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Dietro un marchio e un’azienda di moda c’è, spesso,<br />
un mondo che non immaginiamo neanche. Storie<br />
e passioni di imprenditori che si sono nutriti non solo<br />
di strategie di mercato, ma soprattutto di cultura, arte,<br />
musica e teatro.<br />
Quando tutto questo accade, succede che si fa la<br />
differenza. Che si dà vita a progetti intramontabili,<br />
a successi che non smettono di brillare e che sanno<br />
innovarsi e distinguersi nel tempo.<br />
Questo tipo di differenza l’ha fatta Pierre Cardin,<br />
primo brand al mondo a diversificarsi in più settori,<br />
utilizzando licenze per espandersi in ogni possibile<br />
categoria e mercato, vantando sempre una forte<br />
inclinazione nel riconoscere talento e innovazione<br />
nelle arti e nelle persone che le vivono per attitudine e<br />
mestiere.<br />
Con il traguardo dei 70 anni di successo, il grande<br />
stilista Pierre Cardin, di origini italiane e trasferitosi<br />
in Francia da bambino, in un’intervista rilasciata al<br />
quotidiano francese “la Provence”, ha definito suo<br />
nipote Rodrigo Basilicati, il suo “erede artistico”.<br />
A lui, infatti, dedichiamo un posto d’onore nella<br />
Summer edition di #3D Magazine. L’erede di Pierre<br />
Cardin ci ha raccontato la sua storia, il nuovo volto<br />
dell’azienda e le nuove idee che, in perfetta sintonia,<br />
con la sua famiglia, sono tutte frutto di una vita vissuta<br />
respirando arte e cultura.<br />
La vita è arte. La natura è arte onnipresente,<br />
basta avere quel gusto curioso di coglierne<br />
gli aspetti. E questo si impara e si sviluppa<br />
fin da piccoli, se la famiglia dona tale libertà<br />
«Ho conosciuto mio zio tardi, a 21 anni. “Nasco” come<br />
matematico, artista e pianista. Sono cresciuto a Padova,<br />
con mia madre, sua nipote diretta, mio zio era a Parigi.<br />
Quando l’ho incontrato, studiavo ingegneria nella mia<br />
città e, contemporaneamente, frequentavo l’Accademia<br />
Franz Liszt a Budapest. Ogni mese seguivo quattro<br />
lezioni concentrate in una settimana, in modo da poter<br />
proseguire con entrambe le carriere».<br />
Un incontro e un talento artistico condivisi nel destino.<br />
Perché Rodrigo, come lo zio, sin dall’infanzia ha amato<br />
il disegno «per me è come una danza, è movimento.<br />
Rappresenta un’attitudine, con un padre architetto, che<br />
guardavo disegnare con grande curiosità, e una madre<br />
fisico-matematica, che ama l’arte in tutte le sue forme.<br />
La mia famiglia mi ha accompagnato nell’ascolto<br />
della musica classica, potevo sedere di fronte ad<br />
un pianoforte a coda Bluthner del 1896, con suono<br />
profondo e pieno di armonici. Mi accompagnavano<br />
alle mostre di Caravaggio e Giotto, ho frequentato<br />
corsi di incisione già all’età di 12 anni, tra gli adulti,<br />
mentre parallelamente continuavo i miei studi in<br />
conservatorio».<br />
Un connubio scritto nel DNA. Un incontro quello<br />
con il grande Pierre Cardin che sarà una conferma<br />
e un’affermazione del suo talento e l’occasione per<br />
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#3D MAGAZINE