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#3DMAGAZINE_n17

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Dietro un marchio e un’azienda di moda c’è, spesso,<br />

un mondo che non immaginiamo neanche. Storie<br />

e passioni di imprenditori che si sono nutriti non solo<br />

di strategie di mercato, ma soprattutto di cultura, arte,<br />

musica e teatro.<br />

Quando tutto questo accade, succede che si fa la<br />

differenza. Che si dà vita a progetti intramontabili,<br />

a successi che non smettono di brillare e che sanno<br />

innovarsi e distinguersi nel tempo.<br />

Questo tipo di differenza l’ha fatta Pierre Cardin,<br />

primo brand al mondo a diversificarsi in più settori,<br />

utilizzando licenze per espandersi in ogni possibile<br />

categoria e mercato, vantando sempre una forte<br />

inclinazione nel riconoscere talento e innovazione<br />

nelle arti e nelle persone che le vivono per attitudine e<br />

mestiere.<br />

Con il traguardo dei 70 anni di successo, il grande<br />

stilista Pierre Cardin, di origini italiane e trasferitosi<br />

in Francia da bambino, in un’intervista rilasciata al<br />

quotidiano francese “la Provence”, ha definito suo<br />

nipote Rodrigo Basilicati, il suo “erede artistico”.<br />

A lui, infatti, dedichiamo un posto d’onore nella<br />

Summer edition di #3D Magazine. L’erede di Pierre<br />

Cardin ci ha raccontato la sua storia, il nuovo volto<br />

dell’azienda e le nuove idee che, in perfetta sintonia,<br />

con la sua famiglia, sono tutte frutto di una vita vissuta<br />

respirando arte e cultura.<br />

La vita è arte. La natura è arte onnipresente,<br />

basta avere quel gusto curioso di coglierne<br />

gli aspetti. E questo si impara e si sviluppa<br />

fin da piccoli, se la famiglia dona tale libertà<br />

«Ho conosciuto mio zio tardi, a 21 anni. “Nasco” come<br />

matematico, artista e pianista. Sono cresciuto a Padova,<br />

con mia madre, sua nipote diretta, mio zio era a Parigi.<br />

Quando l’ho incontrato, studiavo ingegneria nella mia<br />

città e, contemporaneamente, frequentavo l’Accademia<br />

Franz Liszt a Budapest. Ogni mese seguivo quattro<br />

lezioni concentrate in una settimana, in modo da poter<br />

proseguire con entrambe le carriere».<br />

Un incontro e un talento artistico condivisi nel destino.<br />

Perché Rodrigo, come lo zio, sin dall’infanzia ha amato<br />

il disegno «per me è come una danza, è movimento.<br />

Rappresenta un’attitudine, con un padre architetto, che<br />

guardavo disegnare con grande curiosità, e una madre<br />

fisico-matematica, che ama l’arte in tutte le sue forme.<br />

La mia famiglia mi ha accompagnato nell’ascolto<br />

della musica classica, potevo sedere di fronte ad<br />

un pianoforte a coda Bluthner del 1896, con suono<br />

profondo e pieno di armonici. Mi accompagnavano<br />

alle mostre di Caravaggio e Giotto, ho frequentato<br />

corsi di incisione già all’età di 12 anni, tra gli adulti,<br />

mentre parallelamente continuavo i miei studi in<br />

conservatorio».<br />

Un connubio scritto nel DNA. Un incontro quello<br />

con il grande Pierre Cardin che sarà una conferma<br />

e un’affermazione del suo talento e l’occasione per<br />

6<br />

#3D MAGAZINE

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