La Rivista
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente Publishing lab 1 · Iuav University of Venice Tutor: Leonardo Sonnoli Year: 2012 This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater. The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente
Publishing lab 1 · Iuav University of Venice
Tutor: Leonardo Sonnoli
Year: 2012
This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater.
The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
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rinnova nel momento della riconversione dal tempo di
guerra al tempo di pace, spostando così la battaglia sul
fronte “interno” contro ex neutralisti, socialisti, borghesia
parassitaria, pescecani, e via dicendo, con una
violenza che aumenta dal momento in cui la vittoria si
profila come “mutilata”.
[...] Questi spunti, arricchiti di un evidente componente
mazziniana, patriottico-repubblicana, si riflettono
nei dibattiti di Roma futurista. Proprio questo
giornale fa da sfondo al sodalizio tra futuristi e arditi,
i militari dei reparti d’assalto sorti durante la guerra
per risolvere situazioni di, noti come “fegatacci” pronti
a tutto, non troppo rispettosi delle gelatine e delle
discipline, sulle cui imprese all’epoca e nascondere
proprio mito.
[...] L’operazione passa oltre che su Roma futurista
– che per tutta una prima fase la tribuna dell’arditismo
– su vari giornali, tutti stampati a Milano: L’Ardito
di Ferruccio Vecchi e Carli, La testa di ferro, “rivista
del fiumanesimo” diretta da Carli, e I nemici d’Italia
di Mazza.
[...] La seconda manovra tentata su Roma futurista,
certo meno eclatante di quella che riguarda gli arditi,
ma da non sottovalutare, è costituita dall’apertura alle
donne, potenziali alleate d’un disegno politico che
viene ad inglobare i remi del voto e dell’emancipazione
femminile. E sulla testata uomini e donne riflettono
sul contributo femminile nelle opere assistenziali
del tempo di guerra, sul ruolo della donna nella società,
nella politica nel lavoro. Un ardito arriva perfino
a lanciare un appello alle donne, esortandole partecipare
alla ricostruzione del dopoguerra: non poche
futuriste rispondono (da Fulvia Giuliani, vecchia co-
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