La Rivista
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente Publishing lab 1 · Iuav University of Venice Tutor: Leonardo Sonnoli Year: 2012 This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater. The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente
Publishing lab 1 · Iuav University of Venice
Tutor: Leonardo Sonnoli
Year: 2012
This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater.
The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
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ci è in definitiva coerente con quella di mimesi delle
forme di comunicazione con il pubblico proprie delle
organizzazioni partitiche che, pur costituendo esperienza
comune dei gruppi d’avanguardia, caratterizza
in modo particolare lo sforzo del movimento futurista
di costituirsi come avanguardia di massa. Come le serate
futuriste mimano i comizi, come i manifesti imitano
i volantini di propaganda politica, così i periodici
del movimento si modellano sui quotidiani dei partiti
e assumono una forma che si presta all’affissione sui
muri o alla vendita per mezzo di strilloni.
Nella grafica dei giornali futuristi sono individuabili
- come giustamente suggerisce Crispolti - due filoni:
«l’accentuazione un po’ enfatica del messaggio, che
è una linea tipicamente d’impostazione grafica futurista
[...] e uno invece di notevole controllo costruttivo
e razionale, che è una linea originariamente tipica
dell’estetica meccanica futurista, ma che finisce per
rapportarsi alla grafica “razionale”». Il primo indirizzo
comincia a delinearsi nel novembre 1913 con la pubblicazione
delle parole in libertà di Boccioni e Cangiullo
in Lacerba, la cui grafica è affidata ad Ardengo
Soffici, autore anche delle testate. È però nei primi
mesi del 1914 che la pratica parolibera caratterizza in
maniera determinante il giornale, conferendogli un
aspetto che critici malevoli definiranno da «magazzino
da rigattiere». In verità l’accresciuta presenza di parole
in parole in libertà non produce effetti dirompenti
sulla gabbia tipografica, distruggendo la tradizionale
orditura su due colonne dei testi, diversamente da
quando avverrà in Vela Latina e ne L’Italia Futurista.
Stampata a Napoli con la veste e il formato del
quotidiano, Vela Latina ospita dal N. 41 del 14 otto-