La Rivista
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente Publishing lab 1 · Iuav University of Venice Tutor: Leonardo Sonnoli Year: 2012 This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater. The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente
Publishing lab 1 · Iuav University of Venice
Tutor: Leonardo Sonnoli
Year: 2012
This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater.
The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.
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prima e la seconda serie (1920-21) di Poesia.
[...] tra le riviste futuriste che rivelano la permanenza
di un gusto simbolista va ricordata Haschisch
(stampata da Catania nel 1921), le cui copertine sono
dovute a Giuseppe Marletta.
Pubblicato a Roma tre 1917 e il 1920 e diretta da
Bino Sanminiatelli e da Enrico Prampolini, che ne
cura la veste grafica, la prima serie di Noi risulta emancipata
da indulgenze simboliste. Stampata su carta
che a qualche critico malevolo poteva sembrare “di
lusso”, questa rivista si segnala innanzitutto per il suo
carattere di prodotto di un artigianato di qualità, sottolineato
dalle copertine con xilografie di un Prampolini
impegnato a prendere le distanze dalla cultura figurativa
tardo Liberty-simbolista dei suoi esordi di pittore
e di illustratore. La scelta delle quattro incisioni
delle copertine rivela un percorso ancora incerto, che
si muove tra scomposizioni dinamiche d’ascendenza
futuriste e suggestioni cubiste, oppure entra una simbiosi
di figurazione e di astrazione meccanica. Anche
nelle pagine interne Noi adotta talvolta la tecnica xilografica
per riprodurre disegni di Hans Arp, Marcel
Janco, Nicola Galante e altri artisti. L’impaginazione
presenta una controllata varietà di soluzioni, risultante
dall’alternanza di pagine a una, due o tre colonne, e
dal dosaggio di spazi bianchi, ma non riesce evitare
di incorrere in alcune ingenuità, rivelatrici di una non
ancora raggiunta maturità professionale, come la presenza
di illustrazioni a cavallo di due pagine o la tendenza
a costipare testi diversi in una colonna.
Nel composito panorama della stampa futurista, il
modello di un artigianato di qualità di Noi non è rimasto
privo di emulatori. A esso può essere riferita la
E. Prampolini,
copertine
di “Noi”,
pag. 201
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