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#3DMAGAZINE_n17

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tero di Grinzing – gli elementi<br />

costitutivi della mente non<br />

seguono misure continue, ma<br />

discrete. Gli eventi non si susseguono<br />

ma saltano, saltano<br />

come una pulce da un posto<br />

all’altro. Ma anche parlare di<br />

posti, di luoghi è impossibile<br />

per la mente elementare, perché<br />

i luoghi non si susseguono.<br />

Le frazioni di tempo, i luoghi<br />

si addensano e si disperdono<br />

come fossero grani. Ecco che<br />

perciò la mente può essere definita<br />

come Granulare. Inoltre,<br />

non abbiamo alcuna capacità<br />

di prevedere i fenomeni,<br />

perché i fenomeni fluttuano<br />

e per quanto configurazioni<br />

di fenomeni possano addensarsi<br />

gli uni con gli altri, è<br />

solo possibile o, per meglio<br />

dire probabile, che possano<br />

presentarsi in una certa configurazione,<br />

mai certo. Cioè,<br />

è molto probabile che mia sorella<br />

adesso sia a Vienna nella<br />

sua casa a sbrigare le faccende<br />

domestiche, ma io non posso<br />

far altro che immaginarla ai<br />

fornelli, alla dispensa, al lavatoio<br />

o lì nei pressi o, meno<br />

probabilmente, su quell’ansa<br />

del Danubio che interrompe<br />

la Ringstrasse, ma non potrò<br />

mai sapere con certezza dove<br />

veramente sia, né che ora sia<br />

per lei, né tantomeno cosa le<br />

attraversa la mente, per quanto<br />

io conosca la mia adorata<br />

sorella Esther Adolfine esattamente<br />

da 44 anni.<br />

Ciò significa dunque null’altro<br />

che la mente profonda è<br />

dominata dal principio che<br />

chiameremo Indeterminatezza.<br />

Questo miei cari colleghi,<br />

e veniamo così al dunque di<br />

questa discussione, non vuol<br />

dire che tutto quello che accade<br />

non sia mai determinato,<br />

che fluttui infinitamente.<br />

No, esimi dottori, l’indeterminazione<br />

si risolve quando<br />

questo qualcosa interagisce<br />

con qualcos’altro. Quello che<br />

io dico, quello che faccio, si<br />

concretizza ora nell’incontro<br />

che io sto avendo con voi. Nel<br />

momento in cui siete entrati in<br />

questa stanza, nel momento<br />

in cui io sto parlando, solo in<br />

questo momento la nuvola di<br />

probabilità, che prima comprendeva<br />

una serie infinita<br />

di eventualità, compresa la<br />

mia assenza per morte, questa<br />

nuvola di probabilità, dicevo,<br />

collassa per così dire,<br />

e noi vediamo e sentiamo e<br />

proviamo quello che stiamo<br />

vedendo, sentendo, provando.<br />

Per mia sorella, la mia adorata<br />

Esther Adolfine, che ora<br />

suppongo sia all’altro capo di<br />

Vienna, la nuvola del nostro<br />

consesso serale fluttua, si muove<br />

nell’aria stranamente afosa<br />

di questo settembre viennese.<br />

Anzi, vi dirò di più, se dicessi<br />

adesso alla mia adorata sorella<br />

Esther Adolfine, se le dicessi<br />

in qualche modo che non sono<br />

a Bereggasse 19 ma a Duino,<br />

a godermi il fresco delle acque<br />

adriatiche, la sua nuvola<br />

e la mia collasserebbero e di<br />

questo nessuno rimarrebbe<br />

spaventato o confuso.<br />

Perciò, miei cari dottori,<br />

ricordatevi di questa serata<br />

quando incontrerete i pazienti<br />

sui lettini dei vostri autorevoli<br />

studi. Ricordate i granuli, le<br />

fluttuazioni indeterminabili<br />

e le relazioni che collassano.<br />

Miei amati colleghi, specialmente<br />

voi, giovani psicoanalisti,<br />

non cercate la verità<br />

L’eminente dottor<br />

Freud dubitò fortemente<br />

sull’esistenza sua e della<br />

realtà che lo circondava<br />

in una rigorosa tecnica della<br />

psicoanalisi, non vi affannate<br />

nella interpretazione di modelli<br />

complessi sul funzionamento<br />

della mente. Piuttosto abbiate<br />

cura di andare al teatro,<br />

di approfondirvi in questa<br />

splendida moderna arte del<br />

cinematografo, frequentate<br />

l’opera di Vienna e fondamentalmente<br />

leggete poesie,<br />

romanzi, approfondite l’interesse<br />

per la letteratura. Sono<br />

queste, solo queste le parole<br />

che permettono il collasso.<br />

Le parole che appaiono, che<br />

presentificano, che realizzano<br />

gli incontri, che permettono<br />

la vita e determinano la vita<br />

tutte le volte. Sono felice, credetemi<br />

felice di concludere<br />

che all’inconscio non manca<br />

la parola.<br />

E adesso scusatemi, ma temo<br />

sia arrivato il momento di<br />

svenire». #<br />

#3D MAGAZINE<br />

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