono occupato di diversi<br />

progetti per mio zio: il Palais Lumiere di Porto<br />

Marghera, la cui storia è tristemente nota per essere<br />

stata osteggiata. Seguo gli accessori, il marchio, le<br />

licenze, il teatro e il design. Dal 2000 creo le collezioni<br />

di design delle Sculptures Utilitaires Pierre Cardin,<br />

ampliandone la gamma e caratterizzandola secondo<br />

il mio stile personale. Produrre opere di design in<br />

serie limitate mi consente di considerarle come vere<br />

e proprie sculture, alimentando continuamente<br />

un’infinita forza creativa, alla ricerca del “mai visto<br />

prima”. Il mio modo di disegnare è molto affine a<br />

quello di mio zio, mi sento vicino a Pierre Cardin. Mi<br />

ha influenzato molto».<br />

Un architetto della moda, così Basilicati definisce suo<br />

zio. «Condivido questa idea anche durante le lezioni<br />

che mi propongono in diverse parti d’Italia: incontro<br />

studenti universitari e racconto la sua ricerca di forme.<br />

Per Pierre Cardin un oggetto deve essere riconoscibile.<br />

L’imperativo è comprendere al primo sguardo che<br />

si tratta di un Cardin. Non è il nome che conta, ma<br />

ciò che mio zio realizza. Questo concetto permette<br />

al marchio di distinguersi rispetto al proliferare di<br />

“multinazionali” del vestito che posseggono più di una<br />

realtà, ma non si dedicano alla ricerca di bellezza».<br />

8<br />

#3D MAGAZINE

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