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tero di Grinzing – gli elementi<br />
costitutivi della mente non<br />
seguono misure continue, ma<br />
discrete. Gli eventi non si susseguono<br />
ma saltano, saltano<br />
come una pulce da un posto<br />
all’altro. Ma anche parlare di<br />
posti, di luoghi è impossibile<br />
per la mente elementare, perché<br />
i luoghi non si susseguono.<br />
Le frazioni di tempo, i luoghi<br />
si addensano e si disperdono<br />
come fossero grani. Ecco che<br />
perciò la mente può essere definita<br />
come Granulare. Inoltre,<br />
non abbiamo alcuna capacità<br />
di prevedere i fenomeni,<br />
perché i fenomeni fluttuano<br />
e per quanto configurazioni<br />
di fenomeni possano addensarsi<br />
gli uni con gli altri, è<br />
solo possibile o, per meglio<br />
dire probabile, che possano<br />
presentarsi in una certa configurazione,<br />
mai certo. Cioè,<br />
è molto probabile che mia sorella<br />
adesso sia a Vienna nella<br />
sua casa a sbrigare le faccende<br />
domestiche, ma io non posso<br />
far altro che immaginarla ai<br />
fornelli, alla dispensa, al lavatoio<br />
o lì nei pressi o, meno<br />
probabilmente, su quell’ansa<br />
del Danubio che interrompe<br />
la Ringstrasse, ma non potrò<br />
mai sapere con certezza dove<br />
veramente sia, né che ora sia<br />
per lei, né tantomeno cosa le<br />
attraversa la mente, per quanto<br />
io conosca la mia adorata<br />
sorella Esther Adolfine esattamente<br />
da 44 anni.<br />
Ciò significa dunque null’altro<br />
che la mente profonda è<br />
dominata dal principio che<br />
chiameremo Indeterminatezza.<br />
Questo miei cari colleghi,<br />
e veniamo così al dunque di<br />
questa discussione, non vuol<br />
dire che tutto quello che accade<br />
non sia mai determinato,<br />
che fluttui infinitamente.<br />
No, esimi dottori, l’indeterminazione<br />
si risolve quando<br />
questo qualcosa interagisce<br />
con qualcos’altro. Quello che<br />
io dico, quello che faccio, si<br />
concretizza ora nell’incontro<br />
che io sto avendo con voi. Nel<br />
momento in cui siete entrati in<br />
questa stanza, nel momento<br />
in cui io sto parlando, solo in<br />
questo momento la nuvola di<br />
probabilità, che prima comprendeva<br />
una serie infinita<br />
di eventualità, compresa la<br />
mia assenza per morte, questa<br />
nuvola di probabilità, dicevo,<br />
collassa per così dire,<br />
e noi vediamo e sentiamo e<br />
proviamo quello che stiamo<br />
vedendo, sentendo, provando.<br />
Per mia sorella, la mia adorata<br />
Esther Adolfine, che ora<br />
suppongo sia all’altro capo di<br />
Vienna, la nuvola del nostro<br />
consesso serale fluttua, si muove<br />
nell’aria stranamente afosa<br />
di questo settembre viennese.<br />
Anzi, vi dirò di più, se dicessi<br />
adesso alla mia adorata sorella<br />
Esther Adolfine, se le dicessi<br />
in qualche modo che non sono<br />
a Bereggasse 19 ma a Duino,<br />
a godermi il fresco delle acque<br />
adriatiche, la sua nuvola<br />
e la mia collasserebbero e di<br />
questo nessuno rimarrebbe<br />
spaventato o confuso.<br />
Perciò, miei cari dottori,<br />
ricordatevi di questa serata<br />
quando incontrerete i pazienti<br />
sui lettini dei vostri autorevoli<br />
studi. Ricordate i granuli, le<br />
fluttuazioni indeterminabili<br />
e le relazioni che collassano.<br />
Miei amati colleghi, specialmente<br />
voi, giovani psicoanalisti,<br />
non cercate la verità<br />
L’eminente dottor<br />
Freud dubitò fortemente<br />
sull’esistenza sua e della<br />
realtà che lo circondava<br />
in una rigorosa tecnica della<br />
psicoanalisi, non vi affannate<br />
nella interpretazione di modelli<br />
complessi sul funzionamento<br />
della mente. Piuttosto abbiate<br />
cura di andare al teatro,<br />
di approfondirvi in questa<br />
splendida moderna arte del<br />
cinematografo, frequentate<br />
l’opera di Vienna e fondamentalmente<br />
leggete poesie,<br />
romanzi, approfondite l’interesse<br />
per la letteratura. Sono<br />
queste, solo queste le parole<br />
che permettono il collasso.<br />
Le parole che appaiono, che<br />
presentificano, che realizzano<br />
gli incontri, che permettono<br />
la vita e determinano la vita<br />
tutte le volte. Sono felice, credetemi<br />
felice di concludere<br />
che all’inconscio non manca<br />
la parola.<br />
E adesso scusatemi, ma temo<br />
sia arrivato il momento di<br />
svenire». #<br />
#3D MAGAZINE<br />
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