La Rivista
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente Publishing lab 1 · Iuav University of Venice Tutor: Leonardo Sonnoli Year: 2012 This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater. The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente
Publishing lab 1 · Iuav University of Venice
Tutor: Leonardo Sonnoli
Year: 2012
This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater.
The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
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no è innanzitutto espressione emblematica dell’anticulturalismo
del futurismo: è la più appropriata divisa
di battaglia di una stampa antiaccademica, che all’universo
statico dei valori consolidati oppone la transitorietà
della ricerca in atto. Offrendosi a un rapido
consumo, la forma del quotidiano esprime il rifiuto di
divenire storia ricorrente nella polemica futurista, fin
dal manifesto di fondazione, ed è esaltazione dell’effimero
contro l’imperituro. Essa è dunque funzionale
a quell’ideologia del divenire che assurge alla dimensione
di un culto del transeunte, ma è anche la forma
tipografica organica della prosa futurista. Il quotidiano
non è il luogo del saggio dotto e ponderoso, ma la sede
di una prosa essenziale, improntata alla concisione,
alla sintesi, all’immediatezza comunicativa.
Un pensiero che non può essere detto in poche parole non merita
d’esser detto.
Introibo,
in “Lacerba”,
pag. 150
Questo motto inneggiante alla laconicità non figura
forse nell’editoriale del primo numero di Lacerba?
E anche Marinetti, in diverse occasioni, non manca
di riconoscere nel giornalismo una scuola di stile fondato
sulla “concisione essenziale” e sulla “sintesi”, su
un “laconismo” che risponde alle leggi di velocità dei
tempi moderni e anche ai “rapporti multisecolari” tra
capo e pubblico.
D’altronde la veste del quotidiano ben si addice a
organi di stampa che rifuggono dalla specializzazione,
che aspirano a svolgere un’azione politica oltre che
culturale, che intendono proporsi come strumenti di
provocazione del pubblico e di reclutamento di nuovi
adepti. La scelta della veste tipografica di periodi-
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