You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
© Ph. Augusto Neri<br />
© Ph. Stefano Aloschi<br />
Goldoni ai giorni nostri<br />
il grande commediografo Carlo Goldoni<br />
e sul lavoro dell’attore<br />
sue ossessioni». Come si fa a<br />
riadattare e rendere attuale un testo<br />
di Goldoni? «La risposta si trova<br />
nel testo stesso, quando Orazio,<br />
rivolgendosi ai suoi attori, spiega<br />
loro che la bellezza e la grandezza<br />
del teatro sta nella sua universalità.<br />
Anche se metti in scena un testo del<br />
‘300 senza cambiare una virgola,<br />
è perfettamente presentabile al<br />
giorno d’oggi». Goldoni perché<br />
voglio parlare una lingua che non<br />
si parla più. «Questa è una delle<br />
prime battute dello spettacolo<br />
che Orazio pronuncia mentre fa<br />
una sfuriata al suo assistente che<br />
vorrebbe mettere in scena qualcosa<br />
di più contemporaneo. Invece, per<br />
Orazio, oggi si vive con la costante<br />
presenza di tormentoni della<br />
televisione, per cui ha bisogno di<br />
sentire le viscere del teatro. E come<br />
dice lui stesso: “Più mi guardo<br />
intorno, più vedo l’avanzare del<br />
nulla spacciato per arte. Scavare<br />
nel passato per trovare qualcosa<br />
di bello e di teatrale e stare meglio<br />
nel presente”». Nello spettacolo è<br />
presente un forte elemento metateatrale<br />
come nell’originale. «Si<br />
può parlare anche di auto teatro nel<br />
senso che il teatro parla di se stesso.<br />
Il pubblico interagisce con gli attori,<br />
in particolare quando Orazio e la<br />
moglie si siedono tra il pubblico<br />
per i provini». Cosa rappresenta<br />
Orazio? «Il teatro! Nel testo di<br />
Goldoni, è il teatro che sa arrivare,<br />
fatto di personaggi che svestono la<br />
maschera della commedia dell’arte<br />
e si mostrano per quello che sono. Il<br />
mio Orazio non guarda al futuro ma<br />
al passato, è un nostalgico del teatro<br />
classico con la convinzione che oggi<br />
il teatro sia vivo». #<br />
#3D MAGAZINE 43