La Rivista
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente Publishing lab 1 · Iuav University of Venice Tutor: Leonardo Sonnoli Year: 2012 This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater. The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente
Publishing lab 1 · Iuav University of Venice
Tutor: Leonardo Sonnoli
Year: 2012
This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater.
The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
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approdo del rifiuto dell’«arte per l’arte». E certamente
negli allestimenti si riscontra una certa influenza
dell’arte di propaganda russa o tedesca (molte sono le
ispirazioni costruttiviste e frequente è l’uso del fotomontaggio,
come si può constatare dal volume uscito
nel 1933 a cura del Pnf).
Dopo che La città nuova di Fillia chiude i battenti
(1933) su Futurismo aumenta l’interesse per l’architettura
(vi collaborano Sartoris, Levi-Montalcini, Fillia e
Giuseppe Pensabene, che da difensore del razionalismo
in seguito si trasformerà in nemico dell’ arte moderna).
Nel 1933 a Futurismo si affianca il giornale di turismo,
arte e architettura La terra dei vivi di Fillia (pubblicato
dalla Casa d’arte di La Spezia durante la preparazione
del premio di pittura Golfo della Spezia),
che manifesta una particolare attenzione per il problema
dell’estetica del paesaggio. Il giornale di Somenzi
ospita poi le polemiche sul concorso per la stazione
nuova di Firenze. Il progetto di Angiolo Mazzoni, cui
dapprima è stato affidato l’incarico, ha suscitato infatti
aspre critiche, e così è stata indetta una gara. Contro
il Mazzoni, difeso da Ugo Ojetti, si schiera Marinetti
che fa parte della commissione. II premio viene dato
al gruppo toscano capitanato da Giovanni Michelucci.
Con uno stupefacente voltafaccia, poco dopo la testata
di Somenzi cambia opinione: dopo avere sposato la
causa del gruppo vincente dà il via ad un processo di
rivalutazione di Mazzoni il quale, sorprendendo tutti,
e suscitando non poche perplessità nelle file marinettiane,
si dichiara ben presto futurista.
Verso la fine del 1933 Futurismo è impegnato a creare
attenzione per la Prima mostra nazionale futurista
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