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#3DMAGAZINE_n17

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Questa poesia dell’amore potrebbe servire a capire che chi ha questa fortuna<br />

è privilegiato e che non c’è nulla di sbagliato nel festeggiare due persone che si amano<br />

ed essere felici per loro, che siano due donne, due uomini, un uomo e una donna<br />

DI GIULIANA MASTROSERIO<br />

photo Massimo Pica<br />

Scrittrice da sempre e maestra<br />

elementare di professione,<br />

Maria Cristina parla delle parole<br />

come di una musica, una poesia<br />

sussurrata all’orecchio che le<br />

suggerisce il canto da trasformare<br />

in narrazione. Scrittura e lettura<br />

le sono appartenute dall’infanzia,<br />

un dono per cui si sente grata,<br />

che le ha permesso di trovarsi,<br />

perdersi, scoprirsi e poi iniziare a<br />

creare. Fondendo la scrittrice con la<br />

maestra, realizza rappresentazioni<br />

teatrali, musical, fiabe, filastrocche.<br />

Negli anni, la poesia, con i suoi<br />

strumenti retorici fatti di metafore<br />

e simboli, aveva permesso alla<br />

scrittrice napoletana di raccontare<br />

ciò che non era socialmente<br />

accettato. Oggi, questa poesia,<br />

che permane nel romanzo, si è<br />

liberata del non detto e racconta,<br />

con la naturalezza dell’amore, la<br />

preparazione, l’attesa, le gioie e<br />

l’arrivo di un’unione desiderata da<br />

tanto. L’amore di Maria Cristina<br />

ed Angela si racconta, tra le<br />

pagine, intenso e vivo, sobrio e<br />

sconvolgente, reale.<br />

Fin dal primo momento fu chiara<br />

l’intenzione di fare un matrimonio<br />

pubblico, Maria Cristina sentiva<br />

un forte senso di responsabilità<br />

verso i suoi alunni e verso sé stessa,<br />

non avrebbe celato o nascosto la<br />

verità di quel desiderio finalmente<br />

diventato possibile, ma che si era<br />

già promesso, intimamente, anni<br />

prima. Così, ha parlato con i suoi<br />

studenti, raccogliendo reazioni<br />

incredibili, con le proprie colleghe,<br />

con la città, sorprendendo tutti con<br />

questa scelta “trasgressiva” che è, in<br />

realtà, quella semplice di due donne<br />

che hanno solo atteso troppo.<br />

«Farebbero festa un uomo e una<br />

donna dopo vent’anni insieme?»<br />

afferma ironica, ma seria.<br />

Al matrimonio, tanti palloncini<br />

colorati si sono librati in volo,<br />

circondando le spose, avvolgendole<br />

in mille colori e puntando verso<br />

l’alto. «E portate un palloncino<br />

colorato!» diceva a tutti un anno<br />

fa, affaccendata dai preparativi<br />

per il grande giorno. Il motivo<br />

era semplice ed è proprio lei a<br />

spiegarmelo: «il palloncino, per star<br />

giù, è zavorrato e tutti noi siamo<br />

arpionati alle convinzioni, alle<br />

idee. Se siamo palloncini colorati<br />

ci affidiamo, ci liberiamo, dall’alto<br />

mettiamo a fuoco ».<br />

Maria Cristina racconta<br />

l’inascoltabile, rivoluziona il punto<br />

di vista e con i dialoghi, i gesti,<br />

i momenti di vita quotidiana,<br />

propone la bellezza di un<br />

sentimento che ha superato paure,<br />

ostacoli e che ha trovato la sua<br />

celebrazione, perché «non c’è<br />

nulla di sbagliato nel festeggiare<br />

due persone che si amano». Non<br />

mancano il sentimento politico, il<br />

messaggio profondo, la pedagogia<br />

che rendono Oggi Spose molto<br />

più che una storia d’amore. Parla<br />

a tutti quelli che hanno ancora<br />

paura di essere liberi, di amare, di<br />

ascoltare, perché spaventati da ciò<br />

che è difforme, o dalla società che<br />

ancora marginalizza ed esclude.<br />

«Raccontare questo amore, così<br />

prezioso, è un atto impegnativo.<br />

Ti offri e non sai se verrai capita<br />

o trattata come un fenomeno da<br />

baraccone. Voglio parlare di questi<br />

temi perché saremo liberi, con pari<br />

dignità di cittadini, solo quando non<br />

ci sarà più meraviglia se due donne<br />

si sposano!». #<br />

#3D MAGAZINE 21

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