30.05.2019 Views

#3DMAGAZINE_n17

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Il successo è qualcosa da inseguire.<br />

Forse abbiamo fatto la differenza perché abbiamo creduto in quello che facevamo<br />

Letizia. Dimora storica della famiglia Fendi, progettata<br />

un secolo fa sul Lungotevere delle Armi di Roma, e<br />

restaurata da cima a fondo da Anna che l’ha trasformata<br />

in un Hotel di Charme che accoglie al suo interno anche<br />

il prestigioso Ristorante Enoteca La Torre.<br />

Aggiungerei che Anna è anche una donna che non<br />

finisce mai di stupire. Da qualche anno seleziona una<br />

linea di vini firmata AFV (Anna Fendi Vini) «Il vino e<br />

la moda hanno molti punti in comune. Mio compagno<br />

di vita ha una grande passione per il vino e insieme<br />

abbiamo creato un’etichetta con una particolare<br />

attenzione alla salute. Stiamo per esportarla anche in<br />

Cina e negli Usa».<br />

La storia Fendi si racconta cominciando da mamma<br />

Adelaide. Una donna dalla grande personalità «dopo<br />

la scomparsa di mio padre è stata mia madre a farci<br />

appassionare a qualcosa che non ci entusiasmava.<br />

Avevamo delle boutique, certo di prestigio, ma pur<br />

sempre negozi. Lei ci diceva siete come le dita di una<br />

stessa mano: tutte diverse ma unite e complementari».<br />

Nella famiglia Fendi le buone abitudini sono dure a<br />

morire. Anche la terza generazione dell’impero doppia<br />

effe ha un volto femminile. «Mia figlia Maria Silvia,<br />

dopo la fusione con LVMH, ha preso le redini del<br />

reparto creativo. Sono stati loro a sceglierla ed io ne<br />

sono molto orgogliosa perché ricopre egregiamente un<br />

ruolo di grande responsabilità. Poi c’è Maria Teresa<br />

che sostiene l’arte, il cinema e i beni culturali del<br />

nostro Paese presiedendo la Fondazione Carla Fendi,<br />

onorando con il suo splendido lavoro il nome di mia<br />

sorella. Ilaria, invece, dopo aver disegnato per tanti<br />

anni accessori per la linea Fendissime, oggi è dedita<br />

all’agricoltura biologica. Ha una fattoria di 1200 capi e<br />

si batte per il rispetto della natura e dell’ambiente».<br />

Ma in questa storia che ha il suono di una favola,<br />

c’è anche un uomo. Un grande uomo che ha fatto la<br />

differenza: Karl Lagerfeld con il quale negli anni 70<br />

cominciò una collaborazione mai terminata. «È stato<br />

un incontro folgorante, lui ha una cosa che nessuno ha:<br />

sa unire creatività e razionalità ed è questo che lo rende<br />

unico. Abbiamo sempre appoggiato i suoi desideri<br />

e lui è stato la nostra grande opportunità. È stata la<br />

scelta migliore mai fatta». Grazie a Lagerfeld, infatti, il<br />

successo di Fendi negli anni 70 diventa internazionale e<br />

il logo “doppia effe” si impone nel fashion system.<br />

In qualità di responsabile dell’ufficio stile e<br />

progettazione, il lavoro di Anna è stato sempre quello<br />

di ricerca e sperimentazione dei materiali. Ma anche<br />

di intuito, coraggio e grande umiltà. La svolta arriva<br />

quando insieme a Carla decide di andare a New York<br />

e conquistare l’America. «Ricordo quei giorni come<br />

se fossero ieri. Individuammo due boutique adatti<br />

alla nostra collezione: Goodman e Bendel. La paura<br />

era tanta. Dissi a Carla che se non ci avessero scelto<br />

significava che avevamo sbagliato qualcosa. E invece<br />

non solo ci scelsero ma entrammo dalla porta d’oro.<br />

Goodman fece qualcosa che non aveva mai fatto prima:<br />

ci dedicò una boutique con la porta su strada per gli<br />

accessori, accanto a Van Cliffe, e un piano solo per la<br />

pellicceria. Il successo è qualcosa da inseguire. Forse<br />

abbiamo fatto la differenza perché abbiamo creduto in<br />

quello che facevamo».<br />

La ricchezza più grande di questa donna sta nel suo<br />

vivere il presente solo con lo sguardo al futuro. La perla<br />

che mi sussurra all’orecchio è la sua idea di moda «la<br />

difficoltà di questo mestiere è che devi sempre pensare<br />

a cosa verrà dopo. Quello che funziona oggi è già<br />

vecchio».<br />

Lascio Anna Fendi a malincuore. La ascolterei per ore.<br />

La vedo allontanarsi verso il sole cocente di Napoli<br />

per partecipare alla presentazione della sfogliatella più<br />

grande del mondo. Cosa dirvi. Quando penso che stia<br />

andando via, si gira, torna indietro e mi sorride «non ti<br />

avevo salutato per bene, ciao Manuela chiamami Anna,<br />

sono uguale a te».<br />

A presto, Anna. #<br />

12<br />

#3D MAGAZINE

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!