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SIAMO TUTTI COLPEVOLI<br />
Il grido di Maria Teresa Giglio, la mamma di Tiziana Cantone:<br />
“La pornografia non consensuale è un atto criminale”<br />
#3DSONODONNAE<br />
DI GIOVANNI SALZANO<br />
otevo chiudermi egoisticamente nel mio dolore ma<br />
«Pho scelto di lottare per Tiziana e per tutte le vittime<br />
di una violenza assurda che ogni giorno miete migliaia<br />
di vittime senza tutela. Per le donne, in particolar modo,<br />
si tratta dell’ennesima violenza, una orribile variante di<br />
femminicidio e casi del genere non si contano più ormai.<br />
Dopo il clamoroso caso di mia figlia, tutti avevano detto<br />
“mai più”. Giornalisti, politici, ma così non è stato. Intanto<br />
io ho perso una figlia meravigliosa, una ragazza come<br />
tante. In tutta questa drammatica storia la sua unica colpa<br />
era stata quella di imbattersi in un uomo perverso che ha<br />
ritenuto divertente giocare con la vita, la dignità e l’amore<br />
di una ragazza dolce, buona e sensibile con una sana<br />
sessualità come tutte, illudendola e assoggettandola alle sue<br />
“fantasie”».<br />
Eccole, coraggiose e piene di dignità, le parole di Maria<br />
Teresa Giglio, che si è trovata ad affrontare il dolore<br />
più innaturale, quello più assurdo, quello di una madre<br />
che perde una figlia: «Ancora sento il suo profumo, i<br />
suoi abiti sono sempre lì nell’armadio, quegli abiti che<br />
non metterà mai più». Era bella Tiziana, la sua Tiziana,<br />
ma bella davvero. Ancora pochi esami per la laurea in<br />
Giurisprudenza, un lavoro nell’azienda di famiglia, una<br />
vita normale insomma. Poi un amore sbagliato e un video<br />
a sfondo sessuale divulgato sul web a sua insaputa e senza<br />
il suo consenso, che però diventa virale dando inizio ad<br />
un’insensata gogna mediatica, ad un linciaggio disumano.<br />
Milioni di visualizzazioni, commenti offensivi, stupide<br />
parodie, tante fake news, nome e cognome sbattuto in<br />
prima pagina. Tiziana diventa suo malgrado “star” del web<br />
e protagonista di un processo mediatico senza precedenti.<br />
Tutti ne parlano e nessuno si chiede però cosa stia passando<br />
una ragazza di trent’anni a cui è stato violato il diritto<br />
fondamentale alla privacy, a cui è stata distrutta la dignità,<br />
a cui è stato negato persino il diritto ad una vita normale.<br />
Una violenza inaudita, feroce a cui ancora oggi, secondo<br />
la legge italiana, non c’è un vero colpevole. Tiziana dopo<br />
la divulgazione del video stette zitta, mai un’intervista, mai<br />
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#3D MAGAZINE