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La Rivista

A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente Publishing lab 1 · Iuav University of Venice Tutor: Leonardo Sonnoli Year: 2012 This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater. The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.

A project by Rita Petrilli and Graziana Saccente
Publishing lab 1 · Iuav University of Venice
Tutor: Leonardo Sonnoli
Year: 2012

This anthology is a collection of materials, texts and images on Futurism, the only avant-garde movement in Italy. The Futurists took care of all forms of expression: painting, sculpture, literature, music, architecture, theater.
The anthology, however, focuses on the typographic revolution carried out by the movement, and then on editorial production, particularly magazines and posters.

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dismo italiano: il tono cattivo insolente di Papini, che

spara contro tutto e tutti, servendosi anche della parolaccia,

e una indubbia novità nelle battaglie culturali,

notevoli sono le “stroncature” di Italo Tavolato e

i suoi articoli immoralisti che causano al giornale un

processo per oltraggio al pudore (l’avvocato Ulisse

Contri, pubblicherà l’arringa del volume In difesa di

Italo Tavolato, Firenze, Vallecchi, 1914). Su queste colonne

inoltre Soffici si distingue per le riflessioni sul

cubismo ed anche per la rubrichetta arguta Giornale

di bordo. Importanti sono inoltre gli scritti sull’arte di

Carrà e Boccioni, e tutti manifesti di questo fertile periodo

che, assieme alle prime parole in libertà, vedono

la luce proprio sulla testata. Da non sottovalutare è

l’apertura alla cultura europea: qui troviamo illustrazioni

di Archipenko, Larionov, Picasso e collaborazioni

di Theodor Daubler, Paul Fort, Max Jacob, e Apollinaire.

In quest’ultimo Boccioni peraltro polemizza,

ritenendo l’orfismo un’imitazione del futurismo. Il

poeta francese poco dopo tuttavia lancia il manifesto

L’Antitradition futuriste (29 giugno 1913 pubblicato

su Lacerba il 15 settembre 1913), un omaggio al movimento

marinettiano definito qui come «motore di

tutte le tendenze», che termina con due sezioni in

cui getta «merda» a professori, critici e pedagoghi, e

«rose» ai rappresentanti del futurismo, ovvero ai più

bei nomi dell’intelligenza internazionale (Picasso,

Matisse, Duchamp, Stravinskij, Kandinskij Braque,

Cendrars, ecc., accanto ai futuristi).

In questa dimensione internazionale rientra il Manifeste

futuriste contre Montmartre di Félix Mac Delmarle

(10 luglio 1913, su Lacerba il 15 agosto dello stesso

anno. L’autore ha firmato nel marzo dello stesso anno

G. Apollinaire,

L’antitradition

futuriste,

in “Lacerba”

pag. 165

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