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La Rivista

A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente Publishing lab 1 · Iuav University of Venice Tutor: Leonardo Sonnoli Year: 2012 This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater. The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.

A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente
Publishing lab 1 · Iuav University of Venice
Tutor: Leonardo Sonnoli
Year: 2012

This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater.
The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.

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di pittori da parte di tutto il mondo, come contrassegno

di modernità (Picasso, Fèrat, Braque, Puni, Popova,

Severini, ecc. Soffici da parte sua disegna le belle

carte usate nella rilegatura editoriale delle tre annate,

e si ha notizia perfino di una copia confezionata con le

carte di Robert Delaunay).

Salaris. Storia del futurismo. 71-79

Il titolo, ideato da Soffici, è tratto da un’opera di

Cecco d’Ascoli, cui è stato tolto l’apostrofo per creare

un neologismo senza preciso significato, che tuttavia

suggerisce l’idea di qualcosa di “lacerante” e “acerbo”

al tempo stesso.

[...] Utilizzò colori e caratteri diversi: dapprima

lettere di tipo etrusco stampate in colore terra rossa,

poi enormi caratteri a bastone stampato in nero,

esattamente uguali a quelli che si potevano vedere

allora sui suoi manifesti affissi per le strade di Firenze

e sulla copertina del suo libro Cubismo Futurismo;

infine caratteri da santino impressi in un rosso vivo

nell’ultimo periodo della rivista, pubblicata negli anni

della guerra. Questi ultimi erano già stati utilizzati da

Boccioni nel 1912. In nero, saranno ripresi ancora da

Carrà nella copertina del suo libro Guerrapittura. La

costante ricerca di un equilibrio e di una chiarezza

strutturale della composizione della pagina esplicita

comunque presso Soffici una scelta stilistica molto

più vicina al cubo-futurismo della sua pittura che al

futurismo più ortodosso di Boccioni e di Carrà. Le

creazioni grafiche dell’artista toscano aprivano allora

una linea espressiva caratterizzata dalla sobrietà e

dalle forti evidenzialità plastica delle componenti

A. Soffici,

testate di “Lacerba”,

pag. 149

65

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